Riflessioni in pillole Rubriche

C’è ancora domani…

“C’è ancora domani” Paola Cortellesi: brava, brava, brava!

Napoli, 29 Novembre – Un film crudo ma così vero, che mi ha tenuta col fiato sospeso fino alla fine. Un film che ogni donna dovrebbe guardare e ogni mamma dovrebbe far conoscere alle figlie, per far loro capire che la libertà non ha prezzo e che tantissime donne hanno subìto ogni forma di oppressione, maltrattamenti, botte, e talvolta pagato con la vita la loro ribellione, per essa. Per far sì che imparino ad osservare gli uomini, ad usare la ragione prima del cuore per intuire le loro inclinazioni e scappare con intelligenza alle prime avvisaglie e ripeto, con intelligenza, prima che sia troppo tardi, legandosi in un matrimonio sbagliato o in una relazione con uno squilibrato.

In c’è ancora domani, sono rappresentate magistralmente due tipologie di uomini, l’Uomo che rispetta la donna e l’uomo che la usa come oggetto per soddisfare i suoi bisogni. Una scena meravigliosa quella del meccanico che mangia un pezzetto di cioccolato con la protagonista, contrapposta a quella del marito che la picchia, la incolpa, la usa e poi le dice che le vuole bene.

Un film questo che anche gli uomini dovrebbero guardare e portare con sé i figli maschi per insegnare loro che un vero uomo è l’esatto opposto di ciò che vedranno in esso, e per far vivere la sofferenza della donna di cui “forse” non ne hanno realtà.

Bellissimi i momenti in cui le donne si ritrovano nel cortile o fumano una sigaretta di nascosto. La Cortellesi mi ha riacceso un ricordo di me bambina mentre osservavo mia madre e le vicine nel primo pomeriggio quando, avendo già sgobbato per gran parte della giornata, si ritrovavano nel cortile, e ridevano di cose semplici con una grande complicità prima del rientro dei mariti dal lavoro, momento in cui si blindavano in casa dalla quale sarebbero uscite solo l’indomani, rafforzate da quell’attimo di libertà vissuta.

Questo film è un richiamo alla complicità, all’unione tra le donne, un richiamo allo Stato che deve proteggerle con leggi che le permettano di scegliere la propria strada e di camminare per strada senza paura. Un richiamo al dialogo tra madre e figlie e madre e figli maschi perché per esperienza non si può parlare a entrambi allo stesso modo. Un richiamo a educare le figlie al lavoro prima che al matrimonio, perché una donna che lavora non è costretta a restare dove non vuole.

“Mamma perché non vai via? E dove vado?

Grazie Paola, per questo regalo che hai fatto alle donne e per aver mostrato al mondo che la forza di una donna non ha limiti e grazie ad essa hanno cambiato e continueranno a cambiare il mondo.

C’è ancora domani… dovrebbe diventare un mantra da ripetere e ripeterci in qualsiasi momento in cui sembra che un domani non ci possa essere.

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