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IL PUNTO – Michela Murgia, “Ne stanno facendo una Santa”

Napoli, 12 Agosto – “Nel giugno scorso ho compiuto cinquant’anni e ho appeso alle querce cinquanta vestiti. Ho avuto modo di preparare tutto. Di scrivere anche un alfabeto dell’addio”. Michela Murgia. Suonano lontane le sue parole, scritte e sentite, vere e semplici. Eppure non è stato così lontano il tempo dell’addio. Personalmente non condividevo quasi nulla di ciò che scriveva o diceva la Murgia, ma la sua dipartita mi rattrista. Lungi, però, tesserne lodi sperticate…

Così la pensa anche Marco Nese, giornalista e scrittore. “Ne stanno facendo una santa. Paginate sui giornali e grande visibilità in tv. Ha sofferto e questo dispiace, ha vissuto pubblicamente il suo dolore e merita rispetto. Ma Michela Murgia non era una santa, era una donna di forte vena polemica che piaceva ai gruppi di suoi affezionati, pronti a difendere ogni sua presa di posizione.

Onestamente, però, bisogna riconoscere che diceva anche un mucchio di sciocchezze. Al funerale è stato detto che lei amava far sentire la sua voce su ogni argomento. Tipico comportamento dei tuttologi, convinti di poter pontificare sull’intero scibile umano. Col rischio di prendere sonore cantonate. L’ultimo clamoroso abbaglio della Murgia è abbastanza recente: gridò allo scandalo quando scambiò per un saluto fascista un normale saluto militare.”

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