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Caso Angela Celentano, una foto una speranza: il giudice riapre la pista turca. Disposti nuovi test e il Dna

Nuovi accertamenti per fare luce sulla scomparsa della bambina di Vico Equense, svanita nel nulla nel 1996 sul Monte Faito

Napoli, 24 Giugno – Nuovi sviluppi nella cosiddetta “pista turca” relativa alla scomparsa di Angela Celentano, la bambina di tre anni scomparsa il 10 agosto 1996 sul Monte Faito. Il gip del tribunale di Napoli, Valeria Colucci, ha disposto una serie di accertamenti, tra cui l’esame del Dna su una giovane donna turca che, secondo il Ros, mostrerebbe una somiglianza con l’identikit ricostruito del volto di Angela.

La richiesta di sottoporre la ragazza al test genetico è stata avanzata dall’avvocato Luigi Ferrandino, che insieme alla collega Enrica Visconti rappresenta la famiglia Celentano. Al centro dell’indagine, una foto estrapolata da un video depositato dalla blogger Vincenza Trentinella, che per prima – nel 2009 – indicò la possibile presenza della bambina in Turchia, sull’isola di Büyükada, nel mar di Marmara.

Il giudice ha chiesto inoltre che vengano escussi alcuni testimoni turchi, tra cui un avvocato con cui Trentinella e Ferrandino sono entrati in contatto durante una missione investigativa sull’isola. Il legale, già ascoltato dal Ros, dovrà fornire ulteriori elementi utili all’identificazione della ragazza ritratta nella foto.

Tra le attività disposte, anche il riconoscimento fotografico di una persona incontrata dalla blogger sull’isola, nonché l’ascolto di un farmacista per verificare l’identità di un uomo con una cicatrice, descritto come il presunto convivente della giovane. Anche in questo caso, il giudice ha chiesto l’acquisizione di materiale fotografico per riscontri. Parallelamente, si procederà con accertamenti anagrafici sulla ragazza coinvolta per chiarire definitivamente la sua identità.

Un mistero lungo quasi trent’anni Angela Celentano scomparve all’età di tre anni durante una gita familiare con la comunità evangelica sul Monte Faito, nel comune di Vico Equense. Da allora, indagini, segnalazioni e piste si sono susseguite senza esito, coinvolgendo anche l’Interpol e le autorità di diversi Paesi. Diverse le segnalazioni internazionali, dall’America Latina alla Turchia, ma nessuna ha mai portato a un riscontro definitivo.

Nel 2012, un’altra pista – rivelatasi infondata – portò all’identificazione di una ragazza messicana, ma il test del Dna escluse la corrispondenza genetica con la famiglia Celentano. Il fascicolo è rimasto aperto per quasi tre decenni, tra momenti di speranza e delusione, con i genitori di Angela che non hanno mai smesso di cercarla.

Ora, con l’esame del Dna disposto dal gip e una nuova serie di accertamenti internazionali, si riaccendono le speranze di una possibile svolta in uno dei casi di scomparsa più emblematici della cronaca italiana recente.

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