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Nasce il primo cammino identitario dei GeoBorghi: è nel Lazio

Vinci (geologo – ideatore di Geoviaggiando): “Nasce “GeoBorghi della Media Valle dell’Aniene” un “cammino virtuoso” che rende concreti i principi del geoturismo, spogliandoli dall’approccio esclusivamente destinato agli addetti ai lavori. Si tratta del primo, concreto, progetto identitario, in Italia”.

Fiore (Presidente Naz Sigea) : “Una Rete Nazionale dei GeoBorghi d’Italia! Ci stiamo organizzando con gli animatori locali della SIGEA per esportare l’esperienza che si sta maturando nei Geoborghi della Media Valle del Fiume Aniene in altre regioni italiane quali il Piemonte, la Sardegna, l’Abruzzo, la Sicilia, la Calabria, il Molise, le Marche, la Basilicata”.

Caucci (sindaco di Arsoli): “Una identità, quella dei “GeoBorghi della Media Valle dell’Aniene”, che cancella i confini amministrativi e abbraccia la continuità territoriale, supportandone e promuovendone l’identità, tenendo in considerazione la sua geologia, l’ambiente, i paesaggi, la cultura, la bellezza, il patrimonio storico-artistico e il benessere dei suoi abitanti”.

Di Loreto (Pres. Sigea Lazio) : “Il Geoturismo viene definito dalla National Geografic Society come una forma di turismo che “sostiene o accentua il carattere geografico del luogo visitato, il suo ambiente, il suo patrimonio, la sua estetica, la sua cultura e il benessere dei suoi abitanti”.

Napoli, 13 Maggio – “Nasce “GeoBorghi della Media Valle dell’Aniene” un “cammino virtuoso” nella Valle dell’Aniene che rende concreti i principi del geoturismo, spogliandoli dall’approccio esclusivamente destinato agli addetti ai lavori. Si tratta del primo, concreto, progetto identitario.

Il primo territorio nel quale si è intrapreso tale “cammino virtuoso” è quello della Media Valle del Fiume Aniene da sempre crocevia di cultura e tradizione millenarie. La Media valle del Fiume Aniene si posiziona in un ambito geografico che unisce territori con origini geologiche ben distinte. Origini queste che hanno condizionato lo sviluppo delle comunità locali e degli insediamenti urbani. Un territorio che da sempre ha avuto il ruolo di cerniera tra l’alta valle del Fiume Aniene e l’entroterra abruzzese, in diretta interconnessione con l’Urbe. Un territorio ricco di acque sorgive, termalismo di bassa temperatura, colture autoctone, importanti incastellamenti sorti già nell’anno 1000 con la fortificazione dei villaggi, fenomeni carsici di rilevante importanza, presenza di siti di estrazione mineraria e numerosi insediamenti a vocazione religiosa”. Lo ha annunciato Marco Vinci, geologo già promotore delle iniziative targate Geoviaggiando, da sempre impegnato nel settore della valorizzazione del territorio con esperienze maturate in Italia e all’estero anche in ambito di promozione geoturistica,

Secondo Marco Vinci, l’occasione migliore per contribuire concretamente alla ripresa post-pandemica, sarà il turismo che deve divenire volano indiscusso anche per le economie locali.

“Il nostro Paese ha oggi l’occasione di offrire le sue eccellenze alle nuove forme di richiesta turistica, figlie della pandemia che ha ridisegnato completamente le esigenze. Oggi la standardizzazione e le grandi mete cedono il passo alle scelte di prossimità – ha continuato Vinci –  che sostengono il turismo delle radici, quello slow, le destinazioni umane, il turismo outdoor, quello religioso e quello culturale, il turismo rurale ed enogastronomico, i cammini, la “residenzialità affettiva” (ovvero il sentimento di appartenenza ai luoghi); un turismo culturale e ambientale destagionalizzato. Il settore turistico esce dalla standardizzazione, dimentica le grandi mete, per riscoprire i viaggiatori domestici, a corto raggio, rivalutando i borghi, le aree interne, la ricettività extralberghiera in nome dell’esperienza e della condivisione, contribuendo al rilancio dei territori e delle economie locali. Nasce un concetto nuovo, quello della “restanza”, che fa dell’identità dei territori e di chi li abita un’idea mobile, dinamica, aperta, come ci ha insegnato l’antropologo Vito Teti. In molti casi riguarda borghi e paesi in via di spopolamento: ci si innamora dei luoghi e delle comunità locali, e si resta. Da queste considerazioni nasce il primo concreto progetto identitario denominato “GeoBorghi della Media Valle dell’Aniene”.

Ciò che il territorio è stato in grado di comprendere, grazie anche alla lungimiranza degli amministratori locali, è che il progetto non rappresenta solo un’occasione di intrattenimento per il pubblico ma è anche uno strumento con cui generare ricadute economiche positive attraverso la spesa attivata dai visitatori e dagli organizzatori che, a seconda della portata del servizio turistico proposto, può sostenere il tessuto economico locale. A questo si associa il fatto che l’iniziativa può favorire l’attrazione di investimenti, la crescita e la promozione socio-culturale, la valorizzazione territoriale e lo sviluppo turistico, la conoscenza e la promozione dell’immagine di un territorio. Il modello “GeoBorghi” genera quindi impatti di natura economica, socio-culturale, ambientale, di marketing (riferiti cioè alla consapevolezza e al senso di appartenenza e di orgoglio della comunità), e consente di proporre in formula PROFIT il proprio territorio ad un pubblico interessato alla ricerca dell’eccellenza”.

Dunque “GeoBorghi della Media Valle dell’Aniene”.

“Sin dall’inizio alcune amministrazioni comunali hanno accolto di buon grado questa iniziativa, considerata una concreta occasione di rilancio dei loro territori. Oggi numerose amministrazioni, in primis il Comune di Arsoli (RM) –  afferma  Gabriele Caucci, sindaco di Arsoli –  hanno deliberato la vocazione geoturistica dei propri territori, con l’intento comune di valorizzare il paesaggio come strumento di coesione e sviluppo sostenibile. Una identità, quella dei “GeoBorghi della Media Valle dell’Aniene”, che cancella i confini amministrativi e abbraccia la continuità territoriale, supportandone e promuovendone l’identità, tenendo in considerazione la sua geologia, l’ambiente, i paesaggi, la cultura, la bellezza, il patrimonio storico-artistico e il benessere dei suoi abitanti. Il “cammino virtuoso” si declina così nel modello dei “GeoBorghi” che coinvolge chi vive sul territorio e i visitatori promuovendo ciò che rappresenta l’unicità, garantendo l’integrità ambientale, la giustizia sociale e lo sviluppo economico sostenibile. Si tratta di una iniziativa ad ampio sviluppo, capace di creare interazioni tra realtà territoriali contigue, idonea a mettere a sistema eccellenze e peculiarità locali a servizio della sempre più crescente esigenza di rilancio turistico che partirà dal turismo di prossimità. Nel concreto, il modello dei “GeoBorghi” applicato alla Media Valle del Fiume Aniene, propone una strategia chiara che punta a creare un substrato attraente non solo per i fruitori diretti ma per tutte le realtà interessate a promuovere e valorizzare e usufruire dei servizi geoturistici della Media valle dell’Aniene. Alle Amministrazioni locali è stato chiesto di partecipare al progetto seguendo tre semplici regole. La prima eleggere il proprio territorio comunale a «Territorio a vocazione geoturistica» volto alla valorizzazione del paesaggio come strumento di coesione e sviluppo sostenibile, la seconda contribuire a individuare sul proprio territorio tutti gli elementi di valenza tali da poter essere messi a sistema turistico, la terza contribuire all’individuazione sul proprio territorio di tutte le realtà attive operanti nel settore culturale in modo da poterle coinvolgere nelle attività messe a sistema dal progetto”.

Ma passo, passo si potrà arrivare ad una Rete Nazionale dei GeoBorghi d’Italia!

 “Ci stiamo organizzando con gli animatori locali della SIGEA per esportare l’esperienza che si sta maturando nei Geoborghi della Media Valle del Fiume Aniene in altre regioni italiane quali il Piemonte, la Sardegna, l’Abruzzo, la Sicilia, la Calabria, il Molise, le Marche, la Basilicata.

Spesso la promozione del territorio italiano è frammentata in politiche di valorizzazione locali o di categoria che riguardano singole aree geografiche, viste più come entità a sé stanti che non parti di un unico sistema che presenta una sua continuità nel tempo storico e nello spazio geografico. In realtà, il vero valore del territorio nazionale risiede proprio in quella continuità geografica – ha dichiarato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale  (SIGEA) – ambientale, storica e culturale che, collegando indissolubilmente luoghi e popoli diversi tra loro, lo ha reso unico al mondo. In questo continuum territoriale anche il borgo più piccolo e poco conosciuto può raggiungere lo stesso interesse di aree privilegiate e frequentate da numerosi visitatori; anche la più piccola realtà artigianale, artistica o gastronomica, può associarsi al saper “fare” ed “essere italiano” conosciuto a livello internazionale. Oggi come non mai, in occasione dello slancio politico economico sulla ripresa, è tempo di rafforzare la vitalità delle aree interne, dei territori rurali, generando occasioni di nuova imprenditoria basate sul consolidamento del patrimonio naturale e sociale, creando le condizioni per migliorare l’attrattività e l’inclusività delle zone non incluse nelle aree metropolitane.

La SIGEA è impegnata da diversi anni a dare il giusto risalto a importanti tematiche di indubbia attualità quali: la geodiversità, i geoparchi, il patrimonio geologico, i singoli geositi e il geoturismo. Con azioni di disseminazione e convegni scientifici sul patrimonio geologico del territorio italiano abbiamo voluto identificarne correttamente i fattori caratterizzanti, valorizzarne le peculiarità e le potenzialità. Una esperienza quella della SIGEA maturata in molti anni di analisi, approfondimenti e confronti, voglio solo ricordare i fascicoli dedicati ai paesaggi geologici italiani (ed. 1994-1995); l’organizzazione dei due Simposi internazionali (Roma 1994 e Bari 2010). Tali percorsi sono stati attuati anche nell’ambito dell’educazione ambientale in diverse regioni italiane con l’organizzazione presso le scuole di seminari, escursioni e concorsi fotografici sui paesaggi geologici dedicati agli studenti”.

Il Geoturismo è una forma di turismo che accentua il carattere geografico del luogo visitato.

“Si tratta di un territorio che possiede un significativo patrimonio geologico da tutelare e valorizzare attraverso una strategia di sviluppo sostenibile. Il Geoturismo viene definito dalla National Geografic Society come una forma di turismo che “sostiene o accentua il carattere geografico del luogo visitato, il suo ambiente, il suo patrimonio, la sua estetica, la sua cultura e il benessere dei suoi abitanti”.  Geoturismo significa viaggiare per scoprire le meraviglie geologiche nel luogo in cui si trovano  – ha concluso Eugenio Di Loreto, Presidente della Sigea Lazio – e la particolare combinazione che si crea tra risorse naturali e umane che rendono il luogo unico e irripetibile. Il Geoturismo costituisce uno degli strumenti di conoscenza e di valorizzazione del territorio con le più alte potenzialità di sviluppo, in armonia con i principi ormai inderogabili della sostenibilità ambientale. Attraverso una mirata valorizzazione, l’area diviene polo di riferimento turistico caratterizzato da quei temi che associano all’interesse prettamente scientifico-divulgativo anche quello emotivo-semiologico legato alle sole caratteristiche paesistico-ambientali”.

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