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Capo Sounion, la cerimonia di commemorazione: 80 anni fa la tragedia dell’Oria

Atene, 17 Febbraio – Domenica 11 febbraio 2024, al Km 60 della statale che collega Atene a Capo Sounion, si è svolta una toccante e partecipata cerimonia per commemorare l’80° anniversario del naufragio del piroscafo Oria.

In quel naufragio, una delle più grandi tragedie della storia delle nostre Forze Armate, persero la vita 4116 soldati italiani, destinati ai campi di concentramento tedeschi per aver rifiutato di collaborare con i nazifascisti dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943; divennero IMI, Internati Militari Italiani, privati degli aiuti della Croce Rossa e delle tutele della Convenzione di Ginevra. Tra loro il tenente Rodolfo Serpico, nato a San Martino di Scisciano.

L’11 febbraio 1944, stipati su una “carretta del mare” destinata ad un massimo di 800 uomini, partirono alla volta del Pireo; un’incursione aerea notturna, una tempesta sempre più impetuosa, l’assenza di mappe accurate, una manovra azzardata, il carico esorbitante determinarono il tragico schianto sull’isola di Patroklos. Centinaia di corpi si spiaggiarono nei giorni successivi, in parte furono sepolti nelle fosse comuni. Dalle autorità italiane, anche a guerra finita, scarne comunicazioni alle famiglie: “disperso nell’Egeo”

Eppure la lista degli imbarcati era nota. A metà degli anni ’50 il relitto fu recuperato, i resti di circa 250 militari furono traslati al Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari. Per le famiglie ancora silenzio. Poi un insieme di concomitanze favorevoli, innanzitutto le appassionate immersioni di alcuni subacquei greci e la tenacia di singoli ricercatori e familiari non rassegnati all’oblio, avviarono uno straordinario percorso di recupero e condivisione della Memoria. Negli ultimi anni pubblicazioni, documentari, intitolazioni di strade e piazzali hanno consolidato i risultati; di recente il Museo della Guerra di Atene ha dedicato una teca ai reperti del naufragio.

cerimonia di commemorazione della tragedia dell’Oria: spiaggia di Charakas

La cerimonia di commemorazione si è svolta in prossimità del monumento donato alla municipalità di Saronikos e alle famiglie dei Dispersi da uno scultore greco, inaugurato nel febbraio 2014 in occasione del 70° anniversario del naufragio, onorato nel settembre 2017 dal nostro Presidente Sergio Mattarella.

Ad essa hanno partecipato numerose autorità religiose, militari e civili – tra queste l’Arcivescovo cattolico di Atene, l’Ambasciatore d’Italia in Grecia, i delegati del Presidente e del Primo Ministro della Repubblica Ellenica – i rappresentanti di associazioni e comunità locali, oltre settanta familiari dei Caduti giunti da varie parti d’Italia.  Tutti i numerosi interventi hanno espresso commozione per il tragico destino dei militari italiani, condanna verso le guerre del passato e del presente, ammirazione verso gli abitanti dei paesi costieri che ottant’anni fa non esitarono a dare sepoltura ai poveri corpi restituiti dal mare per giorni e mesi, gratitudine ai tanti che continuano a mantenere viva la Memoria condividendo l’impegno “Dispersi sì, dimenticati mai”.

E per ricordare tutti i 4116 ragazzi dell’Oria, uno ad uno, a conclusione di una giornata intensa ed importante, i familiari sono tornati come dieci e cinque anni fa sulla bella spiaggia di Charakas, là dove furono scavate alcune delle fosse comuni. Più di cento fogli distribuiti a caso, da leggere tutti insieme, su ognuno circa quaranta nomi… A metà del foglio che la sorte ha voluto donarmi c’era quello del tenente Rodolfo Serpico.

Gabriella Serpico

 

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