Economia - Finanza

ISTAT, “Prospettive per l’economia italiana”: decelera l’inflazione. Crescita economica trainata dai consumi privati

Roma, 5 Dicembre – Nel prossimo biennio la domanda interna che spingerà la crescita economica italiana sarà trainata principalmente dai consumi privati (+1,4% nel 2023 e +1,0% nel 2024) sostenuti dalla decelerazione dell’inflazione, da un graduale (anche se parziale) recupero delle retribuzioni e dalla crescita dell’occupazione. 

Lo prevede l’Istat nelle “Prospettive per l’economia italiana”, in cui sottolinea che gli investimenti sono invece attesi in netto rallentamento rispetto al biennio precedente (+0,6% in entrambi gli anni contro la crescita vicina al 10% del 2022). Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024, in rallentamento rispetto al 2022.

L’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro, segnerà un aumento in linea con quello del Pil(+0,6% nel 2023 e +0,8% nel 2024), a cui si accompagnerà un calo del tasso di disoccupazione (7,6% quest’anno e 7,5% l’anno prossimo).

L’inflazione si ridurrà per effetto della discesa dei prezzi dei beni energetici e delle conseguenze delle politiche monetarie restrittive attuate dalla Bce. La dinamica del deflatore della spesa delle famiglie residenti scende nell’anno corrente al +5,4% e al +2,5% nel 2024.

Lo scenario previsivo, spiega l’Istat, sconta l’ipotesi del proseguimento del calo dei prezzi al consumo e dei listini delle materie prime importate, di una graduale ripresa del commercio mondiale e della progressiva attuazione del piano di investimenti previsti nel Pnrr.

La Manovra, comprensiva del dl Anticipi e dei due decreti di attuazione della delega fiscale che hanno qualche impatto già su quest’anno, “eserciterebbe un effetto sulla crescita del Pil reale nullo nel 2023, pari a 2 decimi di punto nel 2024 e a 1 decimo di punto nel 2025, perfettamente in linea con la Nadef”. Lo sottolinea l’Istat nella valutazione degli effetti macroeconomici derivanti dall’attuazione delle misure contenute nel disegno di legge di bilancio 2024.

Diversamente dalla Nadef, però, “la crescita del 2024 risulterebbe trainata dall’espansione dei consumi privati in conseguenza degli effetti della manovra sul reddito disponibile delle famiglie, mentre l’impulso agli investimenti privati appare più contenuto”.

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