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Frana Ischia, Fazzini (climatologo): “Sull’isola sono caduti in 6 ore, tra i 120 ed i 155 mm di pioggia. Non si può più pensare di proseguire su questa drammatica rotta”

“Massimiliano Fazzini ( geologo – climatologo, docente universitario e Referente del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale) : “Sull’isola sono caduti in 6 ore, tra i 120 ed i 155 mm di pioggia, con un valore orario di oltre 50 mm tra le 4 e le 5 AM. E dal mese di luglio ad oggi, il dissesto idrogeologico che oramai caratterizza tutti gli ambienti morfoclimatici della penisola, ha mietuto quaranta vittime. Non si può più pensare di proseguire su questa drammatica rotta sulla quale si susseguono situazioni devastanti. I cambiamenti climatici devono farci paura!”.

Napoli, 26 Novembre – “Stamane, l’ennesimo drammatico evento. La splendida Ischia, notoriamente terra fragile dal punto di vista geologico, è stata investita da un sistema temporalesco che ha provocato nuove vittime e danni incalcolabili. Sull’isola sono caduti in 6 ore, tra i 120 ed i 155 mm di pioggia, con un valore orario di oltre 50 mm tra le 4 e le 5 AM. Ed ancora sono in atto precipitazioni fortunatamente più irregolari, che vanno pero a cadere su un suolo e su litologie sature.

C’è da rammentare che nell’ultimo mese, la Campania è stata colpita da tre episodi alluvionali, con tipologie di precipitazioni ed effetti sull’ambiente fisico e paragonabili tra di loro in intensità e solo per buona sorte le vittime non sono state più numerose.

E dal mese di luglio ad oggi, il dissesto idrogeologico che oramai caratterizza tutti gli ambienti morfoclimatici della penisola, ha mietuto quaranta vittime. Non si può più pensare di proseguire su questa drammatica rotta sulla quale si susseguono situazioni devastanti” . Lo ha dichiarato poco fa il geologo Massimiliano Fazzini, climatologo, docente universitario e Referente del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale, intervenendo sugli eventi di Ischia.

“Il rischio specifico derivante dalla crisi antropoclimatica, come preferisco chiamarla è diventato, agli occhi di tuti un emergenza assoluta e se da una parte si spera che questo anno sia statisticamente eccezionale in tutte le sue evidenze climatiche, dall’altro non ci si può affidare alla sorte sperando che gli anni a venire non siano caratterizzati da tele estremizzazione dei fenomeni atmosferici.

A prescindere dai raccapriccianti risultati della COP 27 e dai numeri – ha concluso Fazzini – spesso poco precisi delle varie statistiche prodotte e relative agli eventi estremi di natura meteorologica occorsi nell’ultimo anno, urge una politica nazionale immediata di mitigazione del rischio, ricorrendo persino a strategie economiche di emergenza. Se per la crisi economica, ci si può adattare facendo sacrifici, le vite umane non hanno prezzo.

In questo anno horribilis 2022, peraltro come previsto già in Estate, il rischio climatico ha continuato ad imperversare sull’intero territorio nazionale. Dopo un inverno eccezionalmente siccitoso, un accenno di riequilibrio termodinamico in primavera, un estata calda quasi come quella del 2003, con un mare termicamente paragonabile e quello tropicale, non poteva che verificarsi un autunno ricco di fenomenologie meteorologiche aventi magnitudo molto elevate ma spesso statisticamente non eccezionali”.

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