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I talebani entrano a Kabul: “Presto proclameremo l’Emirato islamico”. Draghi: “Con Ue per tutelare i diritti umani”

Napoli, 16 Agosto – I talebani nel palazzo presidenziale di Kabul, “consegnato” ufficialmente ieri ai ribelli dopo la fuga del presidente Ashraf Ghani.  Secondo la stampa indiana l’ex presidente si troverebbe in Oman, diretto verso gli Stati Uniti, dopo che gli è stato negato l’atterraggio in Tagikistan. Ma non esiste alcuna notizia ufficiale su dove si trovi. ​Mentre il portavoce dell’ambasciata russa a Kabul, Nikita Ishenko ha dichiarato all’agenzia Sputnik che“il collasso del regime è caratterizzato nel modo più eloquente dal modo in cui Ghani è scappato dall’Afghanistan. Quattro automobili erano piene di contante, avevano tentato di metterne parte in un elicottero ma non ci entrava tutto. E parte del denaro è stata lasciata sulla pista d’atterraggio”. Un responsabile della sicurezza dei talebani ha detto che “non c’è stato alcuno spargimento di sangue durante il passaggio di consegne” e che “una consegna pacifica delle strutture del governo è in corso in tutto il Paese”. Il portavoce e negoziatore talebano Suhail Shaheen ha detto all’Ap che il gruppo militante sta tenendo colloqui volti a formare un “governo islamico aperto e inclusivo” in Afghanistan.

I talebani sono pronti a proclamare l’Emirato islamico che 20 anni fa era stato abbattuto dall’intervento occidentale. In un nuovo video, il mullah Baradar Akhund promette “serenità” alla nazione e di occuparsi dei bisogni della gente. “Questa è l’ora della prova. Noi forniremo i servizi alla nostra nazione, daremo serenità alla nazione intera e faremo del nostro meglio per migliorare la vita delle persone”, dice nel video, citato dalla Bbc, seduto nel palazzo presidenziale circondato da miliziani armati. “Il modo in cui siamo arrivati era inatteso e abbiamo raggiunto questa posizione che non ci aspettavamo”, dice ancora Akhund.

Le forze statunitensi hanno sparato in aria all’aeroporto di Kabul, dove migliaia di afghani hanno invaso le piste nel tentativo di fuggire dal loro Paese. Lo ha riferito un testimone alla Afp. “Ho molta paura. Sparano colpi in aria. Ho visto una ragazza che veniva schiacciata e uccisa”, ha detto il testimone all’agenzia. Un funzionario, citato dalla Bbc, ha detto: “La folla era fuori controllo. Gli spari avevano la sola funzione di calmare il caos”.

Gli spari si sentono in diversi video che ritraggono la folla in preda al panico che affolla le piste dell’aeroporto di Kabul. Le truppe statunitensi hanno preso il controllo dell’aeroporto, dove, secondo le notizie diffuse, viene data priorità all’evacuazione del personale diplomatico su aerei militari, dopo il fermo dei voli commerciali. Washington ha reso noto di aver portato in salvo il personale della sua ambasciata. Poi le truppe hanno sospeso temporaneamente le evacuazioni dalla capitale per sgomberare le piste dell’aeroporto Hamid Karzai. Lo ha riferito un alto ufficiale della Difesa Usa.

Almeno cinque persone sono rimaste uccise all’interno dell’aeroporto. Lo riferisce Sky News che cita testimonianze che arrivano dalla capitale afghana e riporta di immagini della zona dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai riservata al traffico aereo civile che testimoniano il caos con afghani che cercano di salire su una scaletta e persone che cadono. “Abbiamo ricevuto persone ferite da proiettili dopo gli scontri in aeroporto di ieri. Ci sono stati conflitti a fuoco perché molti cercavano di salire sugli aerei senza visti né passaporti. Anche noi abbiamo avuto notizia di vittime”. Lo dice Alberto Zanin, coordinatore medico del Centro per vittime di guerra di Emergency a Kabul. 

Sono circa 70 le persone a bordo del Kc767 dell’Aeronautica Militare partito ieri sera da Kabul e atterrato a Fiumicino intorno alle 14:30. Si tratta del primo volo di evacuazione nell’ambito del ponte aereo messo a punto dalla Difesa dopo la rapida avanzata dei Talebani in Afghanistan. A bordo personale diplomatico e una ventina di ex collaboratori afghani del contingente italiano, come aveva annunciato il ministro Guerini. Nei prossimi giorni altri voli riporteranno in Italia i connazionali rimasti nel Paese e gli altri afghani da accogliere. All’aeroporto di Kabul un team della Difesa si sta occupando degli imbarchi. 

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ringrazia le forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i nostri concittadini di base in Afghanistan. Lo rende noto palazzo Chigi.  “L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione – dice Draghi – Il Presidente è in continuo contatto con il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a quanto si apprende, ha sentito telefonicamente il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg per fare il punto sugli sviluppi di quanto sta accadendo in queste ore in Afghanistan 

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