Cultura

IL PUNTO – Riflessioni a tutto tondo sul latino-giudiziario

Napoli, 27 Giugno – La vita dello studioso del Diritto (dal Diritto e Procedura Civile e Penale al Diritto e Processo Amministrativo, etc.) e del Praticante Avvocato ed, ancora di più, dell’Avvocato Ordinario e dei corsisti per i Concorsi Giuridici, è fatta, giornalmente, di ʺstudio matto e disperatissimoʺ di leopardiana memoria.

Ne deriva che, pur essendo, tangibilmente, concreto il dato di fatto di come l’utilizzo della Rete Internet (tramite notebooks; pc desktops; smartphones, etc.), aiuti, notevolmente, le precedentemente indicate categorie di Professionisti del Diritto ad aggiornarsi, in tempo quasi reale, sulle novità dottrinali e/o giurisprudenziali, bisogna, tuttavia, tenere presente, quale dato fondamentale, che la scienza giuridico-romanistica è la madre del nostro attuale diritto (lo studio appassionato degli esami universitari di Istituzioni di Diritto Romano; Storia del Diritto Romano; Esegesi delle Fonti del Diritto Romano e Diritto Penale Romano ce lo insegna chiaramente).

Esemplificando: la conoscenza delle varie branche del diritto risulta essere completa solo studiando e tesaurizzando, approfonditamente, la scienza giuridico-romanistica.

Sintesi mirabile di quanto sin qui illustrato risulta (anzi meglio dire, risulterebbe), essere l’utilizzo appropriato dei brocardi di latino-giudiziario, quale materia che dovrebbe essere resa specifico oggetto di studio sia presso i Dipartimenti di Giurisprudenza, che ai fini del conseguimento dell’abilitazione forense (con valutazione aggiuntiva di 5 punti sugli elaborati del candidato), rendendola, altresì, materia giuridica concorsuale obbligatoria ai fini del superamento del Concorso in Magistratura Ordinaria.

Non può, infatti, non essere evidenziato che la citazione ad hoc dei brocardi di latino-giudiziario, all’interno di un atto giudiziario e/o di una sentenza emessa dall’Autorità Giudiziaria competente, venga (anzi, verrebbe) a costituire oggetto di appassionato e costruttivo confronto storico-giuridico-culturale, in ambito giudiziario-forense, consentendo di mantenere ben salde le radici con la gloriosa ed intramontabile tradizione giuridico-romanistica.

Ciò non significherebbe ripetere, semplicemente, l’antico passato giuridico-romanistico (ritornando, sia pure con la sola mente, all’attività giudiziaria delle varie epoche storiche di Roma), bensì riviverlo ed attualizzarlo e valorizzarlo.

Ricordiamo, infine, che ʺla ripetizione è la madre dello studioʺ (ʺRepetitio est mater studiorumʺ), in quanto, almeno in riferimento a quanto sin qui descritto, ʺle cose ripetute giovanoʺ (ʺRepetita iuvantʺ).

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