Cronaca

Cardito, bimbo ucciso: indagini sulla scuola della vittima

Napoli, 20 Aprile – Dopo aver indicato le responsabilità di patrigno e madre, le indagini della Procura di Napoli Nord sulla morte del piccolo di 7 anni Giuseppe, avvenuta a Cardito (Napoli), e sul ferimento della sorellina Noemi, si spostano ora sulla scuola frequentata dalle vittime, l’istituto comprensivo Quasimodo di Crispano (Napoli). Dall’ordinanza di arresto della madre dei due bimbi, la 31enne Valentina Casa, in carcere l’11 aprile – il convivente e principale responsabile del pestaggio Tony Sessoubti Badre fu arrestato dopo il fatto – emergono, tra le pieghe di quanto scrive il Gip Antonella Terzi accuse all’istituto che non avrebbe segnalato alle autorità le violenze subite dai bimbi, che spesso arrivavano a scuola con escoriazioni e il volto tumefatto; sotto accusa le maestre che avrebbero saputo ma non denunciato. Gli inquirenti della Procura di Napoli Nord stanno valutando le possibili responsabilità dell’istituto e delle maestre dei due piccoli.
L’ipotesi è che l’istituto comprensivo Quasimodo di Crispano non avrebbe mai segnalato alle autorità le violenze subite dai bimbi. Un’ipotesi quindi di omissioni gravi. Questo perché è emerso che le maestre sapevano che i due fratellini venivano picchiati. Nelle intercettazioni le insegnati dicono chiaramente che Giuseppe e Noemi arrivavano a scuola con escoriazioni, ferite e persino con il volto tumefatto. Sapevano ma non hanno denunciato. L’omertà che emerge nelle telefonate tra le insegnanti di Giuseppe, Emanuela Coscione e Franca Cennamo, lascia senza parole: “Non si poteva fare niente”. “Se ci interrogano questi mò”. “Io faccio la faccia di c…” dice una, mentre l’altra ride.
La maestra della sorellina invece avrebbe segnalato con una nota alla dirigente scolastica, Rosa Esca, le pessime condizioni in cui arrivava la bimba, ma la dirigente non si sarebbe mossa. Per ora, dalla Procura di Napoli non filtrano indiscrezioni su eventuali iscrizioni nel registro degli indagati del personale scolastico, ma non si esclude che la situazione possa cambiare nelle prossime ore. Che la situazione non sia per nulla facile è dimostrato anche dal fatto che il Direttore scolastico regionale Luisa Franzese ha già disposto una ispezione presso la scuola, per capire se davvero qualcuno sapeva e non è intervenuto. Il comportamento omissivo delle insegnanti o della dirigente potrebbe dare luogo ad un procedimento disciplinare ma anche ad una accusa di natura penale.
Il gip Antonella Terzi ha sintetizzato il quadro emerso dalle dichiarazioni e dai riscontri degli inquirenti con queste parole: “Poveri piccoli, martirizzati tra le mura domestiche e abbandonati alla loro sorte da chi ha dovuto, per ruolo istituzionale, vigilare su di loro”.L’omertà è tra gli atteggiamenti umani il più odioso. Fare finta di non vedere, non sentire, decidere consapevolmente di non parlare, significa tradire se stessi prima che i nostri simili e la legalità.

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