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Marigliano, addio al convento delle suore a Lausdomini. Una foto scattata a suor Bernardetta finisce in prima pagina e diventa virale

 

Marigliano, 4 Aprile – Chiuso il convento delle suore di Santa Maria Francesca a Lausdomini, borgo di Marigliano. Trasferita l’ultima suora. Suor Nicolina è stata “spedita” dalle suore a Torre del Greco. Intanto a Napoli, suor Bernardetta, cuoca per decenni dell’ordine lausdominese viene fotografata nei quartiere spagnoli con

Suor Benedetta ai Quartieri Spagnoli

un cesto traboccante di frutta e ortaggi e l’immagine esplosiva e gioconda va in prima pagina e diventa virale.

Suor Bernardetta infatti è stata trasferita nella casa madre famosa per la sedia miracolosa della fertilità, dove dopo la morte di suor Pasqualina ha preso un poco in mano le redini. Suor Nicolina invece finisce a Torre del Greco dove l’eco mediatico dei riflettori si spegne. Nessuno ha mosso un dito per tenere in vita questo storico convento a Lausdomini. Nessuno ha proferito parola? Sarà alienato? Che fine farà questo bene della collettività, fulcro della religiosità e per anni anche sede degli incontri dell’Azione Cattolica? Non si dà linfa a questa istituzione che ha praticamente avviato ai valori cristiani tante generazioni.

Resta solo la scuola dell’infanzia Napolitano, dedicata a colui che donò lo stabile alle suore per redimere le anime della gente del luogo e farne un luogo di aggregazione, di attività sociali e religiose. Che fine farà questa struttura? Quali sono le intenzioni? La politica che fa al riguardo? Si faccia qualcosa per non assistere all’ ennesima fine della storia di questo borgo umile ma immenso nei propri valori. Un tempo il caso sarebbe stato affrontato in consiglio comunale. Oggi invece niente.

Si fa passare tutto inosservato non educando ai valori e al rispetto. Riportiamo il commento di un lettore, una dichiarazione forte nella sua drammaticità. Maddy Cerciello: “Un articolo scritto con lucida passione e competenza degli strumenti propri della comunicazione che da’ notizia e nello stesso tempo denuncia la rassegnazione ormai di una cittadinanza che non muove un dito per questo convento e per queste suore che per oltre mezzo secolo hanno educato generazioni di bambini e bambine ai valori cristiani. Le porte del convento sempre aperte ai ragazzi. Chi scrive ha trascorso intere giornate giocando a basket con i propri compagni divertendosi e gioendo. Quanto baccano di noi bambini che le consorelle hanno sopportato con amore. E vanno via così senza neppure una festa pubblica e istituzionale di ringraziamento ufficiale. E ora che fine farà il convento? Sarà venduto ad un privato per poi abbatterlo e vista la considerevole area, dare spazio a palazzi di cemento per lauti affari degli imprenditori del cemento? Si blocchi il bene e si tuteli la storia attraverso il vincolo. Resti quello che è stato e cioè convento: si trasformi in museo con foto storiche che ne documentino l’attività. Cari politici di ogni ordine e grado dove state? Uscite fuori e interessate tutti gli organi competenti. E’ il popolo sovrano che ve lo chiede con umiltà supplicandovi”.

Anita Capasso

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