Attualita'

PMI: la guerra in Israele non spaventa gli imprenditori italiani

Per l’Osservatorio EFBS i piccoli e medi imprenditori sono super-coraggiosi: si aspettano mesi difficili a causa della guerra in Israele ma il 71,4% saprà adattarsi e supererà l’ennesima crisi

Varano de’ Melegari, 20 Ottobre – PMI italiane super-coraggiose: il 71,4% dei piccoli e medi imprenditori italiani non ha paura delle possibili conseguenze di una guerra in Israele. Questa guerra si unisce a quella in Ucraina e a tutte le altre sciagure che hanno colpito le piccole imprese italiane negli ultimi anni, tra cui la pandemia e l’inflazione, con l’inevitabile aumento dei costi dei materiali e dell’energia. Nonostante questo, una netta maggioranza degli imprenditori ritiene che le PMI “Si abitueranno anche ai nuovi venti di guerra internazionali”.

È quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio “Evolution Forum Business School sulle PMI”, ideato dal formatore Gianluca Spadoni su un panel di oltre 1200 micro e piccoli imprenditori (cioè con fatturato sino ad 1 milione di euro, e meno di 5 dipendenti) e realizzato in vista del prossimo appuntamento di EVOLUTION FORUM BUSINESS SCHOOL, il percorso di formazione e coaching di Gianluca Spadoni che ha avuto in passato docenti del calibro di in Brunello Cucinelli, Giampaolo Dallara, Andrea Pontremoli, Umberto Galimberti, Enrico Grassi e Ferdinando De Giorgi. L’ottava edizione si terrà presso la Dallara Academy di Parma venerdì 27 e sabato 28 ottobre, e vedrà protagonisti la sondaggista Alessandra Ghisleri e Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano DOP. Ma vediamo ora tutti i risultati dell’Osservatorio EFBS sulle PMI di Gianluca Spadoni.

Che cosa temono di più le PMI italiane? La maggioranza degli imprenditori ha risposto “la carenza di personale” (22,5%) a conferma del fatto che oggi è sempre più complicato assumere personale preparato. Spaventano meno sia la gigantesca burocrazia, che spesso va di pari passo con i problemi legati alle assunzioni, con il 19,6 % e l’inflazione che a sorpresa si trova sul gradino più basso del podio (“solo” 15,6%). Le PMI sono sensibili ai problemi legati all’ambiente e il 9,6% degli imprenditori oggi teme il cambiamento climatico che sta stravolgendo le produzioni. Anche le banche sono in difficoltà e raramente concedono crediti, è un problema per il 9,2% degli imprenditori. Sotto il 9% delle risposte registrate dall’Osservatorio EFBS la guerra in Ucraina (8,5%) e l’Agenzia delle Entrate (6,8%) che preferisce colpire le PMI piuttosto che le multinazionali. Infine, il caro energia a quanto pare non fa più paura (4,2%), così come ‘i 5 giganti’ del web e la “bomba sociale” dei migranti, entrambe all’ultimo posto (2,1%).

Quali sono le principali richieste che le PMI oggi farebbero al Governo? Quasi la metà del totale degli intervistati chiede “un piano di formazione e sensibilizzazione sulle PMI a partire dalla scuola primaria” per permettere ai giovani del futuro di entrare più rapidamente e con una migliore preparazione nel mondo del lavoro (48%). Un buon 21,6% degli imprenditori vorrebbe una sanatoria fiscale che non riguardi soltanto gli scontrini. ll 13,5% del campione pensa al caro bollette e chiede un prolungamento a tutto il 2024 delle agevolazioni. Subito sotto, una parte degli intervistati (12%) si aspetta un prelievo fiscale maggiore per le aziende più grandi, in particolare per i cosiddetti ‘5 giganti del web’. Il Ponte sullo stretto non pesa più di tanto e solo il 3,4% delle PMI lo pretende del governo. Il 3% del campione EFBS chiede di far lavorare i migranti, il 2,3 fa lo stesso per gli ex carcerati, ma le priorità sono altre.

Recentemente, i venti di guerra internazionali si stanno nuovamente agitando a causa della situazione in Israele e Palestina. Le PMI ne risentiranno? Molti imprenditori hanno voluto sottolineare che saranno mesi molto difficili per le proprie realtà visto che le guerre portano sempre un aumento dei costi dell’energia tra cui petrolio e gas (42,8%), ma la maggior parte ha preferito dichiarare che “La guerra in Israele si aggiunge ad altre sciagure già in corso e ad altre che potranno insorgere” e quindi, con i giusti aiuti da parte del governo, “le PMI si abitueranno anche a queste” (71,4%). La possibile radicalizzazione di una guerra tra religioni preoccupa solo il 14,3% degli intervistati, stessa percentuale per chi, visti i recenti avvenimenti, teme l’uso sempre più frequente della tecnologia. Soltanto il 7% è estremamente preoccupato dalla situazione e ha risposto “Mancano solo le bocciature delle agenzie di rating e ci sarà per l’Italia la ‘tempesta perfetta’. L’unica cosa da sperare è che passi il prima possibile”.

Scisciano Notizie è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie.
 
SciscianoNotizie.it crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] . Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.