Scisciano, 26 Gennaio – Era il 20 dicembre 2021 e l’allora amministrazione comunale guidata dal sindaco Edoardo Serpico, organizzò una cerimonia solenne per ricordare i tragici eventi del “17 Settembre 1943”: un toccante e doveroso ricordo per le vittime innocenti del mitragliamento del treno della Circumvesuviana che subì, da parte delle forze alleate, un feroce e inaudito massacro sul tratto San Vitaliano-Scisciano-Saviano. Il bilancio complessivo dei morti fu di sei a Scisciano e dieci nel territorio di Saviano.
Nell’ambito di quella manifestazione, a cui parteciparono numerosi rappresentati delle istituzioni regionali e comunali e i tre sindaci dei comuni legati all’eccidio, alle vittime della strage fu dedicato, con l’affissione della lapide, il parcheggio di via Sabato Borzillo, intitolato “Piazzale 17 Settembre 1943”.
Dopo all’incirca un anno da quella solenne manifestazione, l’epilogo di un raccapricciante e assurdo atto di vandalismo: lo sfregio contro la lapide dedicata alle vittime del mitragliamento che fu distrutta e cosa altrettanto sconcertante e incomprensibile mai più ripristinata. Un atto vandalico vile, che offende e calpesta la memoria. Senza dubbio la stupidità di un gesto così grave suggerisce serie considerazioni su come sia possibile che un simbolo della memoria sia oggetto dell’inciviltà, dell’ignoranza o peggio di un messaggio di complice rassegnazione.
Sono orami trascorsi tre lunghi anni da quell’evento di commemorazione che aveva il sapore di un forte segnale di democrazia, affinché il valore della memoria potesse trasformarsi sempre di più in fulgido insegnamento indicato alle future generazioni, ma quel Piazzale, ancora oggi, presenta gli orribili e inquietanti segni dello sfregio, del vuoto e del nulla assoluto, dissacrante esempio della memoria calpestata e poi abbandonata a se stessa.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” ha scritto Primo Levi, nell’appendice dell’edizione del 1976 del suo capolavoro “Se questo è un uomo”. La memoria e il ricordo sono fondamentali valori da
tramandare, perchè rappresentano il nostro futuro. Senza la memoria, senza le nostre radici non possiamo capire il contemporaneo e non potremmo mai alzare gli occhi verso il nostro domani.
Ed è per questo bagaglio di fondamentali valori che già da domani ci auguriamo venga ripristinata la lapide di “Piazzale 17 Settembre 1943”. La nostra comunità ha bisogno più che mai di non dimenticare e solo attraverso la memoria potremo trasmettere alle giovani generazioni, ai nostri figli, il senso profondo dei valori costituzionali, cardine della nostra democrazia, affinchè le pagine nere del passato non si ripetano. Senza memoria non c’è alcuna prospettiva, senza il valore della memoria non c’è futuro per la nostra comunità.
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