Napoli, 21 Marzo – Il risveglio di questa mattina s’è rivelato a dir poco traumatico per chi appartiene o è appartenuto al Foro di Napoli, a fronte dell’incendio divampato negli archivi della Caserma Garibaldi, che attualmente ospita l’Ufficio del Giudice di Pace (limitatamente alle Sezioni Civili).
Secondo quanto testimoniato dai media locali, un’ingente quantità di faldoni è andata in fumo, e i Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare parecchio per estinguere in tempi brevi le fiamme.
Sul posto sono accorsi anche i Carabinieri per effettuare i rilievi del caso: non è ancora chiaro, infatti, se il rogo si sia sviluppato accidentalmente o se, invece, abbia costituito l’epilogo del disegno di uno scapestrato.
Per via di quanto occorso, tutte le udienze son state rinviate d’ufficio: i tempi di definizione dei processi pendenti divengono, così, ancora più biblici, finendo col paralizzare quasi del tutto la macchina giudiziaria in ambito civile.
Chi scrive non intende affatto sostituirsi alla Magistratura requirente – che coordinerà le indagini con il consueto zelo -, ma appare legittimo osservare che, non essendovi appezzamenti coltivati nei dintorni della sunnominata (ex) Caserma, la pista dolosa non è affatto da escludere a priori.
Al di là dei profili sin qui rilevati, non si può escludere che la custodia dei fascicoli giudiziari (molti “andati in fumo”) ha lasciato, senza dubbio, molto a desiderare.
La sicurezza delle persone e la custodia del materiale di lavoro sono e devono costituire sempre i capisaldi nelle attività di ufficio (specialmente quelle giudiziarie-forensi). Alla tutela della incolumità psico-fisica degli Avvocati e dei vari Giudici di Pace deve provvedere la Polizia Giudiziaria, sempre di più come di prassi. Per ogni fascicolo processuale vanno sempre fatte più copie da conservare in archivi “fisici” (cinquni di ferro) ed “informatici” (dvd) a prova di bomba.
In riferimento a tele ultimo aspetto cosa si è fatto e cosa non si è fatto? Che siano le indagini del P. M. a fare luce sui fatti. L’amministrazione della Giustizia ha bisogno di una radicale cura ricostituente a tutto tondo.
Giulio La Barbiera (Avvocato iscritto all’Albo Ordinario presso il C.O.A. Napoli)
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