Economia - Finanza

Istat: crescita record del Pil nel 2021, +6,5% rispetto al 2020

Napoli, 31 Gennaio – Crescita record, nel 2021, per l’economia italiana. Il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato nel 2021 del 6,5% rispetto al 2020. È la stima preliminare diffusa dall’Istat. La crescita 2021 rappresenta un record storico: dal 1995, anno d’inizio delle serie storiche, non si è mai registrato, infatti, un incremento così alto.

La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,4%. La crescita acquisita è la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.

Nel quarto trimestre del 2021 si stima che il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 6,4% in termini tendenziali. Il quarto trimestre del 2021 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2020.

La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale, al lordo delle scorte, e un apporto negativo della componente estera netta.

“L’economia italiana – è il commento dell’Istat – registra per il quarto trimestre consecutivo una espansione, seppure a ritmi più moderati rispetto ai periodi precedenti. Anche dal lato tendenziale, la crescita è risultata molto sostenuta, superiore ai 6 punti percentuali. La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta uno sviluppo ulteriore del settore dell’industria e dei servizi, e un calo in quello dell’agricoltura”. I risultati dei conti nazionali annuali per il 2021 – ha comunicato l’Istat – saranno diffusi il prossimo 1 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 4 marzo.

In controtendenza all’andamento generale, il valore aggiunto cala solo per l’agricoltura e la pesca per effetto del mix micidiale dell’andamento climatico anomalo con danni stimati ad oltre 2 miliardi per i raccolti a fronte del balzo nei costi di produzione, dall’energia ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat. Si tratta di due settori sui quali pesano anche le difficoltà della ristorazione con i locali svuotati per diversi mesi.

L’Italia, in termini di ripresa, è ora la locomotiva d’Europa. Nel IV trimestre del 2021 la crescita del nostro Paese ha registrato il ritmo più elevato se confrontata con il resto dell’Eurozona, e rispetto allo stesso periodo del 2020. Secondo quanto reso noto da Eurostat, nell’ultimo trimestre dello scorso anno il Pil dell’Eurozona è cresciuto su base annua del 4,6% mentre nell’area Ue del 4,8%. L’Italia ha fatto registrare il +6,4%.

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