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Questione smog nel nolano, l’ISDE:”Mentre a Pomigliano si discute la diagnosi, noi rilanciamo la terapia d’urto!”

Al Convegno promosso dal Sindaco Russo si parla di tutto fuorchè di attuazione del Piano Regionale di Qualità dell’Aria fermo al palo dal 2014. L’Arpac continua a dichiarare la carenza di fondi.

Pomigliano d’Arco 16 Marzo  – “Mentre ‘o miedeco sturea, ‘o malato se ne more!”. Questa è l’amara considerazione che come Medici per l’Ambiente ci sentiamo di fare, dopo aver ascoltato gli interventi dei tecnici dell’Arpa Campania alla conferenza di Pomigliano d’Arco di sabato 16 marzo nell’aula consiliare, alla presenza di sindaci, autorità e una nutrita rappresentanza di studenti. L’Arpac, per bocca del Commissario straordinario Luigi Stefano Sorvino, ha fatto il punto del sistema di monitoraggio dell’aria regionale, ma nulla ha detto del Piano di risanamento atmosferico che la Regione doveva approntare dal 2014, anno in cui ha operato una prima revisione del piano originario datato 2007. “Mentre i tecnici della Regione pensano ancora alla diagnosi, noi stiamo invocando a gran voce di iniziare la terapia d’urto per questo inquinamento spaventoso!” – tuona Gennaro Allocca, vulcanico membro dei Medici per l’Ambiente e presidente del Comitato Civico spontaneo ‘Respiriamo Pulito’ di Roccarainola.

La Regione è completamente assente in questa vicenda – ha dichiarato Gennaro Esposito, presidente dei Medici per l’Ambiente sezione ‘Nola-Acerra’ – nonostante abbiamo rivolto a Bonavitacola e De Luca varie missive mediante posta certificata, volte a richiedere almeno un incontro con i nostri vertici nazionali per affrontare l’emergenza polveri sottili nel nolano”. “Anche stamattina a Pomigliano – ha proseguito Allocca – era assente l’assessore regionale all’ambiente e presenziavano solamente quattro sindaci (Pomigliano, San Vitaliano, Brusciano e Marigliano)”.

Encomiabile è stato lo spirito informativo dell’iniziativa e l’opera meritoria del sindaco Raffaele Russo, che da mesi ha emanato una ordinanza che limita le fonti di emissione dello smog in città e conta ora di installare dieci colonnine per ricaricare auto elettriche. “Chiedo all’Arpac: ma fa più male uno sforamento di polveri sottili di 150 microgrammi per metro cubo o dieci sforamenti da 51?” – ha chiesto Russo al Dottor Giuseppe Onorati, responsabile del sistema di centraline regionale. La risposta di Onorati è stata: “Fa più male lo sforamento di 150 microgrammo/metro cubo…”. Ma nessun sistema di blocco del traffico veicolare coordinato dalla Regione esiste o si è mai attivato da dodici anni a questa parte! Manca clamorosamente una strategia di ‘area vasta’ regionale che supporti i sindaci nel difficile compito di ridurre le principali fonti di particolato in questa Regione.

L’Isde ‘Nola-Acerra’ fa appello al governatore de Luca e all’Assessore Bonavitacola, affinchè attuino ad horas il Piano di Qualità dell’Aria e supportino i primi cittadini con fondi ad hoc per arginare i livelli record di particolato sottile. “Ad oggi, la sola centralina di San Vitaliano ha sforato per ben 43 volte dall’inizio dell’anno, ma al convegno nessuno l’ha rimarcato!. Nessuno ha detto che le polveri PM 2,5 sono cancerogene e che la media di PM 2,5 per San Vitaliano è stata di 51 microgrammi/metro 3 nell’anno 2018, undici volte superiore al limite di 40 previsto per legge” – sbotta pesantemente Allocca. Si resta in attesa delle autorità regionali preposte alla tutela della salute. Per ora: non pervenute.

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