Attualita'

UNA BOMBA ECOLOGICA: AGRIMONDA

Mariglianella, 4 Maggio – Finalmente, e purtroppo visti gli esiti, l’ARPAC ha comunicato i dati relativi agli esami su terreni e falde acquifere nelle immediate vicinanze di AGRIMONDA, imponendo l’interdizione dell’utilizzo delle acque dei pozzi “nelle immediate vicinanze”. In cosa si traduce “immediate vicinanze” resta un mistero affidato al libero arbitrio di chi ci ha perpetuato per anni a farci ingerire sostanze tossiche: INTOLLERANTE e INACCETTABILE. Non si può, a mio avviso, gestire una problematica così seria, pericolosa e tossica con tale superficialità, da un Ente, preposto al monitoraggio del territorio quale è l’ARPAC, mi aspetto e pretendo di più!

Quanto dichiarato e sussurrato ai cittadini di tutta l’area, addirittura suggerito e poi urlato in tutte le lingue per tanti anni a tutti i politici di turno, di diverso ruolo e appartenenza politica, ai vari Enti preposti in merito alla alta TOSSICITA’ dell’ECOMOSTRO AGRIMONDA, al pericolo per la salute dei cittadini non solo di Mariglianella, purtroppo non è stato mai ascoltato se non, addirittura, prima deriso, e poi visto e denunciato quale allarmismo inutile e strumentale. Quando dicevo e scrivevo che Agrimonda è un caso atipico della Terra dei Fuochi mi riferivo proprio a quanto emerge oggi dalle indagini sul suolo e sulle falde acquifere: il sito in oggetto è sempre stato tossico, purtroppo, per la conoscenza della tipologia e delle quantità di fitofarmaci e pesticidi per l’agricoltura stoccate a terra al momento dell’incendio del Luglio del 1995 e pertanto, a differenza, degli altri siti qui non si poteva mistificare, mutare illecitamente, cambiare il codice CER del rifiuti tossici! Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!

Ebbene, il 3 Maggio l’A.R.P.A.C ha, purtroppo confermato, a distanza di ben 24 anni, quanto noi temevamo e qualcun altro invece negava, strumentalizzava e sfruttava per meri scopi politici e personali. Ma, oggi, non è più tempo di fare polemica, piuttosto è giunto il momento di pretendere la verità e soprattutto la BONIFICA del sito nei tempi più celeri possibili. Da quanto si evince dalle analisi sui suoli e sulle acque di falde condotte dall’ARPAC e dalla Edilgen SpA, si riscontra: 1. Per la matrice del suolo: il superamento delle CSC tab.1 col.A del DlGs 152/2006 in merito a Cu (Rame), C>12, Zn (Zinco), sommatoria PCCB-PCDF, Clordano, DDD-DDE-DDT. 2. Per la matrice acque di falda: il superamento delle CSC tab.2 del Dlgs 152/2006 in merito a Floruli, Alluminio, Nitriti, 1, 23, Tricloropropano, Cloruri, Mercurio, Benzene, nonché concentrazioni significative in entrambi le matrici di fitofarmaci non normati dal DLgs 152/2006 ma affini tossicologicamente ai prodotti utilizzati in agricoltura, aggiungerei: “all’epoca” in quanto molti dei quali oggi banditi perché tossici e dannosi per l’essere umano….. e che CERTIFICANO E PROVANO la stretta relazione tra AGRIMONDA e le sostanze inquinanti!

Senza addentrarsi troppo in una materia scientifica e chimica che non è di mia competenza, ma da semplice cittadino segnalo che il CLORDANO è un insetticida che uccide per contatto ma potenzialmente cancerogeno e dannoso per il sistema nervoso, nonché, considerato uno dei dodici inquinanti organici più pericolosi al mondo. Ma ciò che mi lascia ancora più interdetto e perplesso è la presenza riscontrata di MERCURIO e di BENZENE, il primo un metallo pesante e il secondo un idrocarburo, liquido volatile altamente infiammabile, praticamente una sostanza chimica capace di generare tumori nell’uomo e derivante, presumibilmente, da scarichi nocivi ed illegali di industrie chimiche e fonderie.

Queste ultime vanno a gravare e rendere ancora più delicata e pericolosa la situazione del sito in oggetto, caricandolo di ulteriore tossicità e pericoli per noi tutti cittadini dell’intera area. Da dove arrivano queste due ultime sostanze? Fermo restando la presenza dei fitofarmaci, ugualmente nocivi per la salute umana, si dovrebbe indagare sul TS 22, Ts 26 e sul PZ 03, ove si riscontra la presenza di Mercurio e benzene per ricostruire un asse lungo il quale indagare per carpirne lo sversamento illecito, illegale e letale per l’essere umano. L’A.R.P.A.C., inoltre, asserisce e afferma “l’obbligo di misure di MISE (messa in sicurezza di emergenza) atte a eliminare il rilascio di esalazioni maleodoranti verosimilmente dovuto agli stessi fitofarmaci….”. Ma come verosimilmente? Ma un minimo di coerenza mai? Un Ente dichiara che nelle matrici di terra e acqua si riscontra la presenza di sostanze tossiche e allo stesso tempo afferma che “verosimilmente” potrebbero essere la causa delle esalazioni maleodoranti che si avvertono, ormai, da ben 24 anni? Ma in che Paese viviamo?

E continua….”oltre a porre in essere l’attivazione della procedura di Bonifica del sito ai sensi degli artt.242 e 245 del DLgs 152/2006 e smi a carico del soggetto obbligato, mediante la predisposizione di idoneo Piano di caratterizzazione e successiva Analisi di Rischio sito specifica…”

Si continua a giocare con le parole e il politichese: chi è il soggetto obbligato? Chi è  responsabile di un ritardo di ben 24 anni?

L’unico auspicio è che tutto ciò è che tutto ciò lo si metta in atto in tempi rapidissimi… e che il Ministero, la Regione Campania e il Comune di Mariglianella si attivino nel più breve tempo possibile per la definitiva e reale bonifica del mostro tossico AGRIMONDA.

PS: e meno male che Agrimonda non era pericoloso per la nostra salute!!

 

 

 

 

 

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