Celebrando l’anniversario della nascita del Comune di Casavatore
Omaggio a Vito Marino
Napoli, 30 Luglio – Il duemilaventi si è rivelato, com’è noto, un annus horribilis, considerato il repentino – e, ohi noi, anche celerrimo – dilagare dell’infezione da Covid-19: a fronte di ciò, l’esistenza di ciascuno di noi è andata incontro ad un cambiamento in peius senza precedenti, anche perché la chiusura generalizzata ha avuto risvolti notevoli sulla nostra psyché.
Uno spiraglio di luce s’è visto in autunno, quando, all’esito di un ballottaggio, Vito Marino conquistava la fascia tricolore del Comune di Casavatore, della cui istituzione ricorre oggi l’anniversario: costui, senza trascendere in formalismi inutili, non ha indugiato a nominare una Giunta composta da persone competenti nelle materie oggetto delle rispettive deleghe ed a mettersi al lavoro, insieme con essa, per assicurare ai Casavatoresi un futuro dignitoso e, soprattutto, scevro da preoccupazioni ulteriori rispetto a quelle che ci ha trasmesso l’avvento del Covid.
Gli effetti della buona amministrazione, di cui Marino rappresenta il paradigma, sono emersi fin dal primo istante: è inopportuno elencarli in questa sede, anche perché sarebbe una noia mortale per i Lettori; desidero, tuttavia, porre l’accento sullo studium (da rendersi in Italiano con “zelo”) da lui profuso nel governare la Città. In altri termini, prima di assumere ogni decisione, si immedesimava nei Cittadini, procedendo ad un effettivo bilanciamento degli interessi in giuoco: nessuno doveva esser penalizzato, e a nulla rilevava l’influenza (eventualmente) esercitata da taluno all’interno della civitas.
Questa politica dell’eguaglianza, pienamente conforme al dettato costituzionale – invisa, purtroppo, a chi, secondo la propria concezione populista, riteneva che gli Assessori dovessero essere esclusivamente “cittadini di Casavatore, e non scelti dall’alto” -, ha fatto di Vito Marino (oramai ex-Sindaco, a seguito di una sentenza vagamente argomentata e palesemente laconica, a firma del Consiglio di Stato) un esempio lampante di coraggio, cortesia e umiltà: giammai si pavoneggiava per il ruolo ricoperto – che considerava, a ragion veduta, un servizio -, e cercava sempre di dialogare con la Cittadinanza, mantenendo un aplomb che in quel di Roma, oramai, è totalmente sprofondato nel dimenticatoio.
Con il ribaltamento delle elezioni, purtroppo, s’è dato avvio a quello che può definirsi il periodo più buio per il Comune (secondo solo a quello dei vari commissariamenti): non vengono promosse iniziative concrete a sostegno della cultura e dei giovani, alcuni bimbi son stati lasciati praticamente senza scuola, le strade versano in condizioni di degrado…insomma, potrei andare avanti all’infinito, ma la sostanza è che l’attuale Amministrazione non sta certamente aiutando i Cittadini.
Ti sono grato, caro Vito, per avermi fatto conoscere ed amare Casavatore, e per avermi insegnato che l’audacia e la determinazione spianano la strada al miglioramento.
Rivolgo, infine, i miei auguri a tutti i Casavatoresi, anche “di adozione”, invitandoli a sottoporre i problemi del paese all’attenzione dell’attuale Amministrazione, proponendo ad essa delle soluzioni concrete: sono ottimista, quindi, se i Cittadini fanno la loro parte…il cambiamento si noterà!
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