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A FIDES l’appello di suor Anna Monia Alfieri ai governatori del Sud: “Investite su scuola e pluralismo educativo. Solo la cultura emancipa, salva dalla mafia, dalla malavita, eleva l’uomo”

La legale rappresentante delle Marcelline a Napoli ospite del format di Rosa Criscuolo. Dopo la tv una passeggiata in centro e tappa da Marco Ferrigno

Napoli, 11 Maggio – Una intervista a tutto campo quella realizzata da Rosa Criscuolo, ideatrice e conduttrice di FIDES, a suor Anna Monia Alfieri, legale rappresentante delle Marcelline, tra le voci più autorevoli sui problemi dei sistemi formativi con alle spalle una lotta, ormai decennale, in favore della libertà di scelta educativa e volto noto della tv nazionale grazie alla partecipazione a Porta a Porta, Quarta Repubblica, ecc.

Nella prima mezz’ora del programma che andrà in onda lunedì prossimo 15 maggio alle 22.30 su NapoFlix (canale 86) suor Anna Monia, rispondendo alle domande dell’intervistatrice Rosa Criscuolo, ha fatto un’ampia panoramica della situazione della scuola in Italia, richiamando la necessità di formare ed istruire per emancipare e lanciando anche un forte appello ai governatori delle regioni del Sud proprio sul tema della scuola e della dispersione scolastica.

“Io vengo da Nardò, in provincia di Lecce – ha detto suor Anna Monia Alfieri -. Da sempre fin da piccola, ho avuto la chiara percezione che la scuola è un ascensore sociale e solo la cultura emancipa, salva dalla mafia, dalla malavita, eleva l’uomo, e credo che una buona dose di cultura potrebbe anche evitare piaghe grandi come il femminicidio. La mia ispirazione è stata Renata Fonte, assessore alla cultura e alla pubblica istruzione del comune di Nardò vittima innocente di mafia negli anni ’80, la quale ci diceva sempre che solo una buona cultura ci permette di contrastare la malavita. E da meridionale io ho chiara la sensazione di come la scuola possa rappresentare la chiave di volta”.

Chiaro e diretto il monito di suor Anna Monia: “Lancio il solito appello ai presidenti delle regioni Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Basilicata. Con l’autonomia che avete già oggi in essere voi potreste garantire una dote a scuola per allievo pari a 2mila euro, che qui al sud sarebbe tantissimo per salvare il pluralismo educativo e non condannare il Paese al monopolio educativo anticamera del regime, e a questo tasso di deprivazione culturale a cui è condannato il sud per politiche scolastiche regionali alquanto dubbie e anche irresponsabili”

“E’ sotto gli occhi di tutti il divario tra nord e sud – ha sottolineato la religiosa – , che non è dovuto a quell’autonomia a cui aspirano alcune regioni del Nord. Già oggi, senza quella autonomia, abbiamo un divario grave perché mancano delle politiche scolastiche e familiari regionali che favoriscano la famiglia e la scuola. Il tasso del femminicidio è altissimo anche perché se non do alle mamme asili nido gratis e scuole dell’infanzia gratis la donna non riesce a emanciparsi dalle mura domestiche ed è costretta a subire la violenza”.

Infine la soluzione: “Risolvere il divario, la deprivazione culturale, il tasso di abbandono scolastico, il femminicidio, è molto semplice cari presidenti – ha affermato -, basta fare politiche scolastiche regionali che prevedano asili nido gratis, scuole dell’infanzia gratis e dare una dote scuola di 2mila euro a chi sceglie la scuola paritaria. E’ avvenuto nel nord, mi dispiace che non possa avvenire nel mio amato sud dove ricordiamo, prima di tutto ciò, ha formato delle eccellenze internazionali”.

Nella seconda parte del programma è stato allestito un forum, al quale oltre alla conduttrice e all’ospite hanno preso parte: Valentina Ercolino, direttrice scolastica; Francesco Urraro alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina nel Consiglio di Presidenza del Consiglio di Stato; Antonio del Mese, dirigente avvocato presso Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale.

Valentina Ercolino ha sollecitato una riflessione sulle cifre relative alla discrepanza tra nord e sud, al divario educativo e alla dispersione scolastica, e suor Anna Monia ha rimarcato che se si continuerà con politiche disattente, gli 800mila studenti che frequentano la scuola paritaria, di fronte a scuole paritarie, quelle dei poveri, che stanno cadendo come birilli, si riverseranno nella scuola statale, ciò si traduce, ad un costo medio di 7mila euro a studente definito dal Ministero, in un aggravio di 5miliardi e 500milioni di euro sulle famiglie insieme a una deprivazione culturale senza precedenti.

Antonio Del Mese ha richiamato il rispetto delle regole nella scuola quale base del principio di legalità, l’abc del vivere civile, per poi chiedere alla religiosa quali possono essere le azioni necessarie per invertire la rotta. “Riforma degli ITS – ha risposto -, soprattutto qui nel sud li abbiamo considerati la scuola di serie B, non è così a Milano. La Regione Lombardia per ogni allievo che frequenta l’Istituto professionale consegna 5mila euro di dote scuola”

Scuola istruzione, cultura ma anche interazione con i nuovi mezzi tanto vicini ai giovani, come i social nella testimonianza di Francesco Urraro il quale ha ricordato la sua esperienza parlamentare in una commissione ad hoc istituita sull’analisi dei temi sull’antisemitismo e del contrasto a ogni forma di intolleranza con la sen. Segre. “Abbiamo avuto modo di fare una analisi del linguaggio dell’odio, hate speech, dilagante nel mondo delle piattaforme con cui abbiamo l’obbligo di interloquire mettendo insieme i social con le comunità educande. La scuola è pronta ad affrontare questa nuova sfida?”

Suor Anna Monia ha richiamato alla mente i mesi del lockdown “quando abbiamo tenuto i ragazzi in didattica a distanza chiusi nelle loro stanze e i social diventavano l’unico strumento di comunicazione usato e abusato. Non possiamo non raccogliere questa sfida – ha affermato -, la scuola italiana deve coglierla e farlo con competenza”.

Non è mancata, infine, una riflessione sulla città di Napoli tinta di azzurro da parte di suor Anna Monia. “Non sono tifosa di nessuna squadra perché non mi intendo di calcio – ha detto – però la vittoria del Napoli mi ha molto colpita, per me è stata una emozione profonda perché io amo molto Napoli e amo i napoletani, mi piace la loro semplicità, l’immediatezza ma anche il calore con il quale ti accolgono. Dunque pensare che questa città abbia questa cifra in più mi pare che lanci un messaggio un po’ a tutta l’Italia. Un’Italia che può recuperare da modalità di approccio semplici, immediate, franche, affettuose probabilmente un primato nuovo, auguri a Napoli e a tutti i napoletani”.

Al termine dell’intervista la religiosa, accompagnata da Rosa Criscuolo, ha percorso le principali strade del centro storico. Ha visitato la chiesa di Santa Chiara e il complesso del Gesù Nuovo. Infine ha raggiunto il maestro artigiano Marco Ferrigno nella sua bottega di San Gregorio Armeno, dove ha ricevuto in dono un presepe realizzato dall’artista e presto riceverà la statuina che la raffigura.

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