Napoli, 6 Ottobre – Putin torna sugli ultimi referendum di annessione delle regioni ucraine occupate e parla di consultazioni trasparenti. Ed intanto firma un decreto che trasferisce alla Russia la proprietà della centrale nucleare di Zaporizhzhia. “Putin è in difficoltà al nord perché l’esercito russo come sempre ha storicamente bisogno di molto tempo per organizzarsi. C’è una pressione interna da parte dei nazionalisti russi e dei militari che chiedono di rimuovere una schiera di generali scelti con Sergej Šojgu.
Vogliono il ritorno in campo del generale Vladimir Bulgacov che in Cecenia aveva sottomesso i terroristi. Vladimir Putin si dimostra ancora una volta l’interlocutore russo più moderato ed è stato un nostro errore inimicarci proprio lui. Sono molto preoccupato di tutto quello che sta accadendo. L’uso delle armi nucleari è sempre più probabile.
La situazione è gravissima! Questa è la dura realtà in cui ci troviamo a scontrarci. La finanza guida la politica snobbando tutto e tutte, vale solo la ricchezza e quanto si possa possedere. L’esercito russo sta andando a combattere non per sostenere Putin, ma per sostenere la propria nazione contro la possibile minaccia americana. Questo è lo spirito che li muove. I nostri politici occidentali sono nelle mani di queste persone. Putin non è così e per questo non viene compreso qui. Vuole essere lo zar per regnare incontrastato e non vuole svendere le ricchezze naturali del proprio Paese, a differenza di quanto potrebbe succedere (ed è già successo) in Europa.
Non siamo abituati a tutto questo e la nostra politica non riuscirà a capirlo. Putin non permetterà alla NATO di avvicinarsi al territorio russo e anche ai Paesi con influenza storicamente filorussa. La dittatura non mi piacerà mai, così come non mi piacerà Putin ma voglio capire qual è l’alternativa? Chi al suo posto? Tutti vogliono la sua testa, ma nessuno risponde a questa domanda. Avete visto? Pensateci bene e riflettete, cercate di leggere e informarvi il più possibile”. Nicolai Lilin, scrittore.
“C’è un solo modo per evitare l’inferno globale, e cioè trattare con i russi e Zelenski che fa? Lo vieta per decreto. Bisogna fermare questa follia! Il ministro della difesa ha presentato al Copasir il contenuto del decreto interministeriale che autorizza un nuovo invio di armi all’Ucraina. Il popolo invece è tenuto all’oscuro di tutto. E la chiamano democrazia…” Paolo Becchi, filosofo.
“Non sono aiuti quelli Ue all’Ucraina, ma prestiti. Con un allegato grottesco: chi li riceve viene controllato da una sorta di troika europea, e deve impegnarsi a fare riforme (anticorruzione, legge appalti, revisione catasto etc…). Sotto le bombe?”. Franco Bechis, giornalista.
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Giornalista pubblicista. Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale.
Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda.
Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.