Casaluce, 26 Ottobre – Ancora un allevamento abusivo lager ancora in Campania. Dopo il caso del canile ‘La Sfinge’ in provincia di Napoli, questa è la volta di Caserta, con precisione nel comune di Casaluce.
Posto sotto sequestro, dal corpo forestale dei Carabinieri, un allevamento che accoglieva circa 365 cani adulti e 29 cuccioli in situazione di malnutrimento ed igienico-sanitarie assenti, nonché le carcasse di 3 cuccioli. L’impresa sequestrata è stata affidata in custodia ad un appartenente all’associazione animalista “Stop Animal Crime”, che si è resa disponibile a ricoprire tale incarico a titolo gratuito.
Diverse le associazioni che hanno chiesto l’affidamento degli animali, che potrebbe sembrare un ottima iniziativa, se non fosse che a destare il sospetto sono alcune associazioni della Regione Sicilia, Calabria e Puglia.
Ad evidenziare il sospetto è Claudia Cavallo presidente dell’associazione Meicla zampe indifese ODV con sede in provincia di Napoli. Intervistata in esclusiva da SittiusNews24, ha accusato alcune associazioni siciliane già conosciute per sciacallaggio e lucro.
La Cavallo ha espressamente detto che ci sarebbero state volontarie siciliane oneste, che veramente lavorano con il cuore, che sarebbero state minacciate per ritirare la proposta di affidamento di alcuni cani proprio da queste associazioni.
La sig.ra Cavallo sostiene che l’interesse di alcune associazioni siciliane, calabresi e pugliesi, all’adozione degli animali del canile lager di Caserta, è dovuta al fatto che quasi la totalità dei cani è di “razza” tra cui 100-110 Beagle.
Alla domanda “come mai queste associazioni del Sud sono interessate a cani in Campania?”
Claudia Cavallo risponde: “Nel mondo associativo per la tutela e la cura dei cani, è risaputo che in Sicilia come la Calabria e la Puglia ci sono alcune associazioni che lucrano sul commercio dei cani, svolgendo un vero e proprio traffico animale fino in Germania, passando per il Lazio e la Lombardia. Basti pensare che in alcuni stati europei come Germania, Finlandia, Ungheria è legale la Zooerestia ( la perversione dell’istinto sessuale che porta ad avere rapporti sessuali con animali) un giro di affari di circa 2 milioni di euro, quindi questi tipi di cani sono molto richiesti”.
Claudia sostiene anche che le associazioni, i canili e gli allevamenti siciliani sono in sovraffollamento e che se gli viene chiesto di poter prendere in cura un cane ‘qualsiasi’, la risposta è che non hanno posto, invece adesso sono interessati ad ospitare centinaia di cani dalla Campania.
“Adesso i posti sono usciti? L’interesse è perché sono tutti cani di razza e di valore? Si è fiutata l’opportunità di business?” Si domanda la Cavallo.
Nell’intervista, la stessa presidente di Meicla, racconta di una donna siciliana, presidente di un’associazione, che avrebbe addirittura lanciato una raccolta fondi online per la cifra di 15.000€ per adeguarsi ed ospitare i cani di Casaluce e che la stessa avrebbe fatto già richiesta alla procura di accogliere tali animali.
“Ma come puoi fare la richiesta di accoglienza di un numero elevato di cani se non hai la struttura idonea ed i fondi per curarli e gestirli? Non sai nemmeno se la Procura sblocca il sequestro e già apri una raccolta fondi per fare soldi? Probabilmente si è fiutato l’affare e quindi bisogna fare il tutto e per tutto per cercare di monetizzare?” si domanda perplessa la Cavallo.
In una PEC inviata al Magistrato Savoia spiega tutte le sue perplessità, dubbi e paure sulle associazioni siciliane, invitando a valutare la proposta di affidarsi al CRIUV (Centro di Riferimento Regionale per l’igiene Urbana e Veterinaria) per scegliere associazioni o strutture campane adatte e referenziate per l’accoglienza e l’affidamento dei cani di Casaluce.
Ci deve essere la possibilità per volontari come me di poter sempre visionare, in qualsiasi momento, lo stato di salute dei cani ed il loro trattamento, ecco perché c’è bisogno di associazioni serie che te lo permettono -spiega Claudia, e conclude dicendo- se i cani dovessero essere mandati in Sicilia tutto ciò non sarà possibile e non si saprebbe più nulla della loro sorte.
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