Comuni

Scisciano, intitolazione “Piazzale 17 Settembre 1943”: l’Amministrazione Comunale ricorda le vittime del mitragliamento del treno della Circumvesuviana

Scisciano, 21 Dicembre – Una cerimonia, quella del 20 dicembre 2021, toccante e densa di significati. L’Amministrazione Comunale di Scisciano, per ricordare i tragici eventi del 17 Settembre 1943, ed in particolare le vittime del mitragliamento del treno della Circumvesuviana, ha intitolato ad esse, con l’affissione di una lapide, il parcheggio di via Sabato Borzillo: “Piazzale 17 Settembre 1943”.

Alla solenne cerimonia, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Edoardo Serpico erano presenti, oltre alle autorità istituzionali e di Polizia Municipale locali, i due sindaci dei comuni limitrofi interessati all’eccidio: il primo cittadino di Saviano Vincenzo Simonelli e il sindaco di San Vitaliano Pasquale Raimo. Presente all’evento anche il sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno.

Insieme alle istituzioni religiose con la presenza di Mons. Luigi Mucerino, Vicario della Diocesi di Nola e Don Ronaldo Liguori, Parroco di Scisciano, che ha impartito la benedizione alla lapide, non hanno fatto mancare la loro testimonianza tre rappresentati delle istituzioni regionali: l’on Massimiliano Manfredi, consigliere regionale del Pd, l’on. Francesco Iovino di Italia Viva e l’on. del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello.

Significativa, inoltre, la nutrita rappresentanza dei militari presenti alla cerimonia di ieri con la Fanfara dell’8° Reggimento Bersaglieri “Garibaldi”. Corposa, infine, anche la rappresentanza degli alunni e dei dirigenti scolastici delle scuole dell’Istituto Comprensivo “Adolfo Omodeo – Beethoven”.

A dare l’imput alla solenne cerimonia, l’illuminante racconto-testimonianza del prof. Antonio Mucerino, autore del libro “La Nostra Guerra”: “Il 17 Settembre 1943, nel primo pomeriggio, un treno della Circumvesuviana proveniente da Napoli subiva un feroce, continuo e inaudito mitragliamento da parte delle forze alleate sul tratto San Vitaliano, Scisciano, Saviano con molte vittime e feriti. Era di venerdì.

Erano le 15.00 quando mia madre Carmelina Sena che abitava a Scisciano nei pressi della stazione, si trovava proprio sulla stazione di San Vitaliano per prendere il treno che doveva riportarla a casa dopo circa tre minuti di percorso. All’altezza del Palazzo De Falco, a circa 200 metri dalla stazione di Scisciano, si sentì all’improvviso il rombo di un aereo inglese seguito subito dopo da una scarica di proiettili sparati dai cannoncini che perforarono la tettoia della carrozza. Tutti i passeggeri, presi dal panico, cominciarono a gridare e cercarono riparo sotto i sedili. Mia madre rimase al suo posto e subito avvertì un forte dolore alla testa, all’altezza dell’orecchio destro; istintivamente si portò la mano alla testa e si accorse che il sangue le scorreva copiosamente sulla guancia e sul petto: una scheggia metallica le era schizzata contro una vena.

All’altezza del passaggio a livello di Piazza XX Settembre, il cacciabombardiere inglese precedendo il treno e riprendendo quota prima di ritornare sul posto, sventagliò un’altra mitragliata e colpì un giovane sedicenne di Scisciano, Pietro Maddaloni, il quale fu ferito all’avambraccio sinistro e dopo l’intervento rimase invalido all’anulare e mignolo. Appena il treno entrò lentamente nella stazione, mia madre, facendosi largo tra la folla, scese per prima dal treno, entrò nella stazione e si precipitò a casa. Giunta a casa, mentre tentava di tamponare alla meglio la copiosa emorragia, alcune persone generose e disponibili si precipitarono a chiamare il medico dott. Luca Ariola che si precipitò e trovò la casa piena di feriti. A lei praticò tre punti di sutura alla testa. I primi ad accorrere, tra gli altri, furono l’ingegnere De falco, il signor Ernesto Rossi e i sacerdoti Don Raffaele Porcelli e Don Peppino Esposito di san Vitaliano, che prestarono le prime cure.

Mia madre mise a disposizione asciugamani e lenzuola per farne bende e poter così medicare i feriti e alla fine don Luca, stanco e addolorato per tante inutili ed incomprensibili sofferenze. Lasciò i presenti non senza aver prima ricevuti meritati e riconoscenti ringraziamenti e benedizioni da parte di tutti”.

Nel toccante e articolato racconto della strage, il prof. Mucerino ritorna sulla scena dell’eccidio: ”Appena il treno si fermò, molti scesero precipitosamente nella speranza di trovare rifugio e salvezza nella stazione, ma proprio in quel momento ricomparve l’aereo della morte, si abbassò in picchiata e scaricò un’altra mitragliata sui passeggeri che si trovavano allo scoperto sul piazzale, lasciando per terra sei morti. Dopo qualche minuto di smarrimento e comprensibile terrore, molti cittadini di Scisciano con grande pietà ed eroismo, sfidando il pericolo di un ulteriore mitragliamento da parte degli aerei che continuavano a volare a bassa quota nel cielo squarciato, si prodigarono per ricomporre le salme di quei poveri sfortunati. Intanto il treno della morte aveva ripreso il suo cammino per Saviano, il suo ultimo viaggio senza riuscire peraltro a giungervi, sotto la guida del capotreno Emilio Rispoli che impavido pagherà con la vita il suo coraggioso attaccamento al dovere per portare a destinazione il treno. Questo atto coraggioso è ricordato da una lapide nella stazione capolinea della Circumvesuviana di Napoli. Il bilancio complessivo dei morti, in seguito al mitragliamento del treno del 17 Settembre 1943, fu di sei morti registrati a Scisciano e dieci a Saviano”.

Infine, il prof. Mucerino precisa la causa di tali tragici eventi. “Ma perché tanta inaudita ed efferata ferocia contro civili inermi e innocenti? Le truppe alleate avevano avuto l’ordine di concentrare i loro obiettivi sui mezzi di trasporto, per colpire i Tedeschi in fuga e perciò sparavano su tutto ciò che si muoveva. Questa era la logica!”

“L’amministrazione di Scisciano – dichiara il sindaco Edoardo Serpico –  ha ritenuto doveroso intitolare uno spazio a coloro i quali furono vittime inconsapevoli del mitragliamento del 17 settembre del 1943. Credo che tutto ciò che abbiamo ricordato oggi, non deve essere un episodio fine a se stesso, ma debba contenere invece un chiaro messaggio da trasferire alle giovani generazioni. Anche queste grandi tragedie hanno un profondo significato. Servono a sottolineare che la libertà, la democrazia si costruiscono quotidianamente, con le azioni che ognuno di noi mette in campo per bandire l’indifferenza, affinchè sia possibile costruire, tutti insieme, una società più moderna, più agile, più libera e più solidale”.

“Questo avvenimento, – prosegue l’on. Massimiliano Manfredi –  insieme all’eccidio di Nola, un altro pezzo storico del dramma, della transizione tra fine della guerra, il nazismo e il ritorno alla libertà, erano due degli episodi non conosciuti del nostro territorio. Il sindaco Serpico e la sua amministrazione con l’intitolazione di oggi, ha ricordato un’altra strage dei nostri concittadini che riguardò sia Scisciano che Saviano e San Vitaliano, e la presenza di oggi dei tre sindaci, che hanno ricordato le loro comunità, è stato molto importante. Importante ricordare – conclude –  soprattutto la presenza stamane dei ragazzi, perché questi sono dei momenti storici, dei drammi, ci sono dei martiri che con il loro gesto involontariamente eroico, hanno consentito a noi e i nostri figli di poter godere della libertà”.

 ”E’ necessario capire che cosa l’eccidio del 43’ ha generato, – puntualizza l’on. Francesco Iovino –  ma soprattutto che cosa può generare una guerra, in virtù del fatto che a distanza di anni, è emerso che furono le truppe alleate a scagliarsi violentemente contro mezzi in movimento, a causa dell’ordine ricevuto,  e che ha casato l’eccidio di civili inermi. Ciò sta a significare che una guerra, a prescindere da che parte si sta, produce sempre vittime e produce sempre sangue. Sappiamo che nel mondo sono tante le vicende che attanagliano grandi contesti. In Medioriente, in Africa innumerevoli sono i conflitti dove l’umanità è continuamente a rischio. Certamente Scisciano, nella celebrazione di oggi, ha dato un grande segnale di democrazia, soprattutto alle future generazioni. L’auspicio è di avere tanti di questi momenti, affinché la storia diventi la quotidianità, perché solo attraverso di essa è possibile imparare la strada verso il futuro”.

Il Consigliere regionale Gennaro Saiello sottolinea che “quella di oggi è una giornata importante per due motivi. Innanzitutto il ricordo da cui scaturisce il fondamentale messaggio di sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni, perché la memoria si trasformi in insegnamento. Le vittime del mitragliamento ci insegnano che è necessario lavorare tutti insieme, attraverso il dialogo, al raggiungimento del fondamentale valore della pace, del rispetto delle regole, contro ogni tipo di sopraffazione. Ecco perché le iniziative come quella di oggi, acquistano una grande importanza e necessitano di essere valorizzate. E’ stato davvero interessante, stamane, ascoltare la voce dei giovani studenti che hanno dato il loro prezioso contributo, leggendo le riflessioni elaborate per la commemorazione di oggi”.

Emozionante, infine, la testimonianza del signor Nello Sabatino, unico superstite del mitragliamento del 17 Settembre 1943: “La crudeltà di quel giorno è impressa nel mio cuore, chiari e nitidi sono i ricordi… ogni piccolo particolare di quell’eccidio: le grida di dolore, il rumore assordante delle mitraglie, l’odore e il colore del sangue riecheggiano nella mia mente. Tali ricordi sono talmente forti e radicati che sembra siano accaduti ieri”.

Il signor Nello in un istante cambia volto e rivive il passato: ”Così come era abitudine di noi bambini dell’epoca, in quel fatidico giorno ero in strada al Corso Umberto I a giocare insieme agli altri miei coetanei con una palla di stoffa, pronti a fuggire ogni qual volta, come spesso accadeva, suonava la sirena che ci avvisava dell’arrivo degli aerei. Era una splendida giornata settembrina, piena di sole…poi all’improvviso un rumore terrificante distrugge l’armonia di quell’idillio: ci voltammo e apparvero due caccia che puntavano proprio verso di noi… si abbassarono a tal punto da toccare la canna di un caminetto… la polvere dei frammenti delle tegole invase la strada…poi volteggiarono quasi in ritirata, furono attimi di indescrivibile paura!

Pensammo che tutto si fosse concluso, ma, invece, fu solo l’inizio: all’improvviso si materializzò nuovamente il rumore dei caccia e appena un istante dopo terribili e assordanti spari di mitraglia….a quel punto, la nostra attenzione fu presa da laceranti grida di dolore e incessanti richieste di aiuto: “hanno mitragliato il treno!!” Lasciammo a terra la nostra palla di stoffa e corremmo, quasi catapultati, verso la scena del misfatto.

Arrivati in stazione, si presentò ai nostri occhi una scena apocalittica: ovunque pozzanghere di sangue come fango che scorre. Se non prestavamo attenzione, era molto semplice scivolare in quella fluida atrocità….Insomma, un caos indescrivibile: grida disperate, corpi senza vita sul selciato, feriti che scendevano dal treno e un via vai di gente che prestava soccorso.

Ricordo che anche noi bambini ci adoperammo a soccorrere chi ne aveva bisogno, sorreggendo reti metalliche che fungevano da barelle per trasportare i feriti dalla stazione, nella Chiesa del Sacro Cuore. Dopo aver adagiato i feriti nella chiesa, immediatamente cercammo un luogo sicuro per sfuggire da tanta crudele violenza…. All’epoca ero un bambino di sette anni, ogni giorno prego Iddio affinché mattanze del genere non accadano mai più!”.

Scisciano Notizie è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie.
 
SciscianoNotizie.it crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] . Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.