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Napoli, no al degrado. Studio Legale Vizzino:”Il futuro della città parte da Piazza Garibaldi”

Napoli, 15 Settembre – Con la presente nota si vuole sottolineare l’urgenza avvertita dai cittadini partenopei a che siano attuati con concretezza e sollecitudine provvedimenti incisivi e non meramente propagandistici atti a ripristinare la sicurezza e la vivibilità in una area critica della città di Napoli: Piazza Garibaldi.

Fulcro storico della città di Napoli, importante spazio urbano, centro nevralgico e punto di arrivo di turisti e pendolari, recentemente oggetto di un progetto una radicale riqualificazione urbana da parte della Amministrazione comunale, ancora oggi la Piazza Giuseppe Garibaldi e le aree ad essa adiacenti restano sinonimo di abbandono ed illegalità, teatro di diffusi episodi di microcriminalità, “TERRA DI NESSUNO”.

Più volte, nell’interesse dei residenti e degli esercenti attività commerciali e turistiche, ci si è visiti costretti a sporgere reclami, sollecitare l’intervento di autorità competenti, ma contestualmente si è potuta solo constatare reiterata inerzia e indifferenza del Comune di Napoli che, dopo aver annunciato l’adozione di misure di sicurezza a tutela della legalità e della incolumità dei cittadini, in realtà nulla di concreto e definitivo ha posto in essere se non impedire sporadicamente l’esercizio abusivo di attività di giuoco illegali o di scommessa, altra piaga affliggente la zona, che, ancora oggi, tuttavia, resiste.

Nessuna valida misura è stata programmata ed attuata per contrastare la dirompente microcriminalità che, come è noto, si estrinseca prevalentemente nell’arte del borseggio, di cui la zona costituisce una vera e propria scuola: soprattutto alcun controllo si è mai realmente effettuato nei vicoli adiacenti ove si consumano prevalentemente le condotte illecite di cui sopra ad opera di soggetti, per lo più immigrati clandenstini, che con estrema facilità raggiungono la piazza e lì si dileguano, forti dell’assenza di controlli.

Le autorità di polizia locale, seppur formalmente incaricate di presidiare la zona, si sono sempre limiate a sporadici servizi di ronda.

Occorrerebbe, invece, non solo predisporre interventi tempestivi ma anche eseguire costanti controlli sui soggetti immigrati, extracomunitari che soggiornano per lo più senza regolare permesso, senza fissa dimora, senza alcuna (lecita) attività lavorativa!.

Non può non considerarsi, infatti, che la microcriminalità, oltre a danneggiare l’immagine della città ed a minare la incolumità dei cittadini, ha un effetto particolarmente dirompente sui soggetti economicamente più deboli e provati dalla crisi economica in corso, per i quali un furto può avere conseguenze estremamente negative.

Analogamente, non sono state pianificate misure contro il degrado urbano in cui soffoca la piazza e che deprezza il valore degli immobili, né si sono registrate azioni tese a colpire le vendite abusive e senza licenza realizzate ancora soprattutto da immigrati che, alimentando il mercato del falso, minano il principio della libera concorrenza ed esasperano i commercianti.

Basta fare un giro nella piazza Garibaldi per potersi imbattere immediatamente in venditori abusivi, teli stesi a terra con prodotti di marche contraffatte.

L’etichettatura non esiste o comunque è palesemente falsificata.

Offerte in bella mostra, si notano borse, cinture, occhiali da sole, maglieria e abbigliamento dalle note marche, perfettamente riprodotte ad immagine e somiglianza degli originali.

E’ chiaro che si tratta di contraffazione, ostentata sotto gli occhi di tutti!

Ma c’è di più!

I profli di illiceità di connotano tali operazioni abusive dovrebbero suscitare particolare allarme e necesstià repressiva considerato che con ogni evidenza celerebbero anche fattispecie di riciclaggio.

A questa situazione si aggiungono i “mercatini di immondizia”, il nuovo ed inattaccabile mercato della Napoli straniera: secondo una ritualità ormai ben definita e purtroppo nota, intorno alle ore 8,30 del mattino vengono prelevati indumenti e oggetti usati negli appositi cassontetti dell’immondizia che poi – nennemo a dirlo- senza alcuna disinfezione vengono esposti per la vendita su teli adagiati al suolo, sovente in prossimità degli esercizi di ristorazione che costeggiano la piazza. I ristoratori e gli albergatori per primi ne subiscono gli effetti negativi, creandosi un ambente sudicio e malsano che certamente scoraggia l’avvento e la permanenza dei clienti.

L’ omesso controllo da parte di tutte le autorità competenti non può essere una svista alla napoletana. Il mancato intervento implica un accrescimento e rafforzamento del lato oscuro di Napoli.

Quanto descritto fotografa soltanto alcuni degli aspetti del degrado di cui è piena la zona della Ferrovia, di tal che ci si chiede come sia possibile che tutti questi illeciti non siano frenati, come sia possibile che la Polizia presente sul luogo resti inerte innanzi a tale scempio. Guardare senza agire è simile ad un avallo, la violazione di un dovere di intervenire se non addirittura essere conniventi con il criminale!

Di qui il seguente appello alle istituzioni cittadine e oggi, in particolare, ai canditati a sindaco della città di Napoli:  “La tutela della salute, l’ordine pubblico, il corretto e potenziale commercio e la salubrità della città di Napoli sono i pilastri dello sviluppo e dell’evoluzione napoletana, occore predisporre immediate strategie e misure per ricondurre l’area alla legalità ed alla normale vivibilità”.

Qualsiasi programma non può non tenere conto di questo stato di fatto perché costituirebbe diversamente l’ennesima presa in giro della città.

INDIZIONE DI UN INCONTRO CON I CANDITATI A SINDACO

Per questo motivo, nell’interesse di chi nell’area di piazza Garibaldi risiede e/o svolge la propria attività lavoratia, si invitano i candidati a sindaco a partecipare ad una conferenza in loco (……) per raccogliere le legittime istanze che si intendono rivolgere, non prima di aver potuto procedere ad immediata verifica di quanto denunciato, benchè ciò, putroppo, costituisca fatto fin troppo notorio.

Nel dibabitto saranno affrontate le più spinose ed urgenti problematiche, di seguito meglio sintentizzate, e suggerite iniziative, rispetto alle quali ci si augura venga posta la dovuta attenzione  nei  rispettivi programmi elettoriali.

ARGOMENTI OGGETTO DEL DIBATTITO

  1. Il crimine “irregolare”

Nella zona di Piazza Garibaldi, si sa, il furto può avvenire nella massima celerità a bordo di un motorino o nella maniera più subdola e silenziosa. Può accadere che un motorio ti strattoni e trascini per la strada o puoi accorgerti di essere stato scippato mentre eri in cammino e hanno messo le mani nella tua borsa!

A volte, come dimostrano anche recenti fatti da cronaca, il malcapitato può essere vittima di rapina a mano armata. E’ proprio di questi giorni (il fatto risale all’11 settembre 2021) la sconcertante notizia di una donna accoltellata e rapianta in piazza Garibaldi ad opera di un irregolare algerino

La microcriminalità e l’arte del borseggio sono praticate soprattutto da zingari ed extracomunitari irregolari di cui sono appannaggio anche le occupazioni abusive che alimentano il mercato del falso e del riciclaggio.

La piazza e le aree limotrofe offrono in tal senso uno spettacolo vergognoso: campeggiano mercatini improvvisati, salotti di venditori ambulanti di dubbia liecità, finalizzati alla vendita di prodotti di scarto rinvenuti nei cassonetti della spazzatura, o anche oggetto di furto, con chiaro detrimento della immagine cittadina e pericolo igienico-sanitario, ancor maggiore in tempo di pandemia.

Nonostante la beltà dell’area napoletana, la prima opinione e il primo impatto visivo di un qualunque passante è una realtà degradante e indecorosa.
Piazza Garibaldi soffoca nel suo decadimento e nel più totale abbandono dei servizi comunali: è, in verità, ricettacolo di sporcizia, invasa da ratti e avvolta da cattivi odori, fonte di pericolo per residenti e turisti.

Dal che, al fine di prevenire determinate condotte illecite, si è più volte sottolineata, ma senza reale riscontro, l’opportunnità di prevedere il potenziamento dei dispositivi di sorveglianza come le telecamere le quali in molte occasioni si sono rivelate uno strumento decisivo per assicurare alla giustizia i responsabili di atti di microcriminalità. Si è fatto invito, che si rinnova, a incrementare la presenza sul territorio della Polizia Municipale, valido baluardo con i suoi poteri in materia di tutela ambientale, commercio, pubblici servizi e attività ricettive, igiene e sanità pubblica, in collaborazione con le strutture sanitarie; si sono raccomandati più frequenti interventi di sequestro immediato e distruzione della merce contraffatta commercializzata nell’area in questione.

E’ doveroso precisare che l’integrazione di extracomunitari nel rispetto della normativa vigente è un valore aggiunto sul piano sociale ed economico; tuttavia, i problemi sorgono, di solito, in relazione agli extracomunitari che, in maniera clandestina, arrivano nel nostro Paese.

Ciò, non solo per i fenomeni di diffusa illegalità che li vedono protagonisti, cui innanzi si è fatto cenno, ma soprattutto perché l’affluenza e la presenza incontrollate di clandestini rappresenta oggi un dato ancor più allarmante per il rischio di infezioni e contagi virali anche da Covid 19, non potendosi assicurare il rispetto delle misure anti pandemia.

  1. Una pandemia fuori controllo. Elusione delle norme emergenziali anticontagio.

Una delle maggiori preoccupazioni, invero, è oggi rappresentata  dalla presenza incontrollata di clandestini e non che non rispettano alcuna delle misure antipandemia, disposte dal governo centrale e locale, per contenere il contagio da Covid 19, accalcandosi in imprudenti assembramenti ed evitando accuratamente l’uso dei sistemi di protezione, le mascherine, che sono obbligatori.

Ciò evidentemente in danno di chi invece le regole le rispetta e che suo malgrado non può non sentirsi minacciato dal rischio di infezioni e contagio virale da Covid 19 che hanno così agio di circolare e proliferare indisturbati.

Quanto descritto assume poi i contorni di una vicenda quasi grottesca a pradossale se si considera che le limitazioni disposte dalla Regione Campania hanno investito solo gli onesti cittadini campani, che hanno dovuto, più volte, rimodulare la loro esistenza assecondando le esigenze imposte da factum principis, con non trascurabili disagi sul piano morale, esistenziale ed economico.

Invece, “le comunità autonome degli irregolari” non hanno mai patito alcuna limitazione, contunuando a praticare attvità sociali di gruppo, che sin dalla mattina li vedono impegnati nelle nuove gadinate di Piazza Garibadli e sopratutto a svolgere, indisrutbati, l’attività economica che si pratica nei mercati paralleli ed illegali.

In particolare, si segnala con preoccupazione, quanto si registra nei pressi dei mercati della Maddalena, ove quotidianamente si riversano e si aggregano, senza utilizzo alcuno dei dispositivi di protezione e senza mantenere il distanziamento sociale, moltissimi irregolari o anche cittadini italiani Quivi, gli avventori trovano vita assai facile in un territorio in cui vi è poca presenza delle forze dell’ordine, che di conseguenza non procedono ad elevare loro contravvenzioni.

I fatti di cui sopra sono stati più volte denunciati alle autorità competenti con contestuale  richiesta di immediata  azione delle forze pubbliche, senza tuttavia ricevere mai adeguato riscontro dai destinatari, che hanno manutenuto un compotamento assolutamente silente ovvero hanno offerto giustificazioni inaccettabili, dalla incompetenza a poter agire, alla mancanza di idoena strumentazione per poter intervenire.

Così come si è rappresentata la forte esigenza di prevedere, con urgenza, la somministrazione obbligatoria di tamponi per screening dei contagiati dal Covid-19 e, in caso di positività al tampone, di creare un sistema in grado di risalire a tutti i contagi; si è auspicata l’utilità dell’ allestimento di presidi medici per effettuare, nelle aree più a rischio, visite mediche specifiche onde prevenire il diffondersi di eventuali epidemie e malattie infettive.

Sopratutto si è suggerita caldamente la previsione di un censimento obbligatorio dei soggetti che entrano nel nostro territorio clandestinamente, atto a corpire tutto il territorio nazionale prevedendo l’identificazione e foto-segnalazione dei soggetti censiti. Ciò anche per poter ridurre la tensione sociale indotta, talvolta artificiosamente, nei confronti degli irregolari.

In tale prospettiva si è posta la necessità che l’Esercito fosse più incisivo nella sua azione di controllo del territorio e, in accordo con la Prefettura ed il Comune, desse una mano alle Forze dell’Ordine per registrare ogni singolo extracomunitario fermato per redigere un censimento completo dei soggetti presenti a Napoli ed avere, finalmente, un’anagrafe completa per capire la nazionalità e la “storia” giuridica e clinica dei singoli, per garantire un monitoraggio di eventuali pregiudicati ed evitare nuovi focolai di Coronavirus”

Volendo fotografare la situazione in maniera ancora più dettagliata e ricordando come Piazza Garibaldi e la zona di Porta Nolana rappresentino il fulcro del collegamento tra la città e la provincia napoletana, si è anche rivolto caldo invito a prestare attenzione al sovraffolamento ed al degrado dei mezzi pubblici, occupatati prevalentemente proprio da extracominitari irregolari. Ogni giorno, infatti, si riversa a Piazza Garibaldi e dintorni una moltitudine di extracomunitari irregolari in cerca di lavoro o di facili occasioni di guadagno, che viaggiano stipati all’interno dei vagoni dei treni o nei pullman, in tanti senza titolo di viaggio, contribuendo al degrado e al deterioramento delle strutture stesse. L’unica soluzione possibile per regolamentare questi afflussi- si è detto- sarebbe quella di istituire dei veri e propri presidi di controllo con personale qualificato che renda un servizio di vigilanza e controllo costante all’interno dei mezzi di trasporto e all’esterno delle stazioni ferroviarie.

 Il corpo di vigilanza avrebbe anche il ruolo di censire e identificare tutti gli extracomunitari nei loro spostamenti; vigilando pure sul rispetto delle norme igieniche, controllando la regolarità dei titoli di viaggio, impedendo e reprimendo condotte illecite.

  1. Il problema delle locazioni in Piazza Garibaldi e nei quartieri adiacenti.

Non meno rilevante, si è chiesta e si chiede  l’attenzione in ordine ad un’altra probelmatica afferente alla locazione di immobili nella zona oggetto di interesse.

In vero, è un dato estreamente critico quello secondo cui un numero sempre maggiore di proprietari di immobili aderiscano alla prassi di affittare i loro appartamenti, talvolta monolocali, nominalmente a singoli o a coppie extracomunitarie, ma di fatto a gruppi di stranieri privi di regolare permesso di soggiorno. Tali soggetti, spesso con l’accondiscendenza dei proprietari, accettano di vivere in veri e propri tuguri contraddistinti da condizioni igieniche pessime, in monolocali che non rispettano alcun requisito minimo per la salute e la sicurezza delle persone: interi gruppi di famiglie si ritrovano a condividere lo stesso tetto ammassandosi all’interno di queste case che, spesso, non sono dotate nemmeno di servizi igienici adeguati e, talvolta, di collegamenti fognari.

Alcuna tolleranza può essere concessa nei confronti della sovraffollata promiscuità di tali ambienti e delle inaccettabili condizioni di vita. Autorità Sanitarie e Municipali sono tenute a disporre controlli capillari al fine di individuare e reprimere le condotte illecite e contrarie al nostro ordinamento. La garanzia del diritto alla salute non può prescindere da un intervento deciso volto alla regolamentazione specifica in materia di locazione di immobili ad extracomunitari allo scopo di porre fine alla prassi dei super affollamenti all’interno delle abitazioni. A questo proposito, si è richiesta anche la partecipazione assidua delle ASL, dei Comuni e della Polizia. Infine, si è chiesto l’intervento dell’Agenzia delle Entrate al fine di contrastare i comportamenti fiscalmente non corretti con particolare riguardo al fenomeno delle locazioni di immobili.

  1. Il problema dei senzatetto.

E’ da segnalare anche il preoccupante fenomeno dei senzatetto che è particolarmente incidente nella zona della quale ci occupiamo e che non è in alcun modo mappato.

Nonostante lo stato igienico evidentemente precario in cui versano i clochard e che rappresenta anche un rischio sanitario collettivo, specialmente in questa fase epidemiologica, mai nessuna autorità debitamente compulsata ha inteso intervenire all’uopo accompagnando gli stessi in centri di ricovero. Nemmeno si è mai reso operativo in centro destinato alla loro quarantena.

Si badi, non si chiede una protezione dai senzatetto, ma per i senzatetto che sono le categorie sociali più vulnerabili, non solo in tempo di COVID-19,

È difficile mappare la presenza dei senza dimora, perché il fenomeno è fluido. Ma non è impossibile, perchè in altri paesi stanieri, si veda ad esempio la Germania, sono state adottate misure per elaborare dati informativi su tali categorie, colmando gravi deficit a livello nazionale e locale.

  1. Il deprezzamento del valore degli immobili.

Tutto quanto sopra descritto, oltre a provocare enormi disagi ai cittadini in termini di qualità della vita, salute e sicurezza ed a scoraggiare l’affluenza dei turisti, cosa non meno trascurabile, arreca pregiudizio al valore commerciale degli immobili ed agli esercizi commerciali compromettendone di guadagni.

E’ noto che il degrado urbano e igienico-sanitario sia fonte di un notevole decremento del valore degli immobili situati nelle zone che ne sono oggetto (a Napoli un esempio palese sono la piazza Garibaldi e le vie ad essa adiacenti): in molti casi si tratta di una perdita di valore di oltre il 30%: ciò significa che i proprietari di immobili vengono danneggiati in modo grave, ingiusto e inaccettabile, tanto più se si considera che il comune e le altre istituzioni preposte non devono dimenticare che la fiscalità locale grava in gran parte sui proprietari immobiliari che, con l’IMU e la TASI, sono i maggiori contribuenti per le casse comunali. E’ quindi inaccettabile omettere di porre in essere quegli interventi contro il degrado urbano che si rendono necessari.

Più nel dettaglio, è noto che secondo la metodologia estimativa effettuata attraverso i punti di merito, nell’attribuzione del valore di mercato dell’immobile, assumono rilievo decisivo anche le caratteristiche ambientali che si rifanno ai c.d. “hedonic prices”, secondo cui il valore è influenzato dall’utilità che è possibile ricavare dalla fruizione del bene medesimo.

Invero, il riguardare il bene sotto l’aspetto economico che considera l’appagamento estetico- culturale- percettivo, che si può misurare, è entrato nella nostra cultura immobiliare da alcuni anni sotto il nome di “Economia ambientale” : dunque inquinamento, anche sonoro, degrado urbano, disagio sociale, microcriminalità ed illegalità diffuse, sottendono un prezzo implicito del bene.

Secondo il centro delle ricerche sull’edilizia, la qualità ambientale pesa mediamente almeno il 23- 30%, vi è cioè una disponibilità del cittadino ad una spesa addizionale per un’abitazione ambientalmente qualificata pari al 30% in più.

Pur se in misura minore, anche i prezzi degli immobili ad uso terziario sono influenzati pesantemente da tali esigenze. Lavorare in un ambiente ospitale, nell’accezione più ampia del termine, comporta per il personale un aumento naturale del rendimento di circa il 10% ed una diminuzione di almeno il 20%.

Inoltre, cosa non trascurabile, anche molti ristoratori lamentano perdite economiche a causa della minore presenza di clienti, specialmente negli spazi messi a disposizione all’esterno in virtù di apposita concessione comunale, e tanto a causa della sporcizia e del degrado dei quali si è detto, che caratterizzano quartieri allo sbando, e dove non è raro nemmeno imbattersi in gente che utilizza la via pubblica per i propri bisogni personali.

Anche negozi di abbigliamento, pure rinomati, ovvero di altri generi, subiscono il pregiudizio economico ed all’immagine che comporta una città sporca, sciatta  e grumosa.

Le criticità esposte, con ogni evidenza, chiamano direttamente in causa la responsabilità dell’Ente comunale che è deputato alla manutenzione dei beni demaniali e patrimoniali e che, nello svolgimento del servizio pubblico, deve gestire il patrimonio comune, garantendo la sicurezza dei cittadini e sui luoghi di lavoro, nonché il miglioramento della qualità urbana.

LE LEGITTIME ISTANZE

Per far fronte a tali non oltremono tollerabili piaghe si chiede che vengano elaborati interventi e iniziative tesi a:

– attuare insieme alle Autorità sanitarie di “un piano d’emergenza per la tutela della salute” e “lo sgombero della zona di piazza Garibaldi da tutti i venditori abusivi, occupanti la zona senza permesso né licenza di vendere;

  • debellare le la vendita abusiva, la vendita di prodotti contraffatti, le occupazioni sine titulo, l’ingresso e la circolazione degli immigrati senza permessi di soggiorno;
  • provvedere in via urgente allo sgombero della Piazza Garibaldi e zone limitrofe dalle sostanze alimentari, rifiuti biologici, pericolosi per la salute della popolazione napoletana
  • elaborare con urgenza, ed adottare norme di salvaguardia per la conservazione del patrimonio pubblico e privato e regole che assicurino una serena fruizione delle aree urbane, con speciale attenzione alle esigenze delle categorie a maggior rischio, vietando all’uopo e sanzionando tutte quelle situazioni e/o comportamenti rilevanti in ambito cittadino che per la loro diffusione incidono fortemente sulla salute, sulla sicurezza, sulla incolumità pubblica, sul benessere dei cittadini, sul decoro urbano.

 

INDIZIONE DI UN INCONTRO CON I CANDITATI A SINDACO PER LA CITTA’ DI NAPOLI

 Allo scopo di interpellare i Candidati all’ufficio di sindaco della città di Napoli in ordine ai rispettivi programmi tendenti a ripristinare la sicurezza e la vivibilità in una area critica della città di Napoli: Piazza Garibaldi e dintorni, si invitano i Candidati in indirizzo ad un dibattito pubblico da tenere il giorno 23.09.2021, alle ore 10:30, presso l’esercizio “Cantina dei Mille” e “ Ristorante Amoroso”.

Nel corso del dibattito saranno affrontate le più spinose ed urgenti problematiche, di seguito meglio sintetizzate, e suggerite iniziative, rispetto alle quali ci si augura venga posta la dovuta attenzione nei rispettivi programmi elettorali.

 

  1. Il crimine “irregolare”: è di questi giorni (il fatto risale all’11 settembre 2021) la sconcertante notizia di una donna accoltellata e rapinata in piazza Garibaldi ad opera di un irregolare algerino. La microcriminalità e l’arte del borseggio sono praticate soprattutto da zingari ed extracomunitari irregolari di cui sono appannaggio anche le occupazioni abusive che alimentano il mercato del falso e del riciclaggio. La piazza e le aree limitrofe offrono uno spettacolo vergognoso: campeggiano mercatini improvvisati, salotti di venditori ambulanti di dubbia liceità, finalizzati alla vendita di prodotti di scarto rinvenuti nei cassonetti della spazzatura, o anche oggetto di furto, con chiaro detrimento della immagine cittadina e pericolo igienico-sanitario, ancor maggiore in tempo di pandemia.

È doveroso precisare che l’integrazione di extracomunitari nel rispetto della normativa vigente è un valore aggiunto sul piano sociale ed economico; tuttavia, i problemi sorgono, di solito, in relazione agli extracomunitari che, in maniera clandestina, arrivano nel nostro Paese. Ciò, non solo per i fenomeni di diffusa illegalità che li vedono protagonisti, ma soprattutto perché l’affluenza e la presenza incontrollate di clandestini rappresentano oggi un dato ancor più allarmante per il rischio di infezioni e contagi virali anche da Covid 19, non potendosi assicurare il rispetto delle misure anti pandemia.

È indifferibile prevedere il potenziamento dei dispositivi di sorveglianza come le telecamere, le quali in molte occasioni si sono rivelate uno strumento decisivo per assicurare alla giustizia i responsabili di atti di microcriminalità.

 

  1. Elusione delle norme emergenziali anticontagio: In particolare, si segnala con preoccupazione, quanto si registra nei pressi dei mercati della Maddalena, ove quotidianamente si riversano e si aggregano, senza utilizzo alcuno dei dispositivi di protezione e senza mantenere il distanziamento sociale, moltissimi irregolari o anche cittadini italiani Volendo fotografare la situazione in maniera ancora più dettagliata e ricordando come Piazza Garibaldi e la zona di Porta Nolana rappresentino il fulcro del collegamento tra la città e la provincia napoletana, si è più volte rivolto caldo invito a prestare attenzione al sovraffollamento ed al degrado dei mezzi pubblici, occupati prevalentemente proprio da extracomunitari irregolari.

 

  1. Il problema delle locazioni in Piazza Garibaldi e nelle aree adiacenti: si chiede attenzione in ordine ad un’altra problematica afferente alla locazione di immobili nella zona oggetto di interesse; un numero sempre maggiore di proprietari di immobili aderiscono alla prassi di affittare i loro appartamenti, talvolta monolocali, nominalmente a singoli o a coppie extracomunitarie, ma di fatto a gruppi di stranieri privi di regolare permesso di soggiorno. Alcuna tolleranza può essere concessa nei confronti della sovraffollata promiscuità di tali ambienti e delle inaccettabili condizioni di vita. Autorità Sanitarie e Municipali sono tenute a disporre controlli capillari al fine di individuare e reprimere le condotte illecite e contrarie al nostro ordinamento.

  1. Il problema dei senzatetto: è da segnalare anche il preoccupante fenomeno dei senzatetto che è particolarmente incidente nella zona della quale ci occupiamo e che non è in alcun modo mappato. Nonostante lo stato igienico evidentemente precario in cui versano i clochard e che rappresenta anche un rischio sanitario collettivo, specialmente in questa fase epidemiologica, mai nessuna autorità debitamente compulsata ha inteso intervenire all’uopo accompagnando gli stessi in centri di ricovero. Nemmeno si è mai reso operativo un centro destinato alla loro quarantena.

  1. Il deprezzamento del valore degli immobili: tutto quanto sopra descritto, oltre a provocare enormi disagi ai cittadini in termini di qualità della vita, salute e sicurezza ed a scoraggiare l’affluenza dei turisti, cosa non meno trascurabile, arreca pregiudizio al valore commerciale degli immobili ed agli esercizi commerciali compromettendone i guadagni: in molti casi si tratta di una perdita di valore di oltre il 30%; ciò significa che i proprietari di immobili vengono danneggiati in modo grave, ingiusto e inaccettabile, tanto più se si considera che il comune e le altre istituzioni preposte non devono dimenticare che la fiscalità locale grava in gran parte sui proprietari immobiliari che, con l’IMU e la TASI, sono i maggiori contribuenti per le casse comunali. Pur se in misura minore, anche i prezzi degli immobili ad uso terziario sono influenzati pesantemente da tali esigenze. Lavorare in un ambiente ospitale, nell’accezione più ampia del termine, comporta per il personale un aumento naturale del rendimento di circa il 10% ed una diminuzione di almeno il 20%. Inoltre, cosa non trascurabile, anche molti ristoratori lamentano perdite economiche a causa della minore presenza di clienti, specialmente negli spazi messi a disposizione all’esterno in virtù di apposita concessione comunale, e tanto a causa della sporcizia e del degrado dei quali si è detto, che caratterizzano quartieri allo sbando, e dove non è raro nemmeno imbattersi in gente che utilizza la via pubblica per i propri bisogni personali.

Confidando che dal dibattito pubblico promosso emergano elementi di costruttivo impegno da parte dei candidati a sindaco, sui quali gli elettori si baseranno per esprimere le proprie preferenze, si chiede fin d’ora che vengano elaborati interventi e iniziative tesi a:

  • attuare insieme alle Autorità sanitarie “un piano d’emergenza per la tutela della salute” e “lo sgombero della zona di piazza Garibaldi da tutti i venditori abusivi, occupanti la zona senza permesso né licenza di vendere;
  • debellare la vendita abusiva, la vendita di prodotti contraffatti, le occupazioni sine titulo, l’ingresso e la circolazione degli immigrati senza permessi di soggiorno;
  • provvedere in via urgente allo sgombero della Piazza Garibaldi e zone limitrofe dalle sostanze alimentari, rifiuti biologici, pericolosi per la salute della popolazione napoletana;
  • elaborare con urgenza ed adottare norme di salvaguardia per la conservazione del patrimonio pubblico e privato e regole che assicurino una serena fruizione delle aree urbane, con speciale attenzione alle esigenze delle categorie a maggior rischio, vietando all’uopo e sanzionando tutte quelle situazioni e/o comportamenti rilevanti in ambito cittadino che per la loro diffusione incidono fortemente sulla salute, sulla sicurezza, sulla incolumità pubblica, sul benessere dei cittadini, sul decoro urbano.

Avv. Emma Vizzino

Avv. Riccardo Vizzino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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