Comuni

Nacque oggi un nuovo Comune: settantasettesimo anniversario del Comune di Casavatore

Casavatore, 30 Luglio – La conquista napoleonica rappresentò, per Napoli e dintorni, una svolta significativa: l’Imperatore dei Francesi collocò, infatti, sul trono Partenopeo suo cognato, il celeberrimo Gioacchino Murat, il quale provvide a riorganizzare in toto la realtà territoriale.

Il riassetto in questione comportò l’inglobamento di Casavatore, fino ad allora comunità autonoma, nel Comune di Casoria, del quale restò una frazione sino al secondo dopoguerra: l’affrancamento definitivo dalla città limitrofa avvenne, infatti, esattamente settantasette anni or sono, quando, col decreto legislativo luogotenenziale n. 28 del 28 giugno 1946, Casavatore acquistò la tanto anelata autonomia. L’attuale Comune vide la luce il 30 luglio del medesimo anno: il primo Sindaco fu il democristiano Gaspare Di Nocera, cui è attualmente intitolata la piazza ove sorge la Civica Sede.

Occorre, altresì, sottolineare che l’istituzione della nuova amministrazione Casavatorese è di poco successiva a quella della Repubblica Italiana: ecco perché sono solito riferirmi a questa graziosa cittadina ricorrendo all’espressione «Comune giovane».

Malgrado la «gioventù», però, Casavatore – in virtù della posizione strategica che occupa nell’area a nord di Napoli – era già una mèta piuttosto ambita dai Partenopei, specie dopo l’avvento del Fascismo e nel corso del secondo conflitto mondiale: atteso che i viveri (ed i mezzi per procurarseli) scarseggiavano, conseguenza di una politica governativa del tutto disattenta alla situazione dei più deboli, questi ultimi solevano recarsi nel paese per fare scorte di carne – in particolar modo di trippa – alimento che ancora oggi rappresenta il perno dell’economia del paese (vi sono, infatti, delle rinomatissime macellerie, la cui merce è di qualità senz’altro migliore rispetto al resto d’Italia).

E ancora, negli anni del cosiddetto Boom economico, il Comune in questione divenne uno dei vertici di quello che fu successivamente definito il «Triangolo Industriale» (gli altri due sono, appunto, Arzano e Casoria), poiché nell’area di cui esso fa parte sono sorte molteplici fabbriche, il che ha determinato un considerevole aumento dei posti di lavoro, tanto per i locali quanto per chi proveniva da fuori.

Possa questa breve disamina storica, nella quale ho volutamente dato rilievo a quanto di positivo c’è stato a Casavatore, serva da lezione a tutti coloro che sostengono di amare questo paesino: la recente istituzione dell’Autorità Garante per i diritti dei diversamente abili, che il Primo Cittadino ha voluto, con fiducia, conferire alla mia persona, è senz’altro un passo da gigante, ma è necessario che si crei un nuovo «Triangolo», con al centro l’inclusione, i cui vertici s’identifichino nell’Amministrazione Comunale, nella Cittadinanza e nel sottoscritto.

Nessuno può pretendere di risolvere tutte le problematiche da solo: occorre far squadra, perché l’unione fa la forza!

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