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Firenze, consulenti lavoro: “Pasqua horror per i contribuenti”

Firenze, 20 Marzo – Il mancato taglio dei tassi di interesse da parte della BCE dello 0,25% ad aprile (augurandoci che sia posticipato a giugno, come dichiarato oggi dalla BCE) si trasformerà in un salasso per gli italiani che hanno stipulato un mutuo poiché si troveranno costretti a pagare oltre 510 milioni di euro di interesse in più in solo due mesi. ma soprattutto molti si indebiteranno per fare almeno una breve vacanza di Pasqua. Sono queste le stime di Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro.

Si tratta di quasi 4 milioni di persone fisiche e di 41 milioni di persone che faranno invece il 730: tutti questi cittadini tra un paio di mesi dovranno presentare la loro dichiarazione dei redditi. La maggiore spesa che sarà oggetto di detrazione fiscale sono gli interessi sui mutui contratti per l’acquisto della prima casa: “Sono circa 1 milione le famiglie su cui pesano 140 miliardi di mutui e, nell’anno 2023, oltre 5 miliardi di interessi. Sebbene ABI abbia annunciato che i tassi di interesse abbiano cominciato, timidamente, a calare”. commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P..

Il tasso sui rifinanziamenti principali resta, quindi, fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. È la terza pausa dopo dieci rialzi consecutivi cominciati a luglio 2022. Dall’inizio 2022 ad oggi, l’aumento dei tassi hanno avuto sulle famiglie italiane un impatto devastante aumentando il costo dei mutui mediamente di circa 6000 euro all’anno. I mutui ipotecari contratti in Italia ammontano ad oltre 102 miliardi di euro pari al 5,3% del pil. Quasi il 65% dei mutui sono contratti nel nord Italia, arricchendo a dismisura gli utili delle Banche finanziatrici, che però si sono ben guardate dall’aumentare gli interessi riconosciuti ai risparmiatori italiani.

Soldi che vengono sottratti dalle tasche degli italiani e che si aggiungeranno alle tante spese che vanno ad abbattere gli stipendi. Gli stessi stipendi che la Lagarde ha citato come motivazione del mancato taglio sostenendo di avere “timori concentrati sulle ‘pressioni salariali’ che rimangono significative“. Sono queste le stime di Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro.

Sempre secondo lo studio di Susini Group S.t.P., realizzato attraverso interviste ad un campione di famiglie appartenenti a ceti sociali diversi, è emerso che in questo scenario una famiglia su tre si è dichiarata disposta ad indebitarsi pur di non rinunciare alla breve vacanza di Pasqua e Pasquetta. Il 70% dei prestiti per realizzare il weekend di Pasqua e Pasquetta verrà richiesto a parenti e ad amici; mentre il restante 30% arriveranno da finanziarie e istituti di credito (molte agenzie di viaggio sono convenzionate e offrono il servizio addirittura all’interno del pacchetto), Se richiesto a finanziarie e istituti di credito, sarà anche gravato da un tasso di interesse che va da un 7,20% fino ad un 8,50%.

«In questo scenario, ci sono famiglie che, pur non rinunciando alle ferie di Pasqua, si trovano costrette a ridurre i consumi alimentari o, addirittura, a ricorrere a prestiti con banche e finanziarie che comportano un indebitamento. Quella del 2024 sarà quindi una vera Pasqua di passione per molte famiglie italiane», commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P..

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