Attualita'

LA RIFLESSIONE – Ostruzionismo immotivato e spietato contro i potenziali lavoratori e lavoratrici talentuose e laboriose

Napoli, 16 Aprile – Il diritto all’accesso al lavoro, secondo le proprie inclinazioni e capacità, è costituzionalmente garantito (art. 4 Cost.), così come il diritto allo studio (art. 34 Cost.), al quale il primo risulta inscindibilmente connesso, secondo la più elementare e ferra logica socio-formativa e psico-pedagogica.

Ciò premesso, bisogna, tuttavia, soffermarsi su di un profilo molte volte sottaciuto e quasi occultato (per invidia come si avrà modo di dimostrare in questo umile scritto): la sotterranea volontà inequivocabilmente diretta a non volere fare emergere e, quindi, consolidare la posizione socio-lavorativa di chi, avendo i talenti simili o di più dei propri, viene considerato, non come una risorsa ed un/a valido/a collaboratore/collaboratrice, come sarebbe giusto, bensì come un vero/a e proprio/a ”usurpatore” (od ”usurpatrice”) della propria posizione di ”egemonia lavorativa” (che, nella migliore delle ipotesi, si trasforma ”in forma falsamente democratica” in gestione oligarchica dello specifico assetto socio-lavorativo, di fatto, destinato ad una ristretta cerchia di ”prescelti” (di ambo i sessi), selezionati con metodi clientelari, se non addirittura nepotistici (si pensi al cd. ”nepotismo universitario per le docenze di cattedra” e per i percorsi universitari post-laurea).

Tale atteggiamento nei confronti dei talentuosi ”potenziali” lavoratori e delle qualificatissime ”potenziali” lavoratrici (supportati/e da solidissimo e sudato cv personale e professionale), risulta tanto ignobile quanto immotivato e viene, spesso e volentieri, camuffato da risposte con false ”frasi di cortesia” accompagnate da sorrisi ironici(ad esempio: ”… al momento non abbiamo bisogno delle Sue competenze, la terremo presente per ogni evenienza…”; ”le faremo sapere Noi notizie, non si preoccupi, la ricontatteremo a breve….” oppure ”…. Passi costantemente e si tenga informato/a ….”).

Le frasi riportate fra parentesi sono le espressioni tipiche che, in realtà, corrispondono ad una univoca e dura realtà:”… tu Tizio/a sei realmente e meritatamente altamente qualificato/a e ti sei sudato/a ed ancora ti conquisti con sforzi durissimi i tuoi traguardi, ma hai una pecca incolmabile: non hai nessun tutor alle spalle a cui dobbiamo dei favori e quindi ci dai fastidio e non sarai mai da Noi chiamato/a, almenocchè non ti trovi un ”tutore” che sia dei nostri ….”).

Così, purtroppo, accade, molto spesso, nell’accesso anche presso gli studi professionali, laddove sia pure come Praticante, occorre essere ”presentati” per essere, tante volte, essere sottoposti alla ”supremazia” del Dominus, salvo che tu non sia iscritto (figurativamente ma concretamente nei fatti), nella ”cerchia” (anzi, oso dire, nel ”girone dei dannati prescelti”). Sono proprio i ”bei dannati” a raggiungere, spessissimo e prontamente, le mete agognate professionali e lavorative (nel pubblico impiego), a scapito dei laboriosi e dei talentuosi!!!!

Così pure accade che le preferenze sussistono nelle fila delle adesioni in politica, laddove molte volte vieni sfruttato per anni, ma poi non ti si riconosce nulla (io stesso ne potrei raccontare tante in materia!).

Siamo ancora nel ”Paese delle putechelle” (detto in napoletano ma con forte impronta significativa ed evocativa!).

Avere dei doni (dei talenti) è una Grazia dal Cielo, ma occorre che chi ha i mezzi a disposizione per aiutarti, si metta a disposizione e non ti sfrutti, tenendoti, a proprio uso e consumo, in panchina, per utilizzarti quando gli pare e piace!

L’ambiguità è figlia della menzogna e si nutre di essa! Bisogna subito dire ”si” o ”no” (per approfondimenti: https://it.aleteia.org/2014/02/16/sia-invece-il-vostro-parlare-si-si-no-no-il-di-piu-viene-dal-maligno/), altrimenti si rubano la vita e le possibilità di chi ti chiede di potere collaborare e non gli/le consenti di arricchire il proprio bagaglio formativo-lavorativo e sociale!

Ne ho avute, a 360° gradi di tali esperienze socio-lavorative ripiene di invidioso ostruzionismo, ma ho anche incontrato (almeno negli ultimi 5 anni o poco più), tenendo duro, uomini e donne di incommensurabile valore morale e socio-lavorativo che sanno valorizzarmi e con cui collaboro volentieri. I simili si incontrano sempre e si riconoscono tra di loro!

La medicina efficace contro tutto quanto di deleterio ho evidenziato? La statalizzazione di ogni settore di impiego pubblico e libero-professionale, quale garanzia di meritocrazia e di demolizione del ”mercato selvaggio del lavoro” imperniato sulla scarsa se non inesistente colleganza e sull’opportunismo che si traduce in andamenti socio-lavorativi corrotti.

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