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Palma Campania, Rifiuti. Città divisa sui due impianti “green”

Sindaco Donnarumma: “E’ un impianto di ultima generazione, anaerobico, totalmente al chiuso. Sarà realizzato con tutte le garanzie di sostenibilità e sicurezza assoluta. Consentirà di produrre energia dai rifiuti, creando occupazione, oltre alla possibilità di intervenire sulla tassa della spazzatura, azzerarla”.

Capogruppo minoranza consiliare D’Antonio. “E’ stata una furbizia imporre un atto deliberativo su un argomento di vitale importanza per la comunità, senza interloquire con le forze di minoranza e con le associazioni di categoria. Sono mortificato come palmese e come rappresentante di quasi il 50% degli elettori e dei cittadini di Palma Campania. Abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario monotematico. Vogliamo il ritiro della delibera di giunta”.

ISDE Acerra-Nola: ”Cinque indispensabili prescrizioni per l’insediamento di impianti di compostaggio”

 

Palma Campania, 19 Gennaio – L’amministrazione comunale di Palma Campania la definisce una vera e propria svolta per ciò che concerne lo smaltimento dei rifiuti. Assicurata la disponibilità alla regione Campania all’acquisizione sul proprio territorio di due impianti per la lavorazione dei rifiuti. Uno destinato ad accogliere il cosiddetto multimateriale e l’altro destinato a produrre biogas, cioè metano ed altri gas prodotti dalla fermentazione dei residui organici. I due impianti green ed ipertecnologici, sorgeranno in località Novesche, nell’area industriale di Palma Campania.

Nello Donnarumma – sindaco Palma Campania

In città scoppia subito la polemica. Serpeggia tra i cittadini palmesi, la preoccupazione e la paura. E’ ancora fresca la ferita della scottante esperienza della discarica di circa vent’anni fa. “I cittadini – afferma il sindaco Donnarumma –  fanno bene ad avere le giuste e motivate preoccupazioni, ma un conto è informarsi, capire di cosa stiamo parlando –  e certamente noi abbiamo il dovere di ricucire un gap rispetto all’informazione e alla comunicazione di questa operazione che potrebbe essere realizzata, –  un’altra cosa è cavalcare la tigre, cadendo nelle strumentalizzazioni. Mi rendo conto che l’opposizione, in questo momento, svolge il suo ruolo, ma prendere una posizione e voler capire è altro rispetto a dire no a prescindere, cosa che potrebbe condannare questa terra per sempre all’immobilismo, dal momento che il ciclo dei rifiuti non verrà mai chiuso. Continueremo a dare campo libero alla criminalità organizzata che ha interesse a far salire continuamente il prezzo dei rifiuti e le conseguenti crisi emergenziali”.

Il sindaco di Palma Campania Nello Donnarumma avanza dunque la proposta di ospitare due impianti per la gestione della differenziata, una per carta, cartone e plastica e l’altro per l’organico, destinato a diventare biogas, cioè energia, dopo un processo di trasformazione. “E’ giusto che – prosegue il primo cittadino –  la cittadinanza sappia e sia informata e che faccia questo percorso insieme all’amministrazione comunale, visto che è una decisione che non ci arroghiamo di poter prendere da soli. Alla fine di questo percorso, che non sarà neanche troppo lungo, decideremo e tireremo le somme rispetto ai pro e ai contro. Dobbiamo comunque avere la coscienza che se non lo facciamo noi lo farà certamente il paese a fianco, quindi tanto vale tenere questa ricchezza all’interno del territorio e soprattutto tenere il controllo di questo tipo di impianto per gestirlo al meglio”.

Il maxi impianto di biogas che sorgerà dentro l’area Pip, accoglierà i rifiuti dei 58 comuni dell’’Ato3, l’ente d’ambito sarnese-vesuviano, con un flusso stimato di circa 50mila tonnellate all’anno di immondizia.

RISPETTO PER L’AMBIENTE, CONTROLLO E RICCHEZZA PER LA COMUNITA’

Dove sono i vantaggi di questa operazione? Il sindaco Nello Donnarumma non ha dubbi:” Punto primo, il controllo. Questo significa che noi controlliamo tutto ciò che arriva, avendo dunque un ruolo da protagonisti. Secondo punto: tassa dei rifiuti abbattuta. Vantaggio per l’amministrazione comunale dal lato economico, con la possibilità di chiedere annualmente una royalty rispetto a ciò che si incassa e una serie di servizi in più, oltre alle infrastrutture di completamento al Pip e più in generale

Area Pip – via Novesche

all’urbanizzazione della città. A quel punto, chiudiamo definitivamente il ciclo dei rifiuti, perché altrimenti dobbiamo dire ai nostri cittadini che non vale la pena fare la raccolta differenziata. A cosa serve infatti fare la raccolta differenziata e non avere gli impianti dove portarla? Palma Campania fa la raccolta da 19 anni, porta puntualmente la sua frazione organica in Veneto, pagando fior di quattrini per tale servizio. E’ inutile – precisa il sindaco –  continuare a dire ai cittadini che 19 anni fa facendo la raccolta differenziata avrebbero risolto i problemi di salute, cosa non reale perché l’immondizia ce l’abbiamo per strada, visto che probabilmente a qualcuno fa comodo così. Abbiamo oltretutto detto ai cittadini che differenziando avremmo pagato di meno, visto che si sarebbe trasformata in economia circolare. Nulla di tutto questo, perché in 19 anni l’unica cosa che siamo riusciti a fare è riaprire le discariche e fare un inceneritore che, sicuramente, rispetto ad un impianto di compostaggio, ha un impatto ambientale davvero pauroso. L’impatto ambientale di un impianto anaerobico, totalmente al chiuso, in assenza di aria, libero da problemi odorigeni, non ha nessun impatto negativo sull’ambientale. E’ dunque un impianto industriale come può esserlo una fabbrica di pomodori esistente nel centro urbano, o come una fabbrica di frutta secca, è, né più e né meno, un’industria che si immette all’interno di un tessuto o di un’area industriale”.

Area Pip – via Novesche

Nello Donnarumma sottolinea ancora che “stiamo provando a fare una scelta. Abbiamo dato una disponibilità di massima e siamo pronti a ragionare con l’organo regionale su quelle che sono le garanzie, affinché questo progetto possa partire. E’ ovvio che, senza le adeguate garanzie, tale progetto non vedrà mai la luce. E’ necessario comunque superare la logica secondo cui a gestire le emergenze siano sempre i siti di discarica. A Palma abbiamo rischiato che potesse riaprire Perucchi, alla fine, però si è scelto di implementare lo Stir di Tufino, che fino ad oggi, ha continuato a prendere anche i rifiuti della città di Napoli. Con questa scelta scongiuriamo una volta e per sempre la riapertura delle discariche e soprattutto il fatto che la città di Napoli possa portare qui i suoi rifiuti. Voglio ricordare che Napoli, oggi, non fa la raccolta differenziata, quindi la frazione organica non la differenzia e dunque non potrebbe mai portarla in un impianto del genere.

All’interno dell’area industriale di Novesche, ben servita dall’autostrada e fuori dal centro urbano, logisticamente perfetta per tale tipo di attività, sarebbe possibile per qualsiasi privato, dall’oggi al domani, chiedere e ottenere un lotto per fare un impianto uguale a quello che vogliamo fare noi. Non c’è alcuna legge speciale da imporre, o alcuna variante urbanistica per realizzare tutto ciò. Questo significa che se domani mattina arriva un imprenditore e ha a disposizione 20 milioni di euro e desidera aprire un’azienda del genere lo può fare. La nostra zona industriale non ha assolutamente alcun diniego rispetto a questa tipologia di attività che è tipicamente industriale”.

FAKE NEWS E LO SPETTRO DELLA CAMORRA

“Sulla fake news – puntualizza il sindaco Donnarumma –  che è stata lanciata riguardo il preoccupante transito sul nostro territorio di possibili migliaia di camion, fermo restando che le infrastrutture sono perfette perché adiacenti lo svincolo autostradale, baipassando così non solo il centro urbano di Palma ma anche quello dei paesi limitrofi, ho sentito, di questo eventuale transito, cifre indicibili. Delle 50 mila tonnellate, decisione presa dalla regione Campania, visto la realizzazione di 4 impianti per i 58 comuni dell’Ato, ognuno da 50mila tonnellate, se facciamo un calcolo estimativo, nella peggiore delle ipotesi, passeranno appena 15 camion al giorno! Anche scegliendo di non fare un impianto del genere, faccio notare che il comune di Domicella, che è praticamente quasi un nostro confinante, all’interno della sua zona industriale, che in linea d’aria è probabilmente più vicina al centro di Palma, rispetto alla zona industriale di Novesche, realizzerà un impianto da 45 mila tonnellate. A prescindere che Palma Campania lo faccia o meno, Domicella rientrando nel lato avellinese, prenderebbe la frazione organica della provincia di Avellino. Questo dato è di estrema importanza perché, alla fine, anche decidendo di non fare l’impianto di compostaggio, sappiamo che Domicella lo farà a prescindere. Tra qualche anno poi, probabilmente, ci chiederemo perché Domicella è la “piccola Svizzera”, perché la tassazione di tale comune è la più bassa di tutta la regione Campania, perché a Domicella la disoccupazione è pari a zero, e a quel punto dovremmo iniziare nuovamente a fare i conti con la possibile riapertura di una discarica”.

Infine il primo cittadino fa chiarezza sulle eventuali infiltrazioni camorristiche nel progetto green:”La camorra oggi ha interesse che questi tipi di impianti non si facciamo. La camorra ha interesse che ci sia una permanente crisi di rifiuti con i conseguenti costi altissimi, e ha interesse che i rifiuti per tale motivo stiano per strada. L’impianto che abbiamo in mente di realizzare non permetterà tutto ciò. Riguardo le infiltrazioni camorristiche, qualsiasi imprenditore potrebbe venire oggi nella nostra zona industriale, chiedere un lotto e fare un impianto privato. E’ a quel punto che ci potrebbe essere il rischio di non sapere chi è, di non sapere cosa abbia in mente di fare, di non sapere cosa butta là dentro. Quando invece è l’ente trasparente dell’amministrazione pubblica a dominare il processo, ad essere attore principale e avere la predominante funzione di controllo, solo allora si avranno le dovute garanzie di gestione. Per scongiurare dunque l’attività corruttiva o l’attività manipolativa di qualche gruppo criminale, è l’amministrazione stessa che domina e gestisce tale processo”.

LA PROTESTA: INSORGE LA MINORANZA CONSILIARE

Giuseppe D’Antonio – capogruppo minoranza consiliare

L’opposizione consiliare è in fermento. Pomo della discordia è la delibera di giunta con la quale l’amministrazione Donnarumma ha dato l’ok all’iter per gli impianti green. Il capogruppo della minoranza consiliare Giuseppe D’Antonio passa immediatamente al contrattacco: “Abbiamo scoperto questo atto deliberativo di Giunta, solamente il 15 mattina, appurando che all’ordine del giorno c’era un argomento importante, come quello dei rifiuti. Leggendo attentamente tale atto, mi sono trovato davanti una sorpresa che mi ha lasciato mortificato come palmese e soprattutto come rappresentante di quasi il 50% degli elettori e dei cittadini di Palma Campania. Oltre poi all’amarezza, dopo circa qurant’anni di politica attiva, di assistere all’arroganza con la quale si usa gestire la cosa pubblica. Noi abbiamo sempre portato rispetto alle minoranze. Abbiamo sempre avuto – prosegue D’Antonio –  un atteggiamento costruttivo nell’interesse del paese, perché facciamo parte di una scuola dove il rispetto delle persone, viene prima di ogni cosa. Questa iniziativa non rispetta i canoni della pubblica amministrazione, in quanto a comunicazione. Ci è sembrata una vera e propria furbizia imporre un atto deliberativo senza interloquire con le forze di minoranza e con le associazioni di categoria, dialogando, dunque, su un argomento di così vitale importanza. Nel leggere la delibera viene fuori che addirittura, il 29 novembre scorso, l’Ato aveva deliberato in maniera contraria per questo impianto. Leggendo gli atti, e ascoltando le registrazioni, si evidenzia che <<15 tonnellate no, 53 tonnellate, invece, si>>. E’ questo, indubbiamente, un comportamento molto strano…”

Riguardo la comunicazione il primo cittadino afferma che “è un aspetto condivisibile. Desidero sottolineare che noi abbiamo dato una disponibilità di massima, ma una decisione vera, reale e conclusiva non l’abbiamo presa. Non c’è un decreto di finanziamento, non c’è alcuna ferma su qualsiasi contratto vincolante, non c’è oltretutto un’imposizione da parte della regione Campania, né una nostra vincolante chiusura rispetto a questa decisione. Il che vuol dire –  sottolinea –  avere davanti il tempo necessario di capire che cosa si vuole fare. Naturalmente non accettiamo strumentalizzazioni. Creare tifoserie per cavalcare un odio verso questa amministrazione piuttosto che contro una decisione che potrebbe portare solo ricchezza, di sicuro è una strategia poco corretta. E’ invece fondamentale acquisire la consapevolezza delle scelte che stiamo facendo, solo in quel caso siamo aperti al dialogo e lo faremo senza problemi come già in precedenza, su altre tematiche. Se si afferma semplicemente di non volere la munnezza, quando sappiamo chi ha portato la discarica a Palma Campania negli anni scorsi, è ovvio che poi la discussione, inevitabilmente scivola su un terreno davvero molto basso e in quel caso ci adegueremo rispetto a come vogliono impostare la relativa questione politica. Mi rendo conto – conclude il primo cittadino –  che il tempo non ha giocato sicuramente a nostro favore, perché queste decisioni ci sono state prospettate all’improvviso. Noi riteniamo, oggi, che sia una scelta importante perché scongiurerebbe definitivamente l’apertura di nuove discariche che non vogliamo sul nostro territorio, visto che Palma Campania ha già dato abbondantemente”.

L’ex sindaco di Palma Campania e oggi leader del gruppo di minoranza consiliare, sottolinea la complessa problematica che la comunità palmese rischia di subire se si dovesse adottare il progetto <<green>>: “La cosa più importante è trattare i rifiuti. Oggi trattare la ‘monnezza’, significa il primo impatto sul territorio. I camion di rifiuti che arriveranno e che solcheranno le strade della nostra comunità, saranno in un anno più di mille, usciranno molto probabilmente dal casello autostradale di Palma, e lungo il percorso assisteremo alla perdita di colaticci di percolato. Senza poi sottovalutare l’impatto odorigeno, dannoso per la salute. Basta spostarsi in località Foce per comprendere cosa sia tutto questo. Gli impianti, quando non vengono gestiti a regola d’arte, non fanno altro che impattare in maniera cruenta con l’ambiente e con la salute delle persone. Non scendo nel merito di quelli che sono i meccanismi aerobici e anaerobici o quella che è la riutilizzazione anche come concimi per l’agricoltura. Non voglio parlare della resistenza del crostitium, uno degli agenti più difficili da debellare. Basta fare una ricerca su gli impianti esistenti in Italia, cosi come in Campania e rendersi conto, per esempio, che impianti simili, in provincia di Benevento o in quella di Salerno non li hanno voluti! Voglio ricordare che nell’Ato, tutti i sindaci presenti, hanno rifiutato un impianto del genere. Alla fine della corsa, Palma Campania ha risolto la problematica! Nell’intervento del sindaco di Casamarciano, l’avv. Manzi, è sintetizzato con chiarezza la questione: ‘fino ad oggi la regione Campania aveva un grande problema, il sindaco di Palma Campania lo ha risolto’. Per circa quarant’anni abbiamo subito le conseguente nefaste di una discarica, e ancora adesso siamo in una fase di bonifica. Abbiamo dato già tanto in termini di concentrazione di particolari patologie neoplastiche. Quello che spaventa è il modo di come si è arrivati a tutto questo e la grandezza dell’impianto. Sarebbe stato sufficiente, invece, costruire un impianto di appena 7 tonnellate, adatto alle esigenze della nostra comunità. Questo fantomatico impianto green, in realtà è solo una bella parola. Non è assolutamente possibile sottacere su un argomento di così grande impatto e le preoccupanti conseguenze sulla nostra realtà.

Inoltre, un impianto del genere sarebbe un serio motivo di riflessione da parte di chi vorrebbe investire nell’area industriale, certamente condizionati dal fatto di avere a fianco i rifiuti, la monnezza, il cattivo odore. Questo significa il fallimento del nostro comune! Voglio ricordare che noi vecchi amministratori lo abbiamo mantenuto saldo, serio e onesto. Il nostro comune è uno dei più sani d’Italia, non ha mai avuto amministratori che sono stati colpiti dalla magistratura per eventuali interferenze o di interessi privati o di favoreggiamento. Noi non abbiamo nessuna intenzione che possa venir fuori qualche favoreggiamento all’interno di questo tipo di attività, che il più delle volte è a esclusivo favore di certe famiglie…Sotto la nostra amministrazione queste persone le abbiamo sempre tenute fuori da certi meccanismi. Questa, in definitiva, la mia grande preoccupazione. Alla mia età e dopo aver fatto il sindaco per tanti anni, dopo aver alimentato generazioni di amministratori, sono amareggiato come uomo, come ex sindaco e come cittadino palmese. Manca il rispetto, c’è arroganza. La pubblica amministrazione è invece confronto, proposta ed è delibera nell’interesse della comunità che ognuno di noi amministra. A tal proposito – conclude D’Antonio – abbiamo chiesto un consiglio comunale monotematico, vogliamo il ritiro della delibera di giunta”.

IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO: IL PARERE DEI MEDICI PER L’AMBIENTE

Sulla vicenda dei due impianti green da 50mila tonnellate annue a Palma Campania, interviene anche l’ISDE Nola-Acerra che

Gennaro Esposito – Medici per l’Ambiente

ritiene indispensabile insediare impianti di compostaggio con le seguenti prescrizioni: 1) portata massima 20 mila tonnellate; 2) tipologia aerobica (in sub-ordine anaerobica/aerobica mista); 3) garanzie scritte e certificate delle modalità dei controlli dell’impianto 4) gli impianti debbono servire aree omogenee (anche la zona costiera dovrà dotarsene) 5) a monte s’impone una buona e spinta raccolta differenziata.

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