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IL PUNTO – Rai: perseguitati un corno!

Napoli, 27 Luglio – Il programma di Roberto Saviano cancellato dalla Rai: ‘Insider, faccia a faccia con il crimine’ non andrà in onda. Apriti cielo! È cominciato il solito piagnisteo, inutile e, fatemelo dire, ridicolo. Ecco il simpatico Roberto Saviano cosa scrive sulla sua pagina Facebook: “Insider avrebbe raccontato, tra le altre storie, quella di Don Peppe Diana. Ho intervistato l’uomo che denunciò il suo killer. Non solo, protagonista di un’altra puntata è Enzo Palmesano, giornalista minacciato dai clan, licenziato per volontà del boss Lubrano. Palmesano fu parte della storia di AN, allontanato poi col nuovo corso per il suo impegno antimafia. Ricapitoliamo: Salvini attacca don Ciotti e nello stesso giorno ottiene la chiusura della mia trasmissione in Rai. Immagino sia chiaro a tutti da che parte sta questo governo.”

A tutti dovrebbe essere chiaro altro, cioè che Saviano non è il detentore assoluto della verità… “Ma alla Rai qualcuno aveva messo in conto che la mancata messa in onda del programma di Saviano avrebbe ulteriormente scatenato la sua ipertrofica (e ormai professionale) vocazione al martirio?” Marino Bartoletti, giornalista, scrittore e autore televisivo. Vocazione al martirio e manie di persecuzione. “Ricordiamo agli sprovveduti che l’editore della Rai è il Parlamento, cioè la politica. Dunque, è il Parlamento, cioè la politica, che sceglie i dirigenti, i dipendenti e i collaboratori da assumere in Rai.

Quindi, i lamentosi Saviano, Annunziata, Fazio e Berlinguer dovrebbero smetterla di gridare alla censura, o di definirsi perseguitati, se la politica, oggi, non offre loro una trasmissione, o un contratto in Rai, che li soddisfi; dal momento che è la stessa politica ad averli, precedentemente, scelti e voluti in azienda, offrendo loro contratti favolosi e programmi in prima serata. Chiaro? Avete rotto con questa lagna della persecuzione. Gli angariati, i veri perseguitati, in Italia, sono altri.” Gerardo Verolino, giornalista.

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