Napoli, 13 Giugno – Passa il tempo ma certe tradizioni restano. È il caso dei giochi di carte. Essi esistono da secoli, tutti tramandati di generazione in generazione, magari nel tempo trasformati, migliorati ma portati ai giorni nostri per essere ancora tra i protagonisti del nostro tempo libero. Quando allora si parla di carte da gioco e di giochi della tradizione non può non essere citata Napoli e la Campania, terra geniale, dove la creatività e l’ingegno sono stati al centro anche del divertimento.
Tanti, infatti, sono i giochi di carte che traggono origine, nella loro forma attuale, da questa regione e che hanno fatto presa in tutto il territorio nazionale e non solo. Dalla scopa al tressette, passando per la briscola e lo scopone scientifico, sono innumerevoli i giochi di carte napoletani che fanno parte della quotidianità di tutti, specialmente nei momenti dell’anno in cui ci si ritrova, con amici e parenti, tutti insieme per divertirsi e stare insieme come ad esempio il periodo natalizio.
I giochi, infatti, stimolano la mente, la creatività e sono fondamentali per tessere e consolidare relazioni sociali divertendosi. Sono dei giochi talmente popolari e diffusi che non solo sono rimasti intatti con il passare del tempo ma hanno resistito anche all’invasione della tecnologia. Infatti questi giochi tipici della tradizione napoletana sono diffusi anche nelle sale da gioco digitali via app o siti web e contemplate quindi anche dai bonus dei vari casinò in rete. In sostanza riescono ad adattarsi alla continua evoluzione gaming.
I giochi di carte della tradizione
I napoletani da sempre sono emblema di creatività anche nell’arte del gioco. Ed è per questo che sono tanti i giochi di carte che ancora oggi portiamo sui tavoli, trovando anche un rinnovato boom nelle vendite dei mazzi di carte, tenendo in mano le classiche quaranta carte con i quattro semi di Denari, Coppe, Bastoni e Spade. Chi non ha mai giocato nella propria vita, almeno una volta, a scopa? Un gioco tutto sommato semplice dove però serve tanta memoria e strategia nel giocare le proprie carte e non far fare scopa all’avversario.
Evoluzione di questo gioco naturalmente è lo scopone con la differenza che in mano si hanno dieci carte, anziché tre, e quattro carte scoperte “a terra”. Uno step successivo per una mente allenata, flessibile e una memoria forte è quella del tressette. Un gioco dove bisogna rispondere a seme senza sprecare subito le carte “forti” ma centellinandole e calandole al momento giusto e battere la coppia avversaria. Divertente e avvincente anche un altro gioco famosissimo: la briscola.
In due o in quattro a coppie ma sempre con lo stesso obiettivo di raccogliere più carte possibili, meglio se i “carichi” cioè l’asso e il tre che valgono rispettivamente undici e dieci punti e le figure, per fare il maggior punteggio utile per ogni mano giocata. E infine c’è forse il re dei giochi di carte di natale: il sette e mezzo. Il banco che distribuisce le carte ai giocatori i quali devono raggiungere, appunto, il punteggio di 7 e mezzo e non superarlo. Semplice, ma rischioso, è questo il bello.
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