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Violenza di genere: Palma Campania dice “no”

Palma Campania, 26 Novembre – Domenica scorsa, giornata di riflessione sulla violenza contro le donne, anche a Palma Campania si sono svolti alcuni eventi per testimoniare la sensibilità della popolazione verso questa tematica.

I primi a focalizzare l’attenzione sull’argomento sono stati gli alunni dell’I.S.I.S. “Antonio Rosmini”, che fin da sabato hanno potuto partecipare a due appuntamenti, uno a scuola, realizzato nell’ambito delle attività curriculari, un altro presso il teatro comunale, a cura del Laboratorio teatrale Gulliver e delle associazioni VIVA e F.I.D.A.P.A. – B.P.W. Italy. Il secondo evento è stato proposto anche domenica, a un pubblico più ampio, che ha risposto numeroso all’invito. Il problema della violenza domestica è molto sentito in paese, soprattutto da quando, negli ultimi anni, si sono verificati fatti di cronaca che hanno profondamente scosso l’opinione pubblica e, naturalmente, segnato la vita di alcune famiglie.

Nell’intento di promuovere iniziative di contrasto al fenomeno della violenza di genere, che rende infelice la vita di molte donne che tuttavia restano in silenzio, un’altra associazione locale, Naturae, ha recentemente aperto uno sportello rosa, nella speranza che la comunicazione e l’ascolto possano essere un’opportunità, o una soluzione.

Il progetto dell’I.S.I.S. Rosmini finalizzato all’evento della data 25 novembre ha per titolo “Dici-Amo no alla violenza di genere” ed è stato fortemente voluto dalla dirigente Maria Grazia Manzo e dalle prof.sse Michela Buonagura, Anna D’Ursi e Filomena Amato. Gli studenti sono stati invitati alla riflessione sulla violenza silente, quella quotidiana, attuata attraverso gli stereotipi di genere e i meccanismi di prevaricazione che derivano dal sentimento della gelosia. Sui banchi di scuola è stato trattato il tema dell’amore nella letteratura, ma anche dell’amore come leitmotive che permea anche altre discipline; in particolare ci si è soffermati sul tema della follia in amore, che può sfociare in tragedia. Gli allievi del liceo scientifico hanno realizzato un cortometraggio realizzato a scuola, incentrato su messaggi positivi e non solo di denuncia, lavoro che è stato proiettato al termine del convegno-dibattito che si è tenuto il 24 novembre, quando, contestualmente alla proiezione, sono stati esposti i cartelloni realizzati dagli allievi delle altre classi dell’istituto. Durante l’evento conclusivo – che vuole essere il punto di partenza per l’adozione di uno stile di vita che eviti la violenza – i ragazzi hanno recitato alcuni monologhi della prof.ssa Michela Buonagura e la sua poesia “Conto i passi”, proposta ogni anno in occasione del 25 novembre, scritta per ricordare le vittime della violenza di genere. I giovani hanno dimostrato la loro sensibilità anche disegnandosi con il rossetto uno sbaffo rosso sulla guancia.

In una cornice diversa, la sala teatrale comunale, il tema della violenza di genere è stato proposto anche attraverso un reading, su iniziativa del Laboratorio teatrale Gulliver e delle associazioni VIVA e F.I.D.A.P.A. Le associazioni hanno puntato sull’efficacia della parola, capace di raccontare, di commuovere, di scuotere, di fare breccia nel muro dell’indifferenza e della distrazione. Suggestivi veli di tulle rosso hanno fatto da quinte scenografiche sul palcoscenico, evocando il colore del sangue versato dalle vittime innocenti della violenza di genere. Le donne vittime di femminicidio sono state ricordate attraverso una serie di testi letti da “interpreti – non attrici”, donne comuni che, come ha voluto la regista Gabriela Maiello, hanno rappresentato ogni donna, ogni possibile vittima di un amore malato, di coltelli affilati, di cocci taglienti, di mani assassine.

 “Ogni anno dedichiamo uno spettacolo a questo terribile tema”, spiega la regista Gabriela Maiello, “il titolo Passi affrettati ha sostituito quello degli anni precedenti, Ni una màs. Purtroppo, la cronaca ce lo dimostra, non basta augurarsi che non ci siano più femminicidi… Occorre parlarne, non essere indifferenti se il problema ce l’ha la famiglia della porta accanto, insistere sull’assurdità del fenomeno, invitare a riflettere, parlare di amore, di quello vero. Il senso degli eventi e delle iniziative che si svolgono in occasione del 25 novembre è questo: ribadire che l’amore non è possesso, non è gelosia, non è limitazione dell’altro, non è sopraffazione, ma condivisione, reciprocità, comprensione. Un evento ispirato alla cronaca, realizzato in una data istituzionale, può contribuire a veicolare un messaggio positivo, per un cambiamento di rotta. Le famiglie, soprattutto quelle giovani, hanno una grande responsabilità, educare i figli all’amore, alla parità di genere”.

Dello stesso parere il presidente dell’associazione VIVA, l’avv. Filippo Carrella, e la portavoce della F.I.D.A.P.A., prof.ssa Rosanna Ferrara, che hanno ricordato come la giurisprudenza talvolta non rende giustizia alle vittime. Durante il dibattito finale, il pubblico ha sottolineato che le vittime della violenza di genere non sono soltanto le donne, ma anche i loro figli e addirittura gli amici e i familiari presenti sulla scena del delitto, quando la furia omicida non si ferma davanti a nulla.

Presente in sala, l’assessore alla cultura del comune di Palma Campania, prof.ssa Elvira Franzese, commossa e certa dell’utilità della sensibilizzazione sulle tematiche più scottanti e impegnative che, nonostante se ne parli, fanno registrare numeri altissimi di vittime.

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