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Covid-19 e la cugina francese Lagarde alla guida della BCE che non solidarizza con l’Italia, invece lo fa il più fraterno cugino romeno dall’Ambasciata della Romania in Italia

Napoli, 13 Marzo – Luogo comune afferma che i francesi sono i nostri cugini pessimisti. Con la sparata di C.Lagarde, francese alla guida della BCE ci fa osservare e valutare meglio gli altri nostri cugini, i romeni, che ci abbracciano in momenti di dolore e di bisogno. Credo che faccia piacere leggere ciò che dicono gli amici dell’Italia in questo periodo come fa dispiacere leggere chi non è solidale con noi italiani e Sanniti d’origine. In questo periodo triste e preoccupante per l’Italia, afflitta dal micidiale Covid19 (che l’OMS dichiara pandemia cioè epidemia mondiale), fa piacere sentire e leggere le manifestazioni di affetto quasi familiare e la solidarietà verso il nostro Paese da parte di stranieri. Fa non piacere, anzi fa irritare, sentire e leggere, invece, chi, a nome della Banca dell’Unione Europea, specula sull’Italia e il suo popolo che non ha nulla di cui rimproverarsi e deve reagire a chi non appare solidale in questo periodo con’l’Italia come la francese, ex presidente della Banca Mondiale, che ora crede di applicare le analoghe politiche anche in Unione Europea. La sua dichiarazione irresponsabile, e partigiana extraeuropea comunitaria, ha fatto crollare quasi la borsa e salire paurosamente lo Spred. Ma credo che abbia fatto il suo calcolo ragionieristico a cui era abituata con la Banca mondiale che presta soldi usurabili ai Paesi ad economia attardata. Ma qua siamo in Europa e l’economia è avanzata, credo che lo abbia sottovalutato da ignorante. Tra tutte le dichiarazioni pubbliche fa molto piacere sentire quello che ha dichiarato pubblicamente la tedesca Presidente della Commissione dell’Unione Europea, come fa onore alla Romania sentire la dichiarazione del suo Ambasciatore in Italia, che si riporta integralmente. La Romania ha oltre 1 milione d’immigrati in Italia e solo pochi non si fanno onore lavorando e studiando diligentemente.

In classe a Padova ho avuto ottimi studenti romeni, che là a casa loro studiavano un po’ meno. Della Romania ho scritto dopo il rientro diversi saggi ed articoli. Un saggio riguarda proprio le analogie con l’Italia. Si riporta la foto della capitale dei Daci Sarmizegetusa Regia che fu espugnata dall’Imperatore Traiano nel 2106 d.C. alla guida di 13 delle 28 legioni di cui disponeva. Coronavirus, la solidarietà dell’ambasciatore di Romania all’Italia: “Momento difficile sarà superato, saremo accanto a voi” Roma, 12 mar. (askanews) – “Cari amici italiani, vogliamo esprimere la nostra vicinanza all’Italia e all’intero popolo italiano.

Siamo convinti che l’Italia ha la capacità di riprendersi e di superare questa sfida”. Inizia così il messaggio di sostegno e vicinanza all’Italia inviato dall’ambasciatore di Romania a Roma George Bologan. “È un momento difficile, però sarà superato, ed è importante quello che faremo dopo, e vi voglio assicurare che la Romania sarà accanto all’Italia, adesso, con un forte messaggio di solidarietà, e sarà accanto all’Italia anche dopo”, ha aggiunto l’ambasciatore ricordando i legami culturali ed economici tra Roma e Bucarest. “Voglio oggi ringraziare tutti i miei connazionali che sono medici, infermieri e lavorano negli ospedali italiani con dignità, determinazione; ringrazio i ricercatori di origine romena che in questo momento stanno lavorando per trovare soluzioni; ringrazio, altrettanto, le persone che stanno assistendo le persone più vulnerabili, di cui dobbiamo aver cura, perché la nostra società ha bisogno di fonte di saggezza. Le regole non sono un limite alla nostra libertà, ma sono imposte per aiutarci, e dobbiamo essere responsabili, perché tutti siamo responsabili di tutti. Voglio assicurare tutto il popolo italiano del nostro affetto e portare anche il saluto del Presidente della Romania Klaus Iohannis”, ha poi detto nel video messaggio pubblicato su Facebook Bologan. “Invito tutti i miei connazionali a dire ‘Siamo con te, Italia!’, e mi rivolgo a tutti coloro che vivono oggi in Italia dicendo ‘oltre le nuvole il cielo è sempre sereno’”. Ricordo che fui assegnato al liceo romeno (per mobilità professionale e a seguito di concorso vinto a Roma) dal Ministero Affari Esteri dell’Italia che applicava un Memorandum di un accordo tra Italia e Romania di scambi culturali tra cui il liceo straniero “Transilvania” annesso al CTT (Colegiul Tehnic “Transilvania”), derivante dal Liceo automobilistico e mutato dopo in Liceo Tecnologico.

A Deva dipendevo dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest e dal Consolato Generale di Timisoara. Roma, in Dacia vi giunse, con 13 delle 28 legioni di cui disponeva, l’Imperatore Traiano nel 106 d. C. per sottomettere i Daci guidati dal Re Burebista. Come poi ho scritto in uno dei 4 saggi, dedicati alla Romania. Traiano conquista la Dacia e al  rito del trionfo a Roma seguirono 112 giorni di festa con 10 mila gladiatori in combattimento e 11 mila animali uccisi. Il suo bottino di guerra in Dacia fu di 1.635 tonnellate d’oro e 3.270 tonnellate d’ argento. A Deva, vi giunsi con un taxi di un giovane studente del politecnico di Bucarest, che durante le 9 ore di viaggio lungo strade innevate, mi svelò molto della Romania attraverso le località viste. Mi disse anche che mi sarei trovato bene a Deva e lo aveva dedotto dal colloquio durante il viaggio. A Deva mi adattai bene e vi trascorsi 5 anni, in un ambiente ricco di aspetti culturali e naturali. Ad aspettarci, a 100 metri davanti al CTT, a tarda sera del 16 febbraio 2004, vi erano: la Dirigente scolastica, Maria Andrei, e Daniela Sintoma, prof.ssa d’italiano e memoria storica della decennale sezione d’italiano. Infatti il giorno prima all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, il colto Direttore, Vito Grasso mi precisò che al liceo straniero di Deva, aveva suggerito al MAE di istituire una cattedra di discipline scientifiche ed io ero il primo ad inaugurarla.

Egli forse conosceva bene la storia della Judet Hunedoara, che nel 1835 aveva avuto la prima scuola tecnica mineraria del SudEst Europa, voluta dall’Impero Asburgico, sui monti Apuseni, vicino a Brad, cittadina con un monumento alla Latinità e un “Museo dell’Oro”. Con alcuni dei miei colleghi e studenti romeni nonchè con gli scrittori della Judet Hunedoara, mantengo contatti digitali da oltre 10 anni cioè da quando nel 2008 terminai d’insegnare a Deva/HD. La foto che segue, mi ritrae all’Orto Botanico dell’Università di Padova ( il più antico del mondo), con due studenti romeni (Mihaela Holeciuc e Mihai Carciumaru, oggi entrambi laureati in Romania) a me assegnati del Colegiul Tehnic “Transilvania”, sez. del liceo straniero italiano omonimo, in stage alla mia ex scuola di Padova Istituto Tecnico Commerciale Statale.”P. F. Calvi” di Padova.

Fa molto piacere vedere come un Paese latino di lingua, storia e tradizione guardi all’Italia con la mano tesa per aiutare e non per condannare come si fa in tutte le famiglie in situazione di bisogno. La Romania è un Paese colto e ha molto da insegnare non solo agli italiani. In Unione Europea l’asse franco-tedesco, da troppo tempo dominante, deve cambiare a favore di una pari dignità tra i suoi aderenti. Non può un organo dipendente da potere politico della Commissione Europea fare dichiarazioni economocistiche indipendenti. E’ come se il nostro Ministro dell’Economia o di altri Paesi facesse dichiarazioni indipendenti dall’intero Governo e Parlamento. Allora le Direttive che emana l’Unione Europea che valore hanno se la sua Banca non ne tiene conto in caso di necessità come il Covid che ha reso sensibile perfino la razionalità storica del popolo tedesco? La presidente della BCE, C. Lagarde, dichiara “non siamo qui per tenere basso lo spread”. Tale dichiarazione ha fatto crollare le borse e salire di molto lo spread. Il suo predecessore italiano alla guida della Banca Centrale Europea, M. Draghi, fece l’esatto contrario con le parole pubbliche” What ever it takes”.

Lagarde, invece, dopo le sue parole ha causato in pochi minuti l’aumento del tasso d’interesse sui BTP decennali del 49%. Se tale aumento fosse stabile vorrebbe dire per lo Stato italiano che dovrebbe pagare 10 miliardi in più d’interesse, ogni punto d’interesse in più sono circa 23 miliardi che escono dalle casse dello stato. Ma l’Unione Europea non deve essere un’unione monetaria e finanziaria che ingrassa ben le Banche che non concedono mutui a tassi favorevoli, a volto a livello d’usura che in Italia era il 16% ma che il precedente governo giallo-verde pare cha abbia permesso un ulteriore innalzamento del limite usurante del sistema bancario nostrano, che dà quasi zero interessi ai clienti mentre fa cassa quando glieli presta. Le banche vicentine e baresi che hanno truffato i clienti non vanno foraggiate ancora, ma fatti pagare i soldi sottratti a tutti i responsabili, facilmente individuabili.

 

 

Giuseppe Pace, (ex prof. italiano, del Ministero A. Esteri,  in Romania)

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