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Saviano, XV Edizione della Rassegna Teatrale: “Separati ma non Troppo”. In scena la compagnia “ “Stati d’Animo”

Saviano, 16 Aprile – L’iniziativa culturale si deve al Comune, Assessorato alla Cultura – Sport- Turismo – Teatro in collaborazione con l’Auditorium Teatro Saviano. Sul palcoscenico la proposta della compagnia, “Stati d’Animo”. Consenso ampio di pubblico. Una commedia, inserita nell’ambito della Rassegna Festival Città di Saviano. La Rassegna è dedicata a Carmine Mensorio. In platea, la presenza del Sindaco di Saviano, Carmine Sommese. Prima dello spettacolo vi è stato un momento di presentazione da parte di Maria Luigia Esposito. La compagnia Teatrale: il lavoro proposto è stato “Separati ma non troppo” commedia scritta e diretta da Paolo Caiazzo e Francesco Procopio.

Il titolo potrebbe esser una frase equivoca; ma è perfettamente coerente con la storia raccontata; la trama è sì descritta: Nicola, un protagonista della vicenda, occupa un appartamento non proprio di sua di proprietà; la vicina, vera padrona di casa, vive la sua esistenza nel legame al suo passato di attrice; nel ricordo nostalgico. La rappresentazione è un chiaro riferimento della condizione di separati da una condizione di partenza relativamente tranquilla; il tutto rivisitato in chiave comica e ironica.   Sulla scena è stata rappresentata la storia di un conflitto; un male contemporaneo nelle diverse sfaccettature.

Una commedia improntata sulla coppia familiare che fa i conti con la crisi e non solo economica ma quella propria dei valori morali. Non a caso, i separati, si definiscono, ironicamente, in un passaggio della commedia,“ I nuovi poveri che magari frequentano le sale scommesse!”. La trama riferisce di Giulio, un cinquantenne che ha lasciato casa sua; la sua condizione s’incrocia con quella di Nicola; un suo amico con il quale s’incontra per partite di calcetto. Quest’ultimo non vorrebbe; entrambi sono nelle medesime condizioni critiche. Giulio e Nicola, una coppia nevralgica della vicenda!  Difficoltà economiche incombono! gli assegni di mantenimento da dare alle rispettive mogli; la decisione di dividere quella sorte avversa! Sono da sottolineare le incursioni della proprietaria che irrompe, a tratti, senza permesso o annuncio, in scena, spesso citando celebri monologhi teatrali che  danno un senso di dinamicità.

Un intreccio di situazioni si verifica tale che le ex compagne, Patrizia e Marita, divengono protagoniste di nuovo dell’esistenza dei due protagonisti. Patrizia è un avvocato e la combinazione vuole che sia proprio lei a occuparsi del caso, dal punto di vista legale, dell’altra coppia. Nella fase finale del primo atto sembra anche che ci sia un accenno di lieto fine almeno per una coppia! Ma sciaguratamente, inavvertitamente, è proprio l’amico a far naufragare i buoni propositi. Era un’occasione unica! All’aprire il sipario nel secondo atto; ci si accorge di quanto sia difficile la situazione; è trascorso un anno, senza che nulla sia accaduto per vincere come citava un poeta “ d’improvviso un giorno”  la monotonia. I due separati stanno, distrattamente, tristemente, in un quadro desolante, guardando la tv sotto una leggera coperta che parzialmente li ricopre. Marita è una cubana e marcatamente in scena prevale il suo accento spagnolo; insieme a Patrizia sono decise a riconquistare i rispettivi mariti; dargli una nuova possibilità. In un gioco degli equivoci tra una baldoria e l’altra pare che si possa verificarsi uno scambio di coppia.

È sola, in realtà, una messa alla prova astutamente organizzata; finzione nella finzione le due donne voglio tastare se è il caso una possibile riconversione.  In breve dopo il gioco di equivoci si scoprirà che era tutto un insieme d’iniziative, con la connivenza della padrona di casa; lo scopo era nobile: far ritrovare la tranquillità familiare. Gli attori interpreti che meritano citazione: Rossella Guerra, Nello Nappi, Ciro Giaquinto, Anellina De Ponte, Tania Giugliano e inoltre Rita Miranda, Luigi Sommese e Rosa Allocca.

Questi ultimi attori compaiano, a tratti, da un palco teatro con tanto di piccolo sipario posto al lato della scena: teatro nel teatro; sono dei personaggi posti a giudizio di altri personaggi; ne traggono osservazioni e constatazioni; un’interruzione a prefissato periodo, per spezzare il ritmo in una sorta di pausa della vicenda scenica; un modo per soffermarsi sulla vicenda narrata.

 

 

Antonio Romano

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