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Conflitto Russia-Ucraina: Biden e Putin agitano lo “spauracchio” della pace

Napoli, 3 Dicembre – Biden e Macron sono pronti a parlare con Putin, se lui “cerca di mettere fine alla guerra”. Putin risponde: “voglio i “nuovi territori”. “La Russia e solo la Russia può porre fine a questa guerra oggi. Invece, da oltre 280 giorni, il Cremlino sta portando avanti la sua invasione insensata e brutale. La NATO coordina le richieste di assistenza dell’Ucraina e sostiene gli alleati nella fornitura di aiuti umanitari.”

Dall’ambasciata degli Usa in Italia Dall’altra parte, il ministro degli esteri russo afferma che i colloqui su un ‘Trattato di nuovo inizio’ possono avvenire solo se gli Stati Uniti smettono di armare l’Ucraina in mezzo alla guerra con Mosca. Sembra che la pace venga agitata come uno spauracchio per illudere la gente, mentre si continua imperterriti con la guerra. “In atto in Ucraina una battaglia di materiali. Ma nel loro incontro è possibile che Biden e Macron abbiano parlato anche d’Iran. Forse qualcosa nella postura occidentale sta cambiando…” Germano Dottori, esperto di politica estera e consigliere scientifico di Limes Per ora in Occidente e, per la precisione in Italia, è cambiata la fame, infatti è aumentata.

E nessuno cerca di garantire un’economia più giusta. La presidente Meloni, tutta chiacchiere all’opposizione e pochi fatti al Governo, anzi qualcosa l’ha fatto, ha pensato di aumentare diesel, GPL e benzina, resta ferma sull’invio di armi all’Ucraina. Potrebbe parlare lei con Putin… Sempre sappia cosa dire. E a proposito di armi all’Ucraina, Massimiliano Romeo, Lega, così parla a Radio 1 “Noi abbiamo sempre detto di fare valutazioni attente che cerchino di intraprendere la via diplomatica; non ci piace e non ci è mai piaciuta la retorica bellicista ultimamente adottata anche da Ursula Von der Leyen con certe dichiarazioni. Le armi sono condizionate ad essere non prodromiche all’occupazione del territorio russo. L’Italia dovrebbe giocare un ruolo più di mediazione, come avvenne nella Prima Repubblica… Le sanzioni alla Russia danno un po’ danno a noi e un po’ a Putin, mettiamola così”.

E come avremmo potuto adottare una via diplomatica stile Prima Repubblica se fino a ieri avevamo Di Maio a capo della Farnesina? E come potremmo oggi con una Premier che non vuole saperne di fermarsi con l’invio di armi? L’Occidente deve tornare ad essere un faro di libertà, ma se continua così la luce in fondo al tunnel la si vedrà tra molto tempo.

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