Economia - Finanza

Berlusconi, Consulenti lavoro: “Suoi Governi furono un antidoto alla disoccupazione”

Susini Group StP: “Mai nessun Presidente del Consiglio ha fatto meglio di lui. Neanche Matteo Renzi con il Jobs Act”

Firenze, 14 Giugno – «Berlusconi sarà ricordato non solo per aver dato vita al governo più longevo della storia dell’Italia Repubblicana, dal 2001 al 2005, ma anche per essere stato colui che ha creato il maggior numero di occupati nel nostro Paese durante la XIV Legislatura». Parola di Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P., studio fiorentino leader nella consulenza del lavoro.
Secondo i dati Istat, il Governo Berlusconi II e III, rimasto in carica dall’11 giugno 2001 al 17 maggio 2006, ha incrementato l’occupazione nel nostro Paese di oltre 1.066 milioni di unità tra il 2° trimestre 2001 ed il 2° trimestre 2006. Grazie alla Legge Biagi, entrata in vigore il 5 febbraio 2003, che è stata una riforma innovativa nata con l’obbiettivo di incrementare le opportunità, permettendo a molti l’ingresso o il ritorno nel mondo del lavoro, si è registrato il record.
Sandro Susini

Mai nessun Presidente del Consiglio ha fatto meglio di lui. Neanche Matteo Renzi, con il suo Jobs Act, è riuscito a superarlo fermandosi a un incremento occupazionale, nel triennio 2015-2017, di circa 800 mila unità.

Berlusconi, sempre secondo Susini Group S.t.P., è stato sempre molto attento al mondo del lavoro durante le sue legislature. Anche negli anni più duri della crisi economica Europea, durante il suo quarto governo, rimasto in carica dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, il Cavaliere è riuscito a contenere il tasso di disoccupazione nonostante l’inesorabile crollo dell’occupazione che portò a perdere quasi 860mila posti di lavoro.
Infatti, mentre nell’Eurozona il tasso di disoccupazione aveva raggiunto il 7,6% nel 2008, il 9,5% nel 2009, il 10% nel 2010 e il 10,1% nel 2011, in Italia, secondo i dati Eurostat, nel 2008 era al 6,7%, nel 2009 al 7,7% nel 2010 all’8,4% come anche nel 2011. Il differenziale tra il tasso di disoccupazione in Italia e quello dell’Eurozona è sempre stato positivo di quasi due punti percentuale.
Anche questo risultato è stato frutto delle politiche del lavoro messe in campo in quegli anni. Il Decreto Legge 147/2008 dal titolo “Liberalizzazioni sul mercato del lavoro“, che all’epoca fu molto criticato dalle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori, riuscì nell’intento di contenere la disoccupazione grazie alla creazione di una maggiore flessibilità del mercato del lavoro.
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