Attualita'

Francia a ferro e fuoco, razzismo a geometria variabile

Napoli, 3 Luglio – Ciò che sta accadendo in Francia trova le sue motivazioni in qualcosa che parte da lontano. Culturalmente e socialmente. “Come si pone il pensiero postmoderno e politically correct di fronte alle rivolte in Francia?” Riccardo Puglisi, economista. Ecco, come? E ci saranno conseguenze anche in Italia? “Fatti che mi rendono sempre più convinto che in Italia le conseguenze dell’immigrazione siano sottovalutate e che, se accetteremo che si affermi l’approccio multiculturalista amato dalla sinistra, tra pochi anni finiremo proprio come la Francia: dove interi territori sono ormai fuori dal controllo dello Stato, ostaggio di comunità immigrate che per imporsi non esitano a usare bombe e kalashnikov.” Vincenzo Sofo, eurodeputato di Fdl.

La situazione è talmente complicata che tutto ci si aspetta tranne che la solita solfa buonista. Così chiarisce Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica: “Ci state a fare due zebedei così con questo Nahel, chiamandolo confidenzialmente e affettuosamente per nome (come fanno i mass media di regime), manco fosse un parente vostro o un bravo ragazzo (in realtà un teppista, pregiudicato) mentre i suoi compari, sempre in cerca di un pretesto, mettono a ferro e fuoco la Francia. La qual cosa, peraltro, mi fa pure piacere, così Macron, chi lo ha votato e tutta la gauche francese pagano il fio della politica accogliona che hanno praticato per decenni. Così imparano (forse) che blandire il popolo criminale delle banlieu non serve a nulla perché, tanto, esso sta lì per approfittare e, ciclicamente, attaccare per sovvertire. Magari, la nazionale di calcio francese se ne metterà altri cinque o sei in squadra, per mostrare al mondo una integrazione della quale il popolo delle banlieu, proprio quello che secondo loro dovrebbe essere contento, se ne strafotte, tanto a loro interessa solo fare bordello, distruggere e saccheggiare. Quello che mi preoccupa, però, è che l’Italia e il suo attuale governo sembrano non voler imparare la lezione che i “fratelli” magrebini e africani stanno impartendo ai cugini d’Oltralpe”.

Razzismo? Sì, a geometria variabile… “I manifestanti di Parigi hanno ragione: in Francia, e nel resto d’Europa, si vive male, molto male: non ci sono soldi, non c’è libertà, c’è razzismo, c’è discriminazione, c’è la segregazione; la gente di colore viene accoppata dai cecchini del Klu Klux Klan ai posti di blocco. (Gli stessi cecchini che, per puro caso, spararono, un mese prima, anche ad un bianco, ad un posto di blocco francese: ma deve essersi trattato, senz’altro, di un errore). Non è il caso che restino un minuto in più in questo posto orribile chiamato Occidente. Tornino subito in Africa. Tornino immediatamente nel Maghreb. Lì sì che c’è libertà, ricchezza, benessere, eguaglianza e giustizia sociale.” Gerardo Verolino, giornalista.

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