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IL PUNTO – Aborto, adozione e riflessioni critiche

Napoli, 22 Aprile – All’indomani della sagge dichiarazioni della vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia (per approfondimenti: https://www.repubblica.it/politica/2024/04/21/news/incoronata_boccia_aborto_delitto_chi_e- 422671003/), a cui va il mio più accorato e sincero plauso per avere, coraggiosamente, parlato con retta coscienza sul tema- mai scontato e mai fuori moda – dell’aborto, urge porsi una domanda: al ”presunto” diritto all’autodeterminazione della donna, non si deve contrapporre il ”diritto alla vita” del nascituro?

Non è stata, nella realtà fattuale e giuridica, la legalizzazione dell’aborto, un’implicita ammissione del ”diritto ad uccidere”, fortemente supportato e voluto dalle correnti di pensiero politico-liberiste di stampo globalista ed anti-clericale (ed anti-familiare), a livello nazionale e mondiale?

Io penso proprio di si e così la pensano, certamente, tutti gli uomini e le donne di buona volontà (in chiave cristiano-cattolica Vivente).

Perché la politica nostrana (di ogni schieramento) non prende una netta ”posizione di coscienza”, dichiarando che l’aborto è un omicidio legalizzato? La risposta: perché una tale risposta infastidisce e scardina il pensiero e lo stile di vita massonico-globalista, purtroppo, ben saldo nel mondo.

Si preferisce la ”poltrona del potere” alla vita degli innocenti (ed, in generale, alla difesa dei diritti fondamentali di ogni cittadino che viene, sempre, acquietato con dei miseri contentini, quali, ad esempio, i concertoni del 1 Maggio…ma questa è un’altra triste storia all’italiana).

Posso ben comprendere che, ad esempio, una donna, vittima del reato di violenza sessuale (art. 609-bis c.p.) o del reato di violenza sessuale di gruppo (art. 609-octies c.p.) possa provare- come minimo- forte disagio nel volere crescere il bimbo (o la bimba) frutto del vile affronto subito, ma c’è una soluzione che permette di non macchiarsi di sangue innocente (mi riferisco alla madre ed al medico che si rende disponibile ad eseguire l’aborto): affidare il/la neonato/a alla struttura ospedaliera, presso la quale viene partorito/a per poi essere, immediatamente dopo (nel giro di una settimana, si dovrebbe stabilire, con emendamento alla legge sulle adozioni) dato/a in adozione (nazionale od internazionale) (per approfondimenti: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1983/05/17/083U0184/sg ),

I bimbi e le bimbe nati/e sono Figli e Figlie di Dio, non ”figli o figlie della colpa” ed oltretutto non possono difendersi rispetto a chi stronca, sia pure medicalmente, le loro innocenti vite.

Dovrebbe essere ampliato il reato di omicidio (art. 575 c.p.), con riferimento specifico all’esecuzione dell’aborto in via medica oppure anche effettuato clandestinamente. Che il Parlamento provveda e non si blateri solo sull’argomento in stile politichese-liberale! La politica nostrana va riformata alla radice. Questo è il punto. Lo scrivo con la consapevolezza che nessun scanno di senatore in Parlamento mi verrà mai affidato e che potrò anche essere, moralmente, linciato con ferocia …ma è un prezzo che pago con gioia per sostenere la ”buona battaglia” del sacrosanto ”diritto alla vita”.

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