Napoli, 4 Ottobre – Un’imponente operazione dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, insieme alla Procura e alla Soprintendenza Archeologica, ha portato alla scoperta delle vestigia di una rara chiesa medievale dell’XI secolo, nascosta nel pieno centro storico della città partenopea. La scoperta è avvenuta durante un’indagine che ha smascherato gli scavi clandestini condotti da un imprenditore locale.
La scoperta e gli scavi clandestini
L’imprenditore, che aveva accesso a locali sotterranei, stava sfruttando in segreto questi spazi per portare avanti scavi non autorizzati sotto un palazzo settecentesco vincolato come bene culturale. È stato proprio lui a rivelare, involontariamente, l’esistenza della chiesa, un luogo di culto sconosciuto risalente al periodo medievale, un ritrovamento di straordinario valore storico.
La chiesa, situata a circa otto metri di profondità, presenta un’abside semicircolare affrescata, in discreto stato di conservazione. Gli esperti hanno già parzialmente decifrato un’iscrizione dedicatoria e identificato la rappresentazione del Cristo in trono, decorato con un velarium. Una parte della pavimentazione originale, realizzata in lastre di marmo bianco, è stata anch’essa ritrovata.
Il valore della scoperta
Secondo gli specialisti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, la scoperta è di enorme rilevanza. Pochissimi esempi simili sono presenti in Italia e l’eccezionalità di questo ritrovamento arricchirà notevolmente il patrimonio di conoscenze sull’arte e la storia medievale. La decorazione della chiesa mostra analogie con il vicino Sacello di Sant’Aspreno, un ulteriore legame con la storia artistica della città.
Reperti archeologici sequestrati
Durante le ispezioni, i Carabinieri hanno sequestrato una grande quantità di reperti già trafugati dall’imprenditore, tra cui circa 10.000 frammenti ceramici di epoca romana e medievale e 453 reperti archeologici integri. Tra questi, crateri a figure rosse, anfore, lucerne, pipe in terracotta e monete di epoca romana e medievale. Gli oggetti sequestrati, probabilmente provenienti dall’antica città di Neapolis e dalle aree suburbane, confermano la gravità degli scavi illegali effettuati.
Indagini e prossimi passi
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Filippelli, continueranno per fare luce sull’eventuale spostamento di altri reperti da parte dell’imprenditore. I locali sotterranei e il materiale recuperato saranno oggetto di ulteriori studi scientifici, condotti in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Napoli. L’obiettivo sarà la messa in sicurezza dell’area e la valorizzazione di questo eccezionale ritrovamento, che rappresenta un tassello fondamentale per comprendere meglio il periodo medievale nella storia napoletana.