Tre giorni tra arte, pensiero e performance per celebrare la “Scienza delle Soluzioni Immaginarie”
Sanremo, 14 Giugno – Sanremo, città da sempre trasversale e sorprendente, ha appena ospitato un evento che la consacra tra i poli più vivaci della cultura patafisica europea. Dal 5 al 7 giugno, l’Accademia della Pigna – in collaborazione con la Fondazione Pata – ha tenuto a battesimo il Simposio Internazionale di Patafisica, culmine del primo anno del “Corso di Sapere Patafisico”. Una tre giorni animata da performance, incontri, lezioni magistrali e rituali simbolici, in cui si sono alternate voci provenienti da Italia, Francia, Svezia e Ungheria.
Ad aprire simbolicamente e visivamente il simposio è stato Gianfranco Coppola, artista sciscianese e figura centrale del panorama patafisico contemporaneo, presente in qualità di Reggente Luminoso. In un gesto che ha fuso arte e liturgia, Coppola – in versione tedoforo – ha acceso la “Candela Verde”, emblema visivo della Patafisica, dando ufficialmente inizio al simposio. Non una cerimonia ordinaria, ma un atto profondamente culturale e immaginifico.
Durante la sua Lectio Magistralis, Coppola ha condiviso il proprio percorso di liberazione artistica attraverso la Patafisica, disciplina che, come ha affermato, “mi ha slegato da concetti classici di cui ero inbevuto, liberando la fantasia”. L’artista ha raccontato come questa apertura abbia influenzato il suo lavoro con la tecnica del cesello a sbalzo, portandolo a realizzare opere come il “pata corno”, una rivisitazione del tradizionale “corniciello” napoletano carica di significati simbolici e libertà creativa.
Coppola è stato anche protagonista della cerimonia di diplomazione di nuovi adepti patafisici. Quattro le pergamene consegnate: al musicista e ricercatore sonoro Stefano Bertoli (Genova), al regista Giacinto Cataldo (Torino), al matematico svedese Patrik Wahlberg e, in forma onoraria, all’artista e inventore di giochi Aldo Spinelli (Milano), già noto per la storica mostra “Jarry e La Patafisica” al Palazzo Reale di Milano nel 1983.
Il simposio ha dato ampio spazio anche alle arti performative: tra le più acclamate, l’esibizione musicale di Andrea Illungo Bellina, lo spettacolo sonoro-futurista di Stefano Bertoli con l’intonarumori “crepitatore”, e la pièce teatrale “Riduzione di Ubu” interpretata da Lucia Barbera, Luisa Repola e Teo Ricci. Gran finale con i Les Patafisichance, duo parigino capace di evocare l’atmosfera della Belle Époque con pianoforte e theremin in un viaggio musicale patafisico lungo la Senna.
Non sono mancati contributi intellettuali di grande valore, come gli interventi dell’illustratrice Chiara Fabbri Colabich, della storica dell’arte Judith Török, del poeta Fabio Barricalla, dell’attore Max Caria, del direttore artistico Freddy Colt e dell’architetto Alberto Pulinetti, che ha ospitato parte degli incontri nel suo studio nel cuore di Sanremo.
Gianfranco Coppola, già noto alla scena sanremese per la mostra “Sanremo Patafisica” dello scorso anno, ha ricevuto quest’anno un riconoscimento prestigioso: il ruolo di Visiting Professor della Cattedra di Patafisica di Sanremo, conferito da Freddy Colt, Domenico Graglia e Fabio Barricalla.
La Patafisica, teorizzata da Alfred Jarry come “Scienza delle Soluzioni Immaginarie”, non è un semplice esercizio intellettuale né una parodia accademica: è un modo di guardare il mondo liberandosi dai vincoli della logica convenzionale, dell’estetica codificata, del pensiero sistemico. Questo simposio ha mostrato quanto la sua vitalità sia oggi più attuale che mai, non solo come provocazione ma come metodo creativo e umano.
In questo contesto, Gianfranco Coppola emerge come figura chiave: artista che ha saputo accogliere la lezione patafisica nella sua più radicale libertà, trasformandola in prassi, in materia, in segno. La sua opera, tanto quanto il suo ruolo cerimoniale, ha incarnato la forza di una disciplina che continua a muoversi ai margini per illuminare il centro. Per chi volesse approfondire il mondo della Patafisica, l’invito è a cercare, scoprire, lasciarsi sorprendere: troverà un universo denso di ironia, libertà e intelligenza, in compagnia di pensatori e artisti inaspettati.






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