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RSPP: il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione esterno

Napoli, 19 Dicembre – La figura del RSPP esterno nasce nel 1994 con la pubblicazione del Decreto Legislativo n. 626 il cui contenuto definisce per la prima volta i termini di sicurezza negli ambienti di lavoro, nonché di salute dei lavoratori.

La normativa si è notevolmente sviluppata in questi 28 anni e oggi il Decreto Legislativo n. 81/2008 stabilisce che è obbligatorio per ogni azienda dotarsi di un RSPP.

Questa figura fa parte del Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) che è l’insieme delle persone, dei mezzi e delle procedure aventi lo scopo di tutelare la salute dei lavoratori e di proteggerli, durante l’espletamento delle loro funzioni, dai rischi professionali.

Il datore di lavoro deve assicurarsi che il proprio RSPP sia adeguatamente formato e aggiornato in tal senso.

Il piano formativo che deve seguire il RSPP cambia in base al settore in cui opera l’azienda; infatti, ogni attività produttiva presenta rischi professionali differenti per i propri lavoratori.

 

L’importanza dell’attività svolta dal RSPP esterno

Di che cosa si occupa il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione esterno?

Il suo compito principale è quello di supportare il datore di lavoro nella stesura del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi).

Questo documento è fondamentale, in quanto rappresenta il punto di partenza. Infatti, inquadra l’attività svolta dalla tal azienda e la inserisce in una determinata fascia di rischio. Abbiamo il livello di rischio basso, quello moderato, quello intermedio e infine il rischio elevato.

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione esterno identifica la tipologia di rischi a cui sono soggetti gli addetti di una determinata attività. Dopodiché, delinea il tipo e la gravità di infortunio che potrebbe colpire questi lavoratori.

A questo punto, il RSPP esterno provvede a stilare le linee guida che il datore di lavoro dovrà seguire per apportare le variazioni necessarie allo scopo di ridurre il più possibile la probabilità che si verifichi un infortunio oppure una malattia professionale sul luogo di lavoro.

Queste linee guida vengono stabilite anche con il supporto del medico del lavoro (ogni azienda deve averne uno) il quale monitora l’azienda in tal senso e periodicamente visita i lavoratori.

Una volta messi a fuoco i possibili rischi per i lavoratori, il compito del RSPP esterno è quello di proporre e pianificare i programmi di formazione e aggiornamento che dovranno essere frequentati dai lavoratori in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, conoscere quali sono i comportamenti scorretti che mettono a repentaglio la loro incolumità.

Inoltre, egli dovrà predisporre l’elenco dettagliato degli interventi fisici da apportare negli ambienti, ritenuti necessari per avvicinare il più possibile allo zero il rischio di infortuni, nonché quello di cagionare un danno permanente alla salute dei lavoratori.

Pertanto, è compito del RSPP esterno determinare le procedure di sicurezza in ambito aziendale e vigilare affinché vengano effettivamente messe in atto.

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione esterno effettuerà regolarmente dei sopralluoghi all’interno dell’azienda per verificare la salubrità degli ambienti, il rispetto delle regole di sicurezza stabilite, nonché lo stato di update dei lavoratori, ovvero se stanno frequentando i corsi di formazione previsti.

La formazione del RSPP esterno

Premesso che il tipo di formazione richiesta varia in base al settore produttivo in cui si opera, ogni RSPP esterno deve compiere uno specifico percorso volto ad attribuirgli le competenze necessarie per essere in grado di individuare i potenziali rischi e per proporre le misure da adottare affinché questi si riducano il più possibile.

I requisiti imprescindibili per un aspirante RSPP sono i seguenti: Diploma di istruzione secondaria superiore, attestato di frequenza dei corsi di formazione per RSPP.

La regolamentazione del livello di sicurezza negli ambienti di lavoro rappresenta un passo enorme ed estremamente importante compiuto nell’ultimo trentennio. Fino al 1994, infatti, non si dava la giusta importanza a questo aspetto di ogni attività produttiva. Dall’ufficio al cantiere edile, ogni realtà presenta i suoi rischi e può essere migliorata.

Oltretutto, questo non è solo un dovere civile nei confronti dei lavoratori, ma produce come effetto a cascata anche un aumento della loro produttività.

Infatti, la persona che si sente tutelata nel proprio ambiente lavorativo riesce a produrre di più e a lavorare meglio, perché possiede la tranquillità che le ore trascorse in quel luogo di lavoro non minano alla sua salute.

Informazioni sul RSPP esterno tratte da: https://www.studiohs.it/sicurezza-sul-lavoro/rspp-esterno/

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