Napoli, 8 Aprile – Monza-Napoli match valido per la trentunesima giornata di Serie A, svolta in quei fantastici 13 minuti della ripresa che materializzano come d’incanto il Napoli della passata stagione. Potremmo dire di aver rivisto lo straordinario Napoli di un anno fa, quello dello scudetto. Quattro gol splendidi, l’avversario annichilito come quasi tutti nella scorsa stagione. Il primo tempo, invece, i timori di una possibile debacle si sono materializzati al vantaggio del Monza sul primo pallone arrivato nell’area di Meret e la conseguente incornata di Djuric lasciato libero da Juan Jesus che rimane fermo sulle gambe.
Poi la squadra di Palladino si è fermata ritenendosi soddisfatta di aver agganciato il Napoli in classifica. Nella ripresa, il Napoli di spallettiana memoria accende la luce: un gol dopo l’altro, quattro perle nell’arco di tredici minuti. Un Napoli scatenato, colpi ben assestati e reti d’autore, il 62% di possesso palla, Un vibrante tuffo nel passato che fa emergere rimpianti per quanto quest’anno non è accaduto. I tifosi azzurri non pretendevano lo scudetto bis, ma certamente si poteva fare molto di più sfruttando il potenziale che si è rivisto a Monza.
Restano sette partite da giocare e si può conquistare la qualificazione in Europa o Conference League, visto che il piazzamento Champions – quarto o quinto posto – è una fioca luce in fondo al tunnel: bisognerà sfruttare gli scontri diretti, entrambi al Maradona, con Roma e Bologna, sperando fino al 26 maggio in una performance azzurra, perfetta, senza sbavature. Quei tredici fantastici minuti della ripresa è necessario che diventino 90, per poter costruire una rimonta che sarebbe clamorosa. Mister Calzona sorride a metà e a fine partita sottolinea che “subiamo sempre troppo” e poi ribadisce la fondamentale necessità che la squadra corra molto di più. Correre, lottare e crederci fino alla fine così come De Laurentiis, riprendendo il tradizionale cinguettio post partita, ha caricato la squadra: “Avanti così nelle prossime sette gare verso un posto in Europa”.
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