“Necessaria semplificazione e riduzione delle tasse. Italia tra i peggiori Stati al mondo per complicazione del sistema fiscale, la sfida è risalire la classifica”.
Lo ha detto nel corso del Cnpr Forum con Luca Asvisio, Giovanni Battista Calì, Marcella Caradonna, Marco Cuchel, Enrico Terzani e Paolo Longoni
Napoli, 19 Settembre – “Nel programma di centrodestra è prevista una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, estesa alle annualità dal 2018 al 2021. Si tratta di un tema spinoso ma molto importante per le attività economiche fiaccate dalla pandemia, prima, e in seguito dalla crisi economica generata dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Naturalmente va fatta una distinzione opportuna tra chi non è riuscito a pagare le cartelle e chi, invece, è evasore fiscale. Serve un nuovo approccio ideologico in tema di rottamazione. E’ una questione di giustizia”. Lo ha dichiarato Alberto Gusmeroli (vicepresidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati e candidato alla elezioni con la Lega), nel corso del Cnpr “Tempesta perfetta: l’Italia in emergenza mostra il suo lato migliore, come fare?” promosso dalla Cassa nazionale di previdenza dei Ragionieri e degli Esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca.
“Abbiamo tanti progetti di legge sulla semplificazione – ha proseguito Gusmeroli – perché il modo di legiferare negli ultimi anni è stato finalizzato sempre a trovare risorse per il bilancio dello Stato. Per il futuro bisogna evitare ulteriori complicazioni. La sfida per l’Italia è quella di risalire dalla 128ma posizione al mondo per sistema fiscale semplice, cioè uno degli ultimi”.
Sollecitato dalle domande dei professionisti intervenuti il vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera ha parlato di magazzino fiscale che “necessita di una forte rottamazione ed elisione automatica dei crediti inesigibili insieme a una grande operazione di pulizia facendo sì che non si rigeneri quella enorme massa di oltre 1100 mld di euro accumulati”.
Forte l’appello per “Un tavolo tecnico con Agenzia delle Entrate con una parte attiva dei professionisti nel prevedere correttivi per limitare errori e irregolarità e inefficienze da parte dell’AdE che ricadono su contribuenti e commercialisti, applicando in concreto il principio di reciprocità e le norme dello Statuto dei contribuenti”. Tra le priorità segnalate anche quelle di portare a termine la legge sull’equo compenso e la semplificazione articolata su tre linee direttrici: accorpamento delle scadenze, eliminazione delle micro tasse, togliere la soggettività a tante norme. Sulla responsabilità degli organismi di controllo Gusmeroli ha confermato l’idea di “oggettivizzare la responsabilità dei sindaci. Se continuano a dover rispondere con il loro patrimonio e a dover sottoscrivere maxi assicurazioni, di qui a poco non troveremo nessun professionista disposto a sobbarcarsi questi rischi”.
Il forum è stato animato dalla partecipazione dei commercialisti che hanno sottolineato temi di stretta attualità. “Il Codice della crisi d’impresa – ha detto Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr) -, appena entrato in vigore, ha introdotto una grossa semplificazione per chi l’azione di responsabilità la vuole esercitare, non per chi deve difendersi dalle pretese di responsabilità. Non è pensabile che gli organi di controllo siano percepiti in quanto soggetti professionisti iscritti ad albi e obbligati all’assicurazione contro i rischi professionali, non è accettabile che siano percepiti come un cespite attivo migliore degli amministratori che non sono assicurati. Dalla nuova legislatura su questa materia ci aspettiamo una definizione migliore delle responsabilità patrimoniali agli organi di controllo e una limitazione delle responsabilità patrimoniali”.
Marcella Caradonna (presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano): “Nel momento in cui infuria la tempesta economica perfetta anche per la categoria dei professionisti, è lecito chiedersi cosa si ipotizza di poter fare dal punto di vista operativo, in un futuro non lontano, sui tanti temi che in questo momento sono di straordinaria attualità e che riguardano le problematiche socio economiche del Paese. I commercialisti vivono sulla loro pelle queste criticità e sono pronti a offrire come sempre il loro contributo”.
Enrico Terzani (numero dell’Odcec di Firenze): “E’ prioritario gestire il magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione che incuba circa 1 miliardo di euro con cartelle esattoriali che hanno cinque o dieci anni di vita e che lo Stato cerca di riscuotere e non ci riesce, con evidenti costi e nessun beneficio. Vorrei fosse chiara anche la differenza tra l’evasione fiscale da chi dichiara e non versa. Non siamo qui a chiedere un condono fiscale ma a dare una mano a chi non può pagare”.
Marco Cuchel (presidente dell’Associazione nazionale commercialisti): “L’Agenzia delle Entrate sta utilizzando sempre di più l’attività di controllo automatizzata per inviare direttamente le cartelle relative al recupero di imposte, sanzioni e interessi. Mi riferisco in modo particolare al 36 bis e avvisi irregolari che in vari momenti dell’anno inondano gli studi dei professionisti e contribuenti, ma molto spesso sono sbagliati. Basterebbe un minimo di controllo preventivo per evitare disagi, malintesi e costi che i contribuenti devono subire per errori commessi dalla Pubblica Amministrazione. Sarebbero necessari maggiori controlli interni preventivi e introdurre il principio che se l’ufficio sbaglia è giusto che paghi risarcendo il contribuente”.
Luca Asvisio (presidente Odcec Torino): “Nei giorni scorsi è stata bloccata la norma sull’equo compenso, una norma che riconosce l’importanza della nostra professione a livello sociale che non ha tutele da parte della Costituzione e delle norme giurisprudenziali. Auspico che nella prossima legislatura si registri finalmente quella spinta che attendiamo a tutela nostra professione”.
Per Giovanni Battista Calì (presidente dell’Odcec di Roma) “è necessario attivare una ‘corsia preferenziale’ per mettere in campo concrete semplificazioni, ormai improrogabili, se l’obiettivo prioritario è rendere più efficiente il sistema fiscale oggi caratterizzato da un alto livello di complessità per imprese e professionisti”.
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