Politica

Decreto “Riaperture”, via libera del Governo: stop allo stato d’emergenza al 31 marzo. Mascherine al chiuso fino al 30 aprile

Roma, 18 Marzo – Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità le nuove misure previste dal decreto legge “Riaperture”. La riunione del governo, cominciata qualche minuto prima delle 16 a Palazzo Chigi, era chiamata a decidere sulla cosiddetta “road map” che tracciasse un calendario dell’allentamento progressivo delle misure di contenimento della pandemia. La regola principale riguarda l’uso della mascherina: fino al 30 aprile resterà l’obbligo di utilizzare mascherine FFP2 nei luoghi chiusi.

“L’obiettivo del governo era il ritorno alla normalità: riacquistare la nostra socialità, riaprire la nostra economia, far andare a scuola i ragazzi. I provvedimenti approvati riconosco che questo ormai è uno stato a cui siamo arrivati”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Il presidente ha chiarito che secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità “grazie ai vaccini sono stati evitati 80 mila decessi nel solo 2021”. Tanta gente “non è morta perché è stata vaccinata”.

Soddisfazione anche da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza, che in conferenza stampa ha sottolineato come sia “un giorno importante perché chiudiamo uno stato di emergenza che ha segnato nostro Paese. Sarà eliminata la quarantena per contatto anche per le persone non vaccinate: l’isolamento resterà solo per chi è positivo al virus”. Se ci possiamo permettere questa spinta di riaperture “è per una campagna di vaccinazione con risultati straordinari: è stata una delle più significative del mondo” ha detto poi il ministro della Salute che ha chiarito che “la scelta del governo è quella di supere il vincolo della sospensione dal lavoro” in caso di mancanza di green pass rafforzato per i soggetti over 50. Solo per la categoria del comparto sanitario “resterà l’obbligo di vaccinazione fino al 31 dicembre. Qui, in questo caso, resta anche la sospensione dal lavoro in caso di non vaccinazione”, ha detto.

Le regole per il trasporto

La bozza di decreto-legge all’esame del governo, che chiuderà (dal prossimo 31 marzo) il periodo di stato d’emergenza in vigore da più di due anni, rivede le regole sull’uso delle mascherine. Dal 1 al 30 aprile sarà obbligatorio indossare le FFP2 per l’accesso ai seguenti mezzi di trasporto: aerei, navi e traghetti interregionali; treni interregionali, Intercity Alta Velocità; autobus interregionali e a noleggio con conducente; sul trasporto pubblico locale o regionale; trasporto scolastico; funivie, cabinovie e seggiovie.

Cinema, teatri, concerti

Richiesto il dispositivo protettivo per naso e bocca anche negli spettacoli teatrali, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo, eventi e competizioni sportive. Sempre fino al 30 aprile, in tutti gli altri luoghi al chiuso (escluse le abitazioni private), sarà obbligatorio indossare “dispositivi di protezione delle vie respiratorie”. Le mascherine sono obbligatorie sempre fino al 30 aprile in sale da ballo, discoteche e locali assimilati al chiuso, “ad eccezione del momento del ballo”.

Riprendono le gite scolastiche

Dal primo aprile, fino alla conclusione dell’anno scolastico 2021-2022, resta fermo lo svolgimento in presenza delle attività educative e didattiche e la possibilità di svolgere uscite didattiche e viaggi di istruzione, ivi compresa la partecipazione a manifestazioni sportive.

Chi continua ad essere esentato

Esentati dall’indossare le mascherine i bambini di età inferiore ai 6 anni, le persone disabili e le persone che stanno svolgendo attività sportiva. Sempre fino al 30 aprile, per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro e i lavoratori domestici, sono considerati dispositivi di protezione individuale le mascherine chirurgiche.

I distinguo della Lega

La Lega ha chiesto di eliminare la previsione del green pass per la ristorazione al chiuso. Ad avanzare la proposta, in particolare, il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia. Nello specifico, il partito guidato da Matteo Salvini avrebbe chiesto di anticipare al 15 aprile l’addio al green pass, a ridosso di Pasqua (17 aprile). Per questo motivo, la riunione è stata sospesa per circa un quarto d’ora. Ma dopo la breve interruzione, come viene riferito da alcune fonti ministeriali, l’istanza della Lega sarebbe stata rifiutata. A pesare ci sarebbe il quadro epidemiologico ancora incerto.

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