Cultura

Nola, “Trema la vita. Dalle macerie del sisma rinasce la speranza”: presentato alla Mondadori il libro della scrittrice Anna D’Auria

Nola, 6 Marzo – La settimana scorsa presso il bookstore Mondadori Di Nola, Via Marconi 1 è stato presentato il libro della scrittrice  Anna D’Auria “Trema la vita Dalle macerie del sisma rinasce la speranza” Editrice Officine Culturali Romane, con la partecipazione degli studenti del liceo classico ‘’Carducci’’ di Nola. Un romanzo di dolore, ma anche un viaggio che ci regala il messaggio di speranza, che traspare da pagina dopo pagina  di lettura intensa, accorata, toccante, dove si affaccia di continuo la resilienza umana. Chi legge il libro ne rimane colpito, per i valori universali di fede, di coraggio e forza  di rinascere a nuova vita.

La Dott.ssa Gelsomina Sorrentino ha condotto l’incontro dialogando con grazia e parole carezzevoli con l’autrice, i  liceali e i presenti. Ha messo in risalto i temi forti ed importanti che scaturiscono dall’opera  e che coinvolgono i lettori. “Trema la vita Dalle macerie del sisma rinasce la speranza”  appartiene alla copiosità delle opere  di  Anna D’Auria. La storia di  due giovani donne che si raccontano con intensità emozionale è stato l’interloquire di Sorrentino con la scrittrice intervallato  da  stralci  di prosa e  di poesia. D’Auria nelle sue opere  ama accostare alla prosa la poesia.  Le pagine lette vividamente dalle professoresse dell’Associazione “Lo Scrigno dell’essere”: Milena, Rosa, Nancy e dalla Dott.ssa Irene e l’imprenditrice Adriana, dagli studenti : Dalila, Mario e Sara hanno destato forte  interesse.

TREMA LA VITA Trema la vita/tra i fili d’erba/ di un ameno giardino/ lungo i solitari silenzi/ dei viali di un tempo/ inceppato nel ricordo/ di un’illusione sfiorita/ nella bocca cucita/ di un amante lontano […]

CAMBIAMENTO La brezza del cambiamento/ carezza le infinite pagine dell’anima/ Lontano le sparge in sottilissimi/ filamenti di vissuti impalpabili/ di essenze intangibili […]

Macerie. Intorno solo macerie. Non c’era altro. Il freddo scuoteva i miei pensieri e non trovavo la forza di risollevarmi. Non potevo. Non ci riuscivo. La stanchezza spossava le membra, che si abbandonavano, rassegnate alla sconfitta.[…]

[…] È il miracolo dell’attimo. Riguarda tutti. Così, quando meno me l’aspettavo, in un attimo ebbi l’occasione di risollevarmi dal male di vivere, che mi opprimeva da lungo tempi, dal giorno della perdita di mia figlia.[…]

I VOLI DELLA MEMORIA Nei voli della memoria/salti pindarici tra le pagine/ di un destino dipinto/ ad arte/ sui drappeggi soffici/ delle nostre vite/ ti abbraccio/ ancora una volta.[…]

[…]Il dolore ci appartiene ,fin dal giorno in cui nasciamo e non ci abbandona neanche per un istante, compagno fedele di ogni momento della nostra esistenza.[…]

SEI DONNA Lo sguardo della tua anima/ è la carezza che bramavo/ Mi scorre sulla pelle/ caldo desìo di pace.[…]  La libertà è la bellezza dell’anima. Ormai ne ero pienamente consapevole. Ma non è semplice ottenerla: è una conquista faticosa ma longeva. Eppure, non si nasce liberi, lo si diventa dopo tante prove, più o meno semplici. È una progressiva conquista che nasce dalla consapevolezza del proprio valore. […] Stralci di pagine particolarmente  rilevanti che hanno  portato a riflessioni  con la guida della psicologa Gelsomina Sorrentino. Il dolore,  la reincarnazione, l’ amore, le macerie di un terremoto sia fisiche sia psicologiche, la sensazione del vuoto che deve diventare fertile per ritornare alla vita, il viaggio come metafora di rinascita, la potenza della cultura che è sinonimo di libertà e indipendenza.

Tutto questo è “Trema la vita Dalle macerie del sisma rinasce la speranza”.  E  la scrittrice  si è soffermata  a parlare della condizione della donna in India, che traspare cruda  e sofferente  nella seconda parte  del suo romanzo. Attraverso la voce di Kamala  si apprendono sofferenze e umiliazioni che subiscono le donne indiane. Kamala racconta ad Aurora la sua esistenza di mendicante e  le efferatezze e i drammi di altre donne, che nel dolore con la rara forza del loto radicato nel fango, a poco a poco trova la sua  liberazione sbocciando alla luce, aggrappandosi disperatamente alla vita.

Nella  prefazione  del libro  a firma di Lucia Cerullo, presidente dell’Associazione “Rise up” si legge: “Un tenace filo di speranza, alla fine lega  le due protagoniste, una ,che spera di ritrovare in vita la figlia morta e l’altra, che spera di risalire dal suo abisso di miseria e privazioni proprio come il fiore di loto si risolleva dal fango… Un libro intenso che si rivolge a tutte le madri che perdono un figlio…e la sensibilità dell’autrice nel trattare certi temi come la metempsicosi, perché credere non è mai scontato, ma è forza tangibile che ci spinge a riscoprire un autentico e sano slancio vitale”. Lo scenario della trama è lo storico terremoto dell’Irpinia del 1980,a Bisaccia, un borgo medievale, dove vengono colpite dal sisma tremila persone  di ogni età e genere.

La protagonista del romanzo è Aurora, giovane diciassettenne, si salva , ma perde la bimba che porta in grembo. Affonda  nel buio totale. Attraversa un lutto  che appare insuperabile. A poco a poco riprende a vivere. L’input le viene dato da una fotografia scattata anni addietro dal padre. Un ricordo affettivo, forte. Ed è proprio questa immagine che la distoglie dal dolore e  l’aiuta a risalire la china dal fondo in cui era sprofondata. Sono queste, pagine che rapiscono il lettore  lasciandolo ai propri pensieri. Chi non ha subito cadute? Aurora che riscatta il dolore con  forza  diventa sempre più  coraggiosa. La giovane protagonista diventa una fotoreporter, viaggia in lungo e in largo per testimoniare con la fotografia  i drammi di terre e popoli violentati e oppressi dalla mano dell’uomo.

L’incontro di un’anziana guru indiana le conferisce la speranza di ritrovare in vita quella figlia creduta persa subito dopo la nascita, per sempre. “La troverai nella terra più remota, a mendicare la vita, negli angoli più bui dell’esistenza. Ma la ritroverai, dopo averla persa. Ognuno transita, temporaneamente, nel grembo del fertile terreno sensibile, per poi rinascere in nuove ed eteree forme’’. L’anziana  guru  le designa il nome della piccola : Kamala. La vita di Aurora trema di nuovo, ma per rinascere. Intraprende un nuovo viaggio. “Vagabondai a lungo. Ma non a vuoto. Arrivai alla  meta. Trovai la luce che mi  illuminava . Trovai  la terra che cercavo e il fiume da attraversare. Infine trovai lei ,” Kamala, ormai quindicenne.

Basta lo sguardo nello sguardo perché le due donne  capiscano di essersi già incontrate a livello spirituale. E la voce di Aurora si interrompe per lasciare spazio alla voce di Kamala, che ripercorre la propria storia, con  tutte le difficoltà affrontate e miserie subìte con altre giovani donne indiane. Kamala si aggrappa alla vita con la forza del dolore.  Un paradosso che  sfocia nel riscatto  di un’esistenza  che andrà a vivere con i colori luminosi  dell’alba e il tramonto.  

Insieme in Italia Aurora e Kamala  “ Non volevo rinnegare la mia cultura , tuttavia avevo trovato il mio riscatto nell’amore di una donna, che incarnava ciò che avrei sempre voluto essere.” La storia vera  di rinascita e sacrificio possa infondere fiducia e forza d’animo ai quei  lettori, che stanno attraversando un triste momento- conclude la scrittrice- possa infondere speranza alle giovani madri che hanno perso i loro figli, subito dopo la nascita. ’Chi ci lascia non lo fa mai per sempre’, ma in qualche forma continua ad esistere dentro di noi e per noi. Io ho perso mio padre durante la pandemia ,nel 2020, lo sento mio  e vive con me. Più vitale che mai in ogni circostanza sento la sua vicinanza che mi dà sostegno.

Chi è Anna D’Auria.

 Anna D’Auria insegna Latino e Greco presso il liceo classico ”Plinio Seniore” di Castellammare di Stabia. È appassionata lettrice di romanzi a sfondo psicologico. Scrittrice di diversi testi sia poetici che narrativi, ed è anche membro dell’area letteraria, capitolo Italia, dell’Organizzazione Mondiale Word Women Talent System.Candidata nel 2023 al Premio Strega Poesia con la silloge I colori di Kiev, edito da OCR (2023) .”La carezza dell’Èidolon del mare ” (settembre 2020); “Skià. Il volto di un’ombra sul cuore” (dicembre 2020),”Mala Jin. Tulipani nel cemento ” (novembre 2021), edito da Albatros il Filo ”La rosa bianca di Izmir” edito da Guida Editori (luglio 2022). Ha pubblicato anche una silloge poetica dal titolo “Anthea. I fiori della vita” (settembre 2021). Trema la vita Dalle macerie del sisma rinasce la speranza “, luglio 2023 selezionato per partecipare a Casa Sanremo 2024  ha ricevuto una menzione di merito. Nasce come poeta. Fin da piccola scriveva poesie. La sua passione per la scrittura è sbocciata, dal bisogno di comunicare e di condividere la propria emozionalità : è una forma di introspezione interiore, ma anche di terapia dell’anima. Il focus dell’autrice si concentra su storie di riscatto e di resilienza considerate la vera chiave del cambiamento, in un accorato appello per la pace e la tutela delle minoranze etniche.

 

 

 

 

 

 

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