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Napoli, a Forcella posta la targa commemorativa per Maikol Giuseppe Russo

Napoli, 31 Dicembre – E’ stata apposta questa mattina in piazza Calenda a Napoli una targa in ricordo di Maikol Giuseppe Russo, il giovane ambulante vittima innocente del fuoco dei clan che cadde il 31 dicembre del 2015 proprio all’esterno del teatro Trianon colpito a morte per uno scambio di persona. L’inchiesta per fare luce sul tragico episodio è stata riaperta dopo la confessione di un pentito di camorra. Presenti all’iniziativa con i familiari di Maikol, il padre, la moglie e i due figli, il vicesindaco di Napoli Laura Lieto, l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu, il Questore di Napoli Alessandro Giuliano, il Presidente della Fondazione Trianon Giovanni Pinto le associazioni Y Forcella, le ragazze dell’associazione WAU e L’Altra Napoli, Raffaele Del Gaudio e Veronica Carrasco di ‘Cala la pasta’, i familiari di Annalisa Durante, Giuseppe Pinto padre di Ornella vittima di femminicidio, il parroco di Forcella e il deputato di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

“Una bella testimonianza contro la violenza dei clan e la legge della camorra che in queste strade continua a mietere vittime – ha dichiarato il deputato Francesco Emilio Borrelli. Oggi le istituzioni, la Radiazza, le tante associazioni promotrici di questa iniziativa come quella dei commercianti di Forcella, l’Altra Napoli, il teatro Trianon e tanti cittadini che hanno partecipato all’iniziativa, gridano con forza il loro No alla camorra. Il loro rifiuto alla cultura della violenza e della sopraffazione. Questa targa con il suo messaggio prezioso ‘Mai abbassare la guardia nella custodia della legalità’, oltre a ricordarci Maikol è un ricordo delle tante vittime della follia criminale che spesso, a fine anno, ha colpito persone innocenti.

Ricordo Giuseppe Veropalumbo, ucciso a Torre Annunziata il 31 dicembre del 2007 da un proiettile vagante mentre era in casa con la sua famiglia, Nicola Sarpa, ucciso da un proiettile vagante esploso dalla figlia di un boss ai Quartieri Spagnoli per festeggiare il capodanno del 2008, Francesco Rossi, 50 anni, ferito per errore a Sant’Anastasia. Morirà il 2 gennaio 2005 per le ferite riportate. Non sarà una battaglia facile e non sarà facile vincerla ma oggi abbiamo segnato un punto importante: insieme ricordiamo le vittime della criminalità in una città che troppo spesso ricorda e osanna i criminali.

Un’inversione culturale che deve aprire la strada a un pensiero nuovo nella testa dei napoletani per la definitiva rinascita della città che non sia più teatro di episodi sconcertanti come quello accaduto sempre a Forcella con il ferimento di Veronica, moglie di uno dei titolari di Cala la pasta, vittima di un investimento ad opera del parente di un boss della zona che faceva i cavalli con la moto in controsenso. Vogliamo essere protagonisti del cambiamento del territorio per sostenere la sofferenza di tutte le famiglie delle vittime”.

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