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Palma Campania, intervista a Francesco Sorrentino presidente della Fondazione Carnevale

Palma Campania, 9 Febbraio – Come recita lo spot ufficiale, a Palma Campania c’è un periodo dell’anno in cui tutti tirano su la maschera. È il tempo del Carnevale, una festa unica in grado di farti togliere, anche se solo momentaneamente, quella maschera pirandelliana del ruolo sociale, e farti immergere in un’atmosfera di colori, suoni e sana trasgressione.

Proviamo a tuffarci in questo mondo attraverso le parole di Francesco Sorrentino, Presidente della “Fondazione Carnevale Palmese” per il terzo anno consecutivo.

 Presidente, ci può innanzitutto spiegare cos’è la “Fondazione Carnevale Palmese”?

“La Fondazione è un Ente nato allo scopo di promuovere e sostenere il Carnevale Palmese, nel rispetto della storia e delle tradizioni popolari secolari che lo contraddistinguono. Il nostro paese ha una Fondazione predisposta alla tutela e alla valorizzazione dell’evento ma ha anche un assessorato dedicato all’interno dell’amministrazione comunale. Questo può far ben capire la valenza che il Carnevale ha per Palma Campania”.

 Il Carnevale Palmese, oltre a essere uno dei più storici d’Italia – ed è stato effettivamente riconosciuto anche dal Ministero per i beni e le attività culturali – ha delle peculiarità e dei tratti che lo distinguono dagli altri. Quali sono?

“In primis le Quadriglie, gruppi folkloristici, ognuno composto da centinaia di figuranti attivi che indossano costumi pregiatissimi creati appositamente dagli artigiani palmesi, sulla base di un tema scelto annualmente.

I Quadriglianti eseguono dal vivo un Canzoniere, musiche edite che vengono scelte dai Comitati di ciascuna quadriglia.  Un maestro, un vero macchiettista, dirige le operazioni in modo simpatico portando all’unisono il tempo degli strumenti della tradizione napoletana – triccheballacche, tamburelle, scetavajasse, putipù, acciarini, ecc. – e quello degli strumenti, soprattutto a fiato, della banda musicale.

Ci piace definire Palma Campania come un teatro musicale a cielo aperto: a Carnevale, ovunque in strada, in tutto il percorso storico, ci sono note musicali, quadriglie bellissime dai colori vivaci che sviluppano temi particolari che allietano i visitatori. Il nostro è un Carnevale unico. In tutti gli altri posti escono i carri allegorici, da noi praticamente carri non ce ne sono. La nostra è una parata di persone in costume che suonano dal vivo. La nostra unicità è la Quadriglia”.

 

 Quali saranno i momenti salienti del programma del 2019?

“Gli appuntamenti canonici sono:

  • La sfilata delle Quadriglie” prevista per il 24 febbraio 2019, lungo tutto il percorso storico, che muoverà contemporaneamente da tre diverse uscite: via Marconi, via Trieste e via Nola. In questo modo, chi arriverà da fuori, a prescindere dal punto di ingresso, si troverà comunque immerso nei colori e nei suoni del nostro Carnevale.
  • La Messinscena dei Temi delle Quadriglie” del 3 Marzo 2019: le quadriglie, dopo aver sfilato, saliranno sul palcoscenico per sfoggiare delle vere e proprie opere teatrali create sulla base del tema scelto”.
  • Il Passo delle Quadriglie” che ci sarà il 4 Marzo 2019: le quadriglie sfileranno per le strade del centro storico ed eseguiranno alcuni pezzi del Canzoniere. È una sorta di prova generale, in cui i gruppi non indossano i costumi ma solo cappellini e coccarde come segno di riconoscimento della quadriglia di appartenenza.
  • Il Martedì Grasso dei Canzonieri” previsto per il 5 Marzo 2019, la peculiarità vera e propria del Carnevale Palmese. Una grande competizione musicale, tutta dal vivo. Ciascun gruppo darà il meglio di sé davanti alla platea e agli occhi critici dei giurati.

 

 Oltre ai momenti salienti ci sono tantissimi altri eventi di “contorno”. Quali sono?

 “Si parte dalla Presentazione del programma, che quest’anno si è tenuta il 6 dicembre 2018. Vi hanno partecipato come graditi ospiti anche Gigi e Ross, i padrini della manifestazione, che saranno presenti il 24 febbraio per la sfilata e il 3 Marzo, quando, con la loro verve, presenteranno il Carnevale dal palco centrale.

Il 16 dicembre 2018 sono state inaugurate le sedi delle Quadriglie: ogni quadriglia ha, infatti, una propria sede nel centro storico; è il luogo dove si effettuano le iscrizioni, si assegnano i costumi, fervono tutti i preparativi. È il cuore pulsante di ogni quadriglia.

Il 2 febbraio 2019 è stata la volta de “La notte delle stelle”. Da tradizione, ogni anno vengono apposte, sul muro della rampa del Palazzo Aragonese, le stelle con i nomi dei maestri delle quadriglie dell’anno precedente, mentre sulla pavimentazione di Piazza De Martino viene sistemata una stella in acciaio su cui è inciso il nome dell’ultima quadriglia vincitrice, proprio come sulla Hollywood Walk of Fame.

Partendo dagli anni ’20 del Novecento, siamo arrivati a un numero enorme di stelle che celebrano i maestri, ma siamo alla ricerca di altri nomi antecedenti, perché il nostro è un carnevale che ha più di 200 anni, è tra quelli più storici della Campania, per non dire d’Italia.

La “Notte delle Stelle” chiude l’edizione passata e dà il via ufficialmente alla nuova edizione.

Sabato 9 febbraio comincia la sfida tra le quadriglie a suon di “Canzone di Occasione, un componimento in versi, adattato ad una musica conosciuta o in alcuni casi ad una musica inedita, nel quale si descrivono le caratteristiche del tema scelto.

Il 17 febbraio 2019 ci sarà “Il Ratto del Gagliardetto”, il cambio di bacchetta: il maestro nuovo furtivamente si reca a casa del maestro vecchio e simbolicamente gli “ruba” il gagliardetto per poi diventare il maestro in carica, figura d’eccezione del nostro Carnevale.

Il tutto condito da una settimana di prove, dal 25 febbraio al 1 marzo 2019, nel “Villaggio delle Quadriglie” in via Querce, area mercato, cui tutti possono assistere. Saranno predisposti nove capannoni, uno per ciascuna quadriglia, in cui i singoli gruppi proveranno il proprio Canzoniere in modo da poter arrivare preparati alla giornata clou del Martedì Grasso”.

Quanto, secondo Lei, è importante la competizione tra le Quadriglie per mantenere alto il livello del Carnevale?

“È importantissima. Senza competizione non si migliorerebbe. Siamo riusciti a raggiungere gli apici negli ultimi due anni proprio perché c’era una gara. In realtà, non si vince chissà cosa. Si vince un Gonfalone e si ottiene la già citata stella sulla pavimentazione della piazza. Però, è proprio questa competizione a spingere le quadriglie a migliorarsi di anno in anno e a fare dei costumi, delle scenografie, delle coreografie… sempre più belli”.

 

Chi sono i giurati e come vengono selezionati?

“I giurati sono delle persone qualificate – campane e non – che hanno curricula adatti a questo tipo di evento. Sono selezionati dal nostro direttore artistico, Lorenzo Maffia, e vengono pagati dalla Fondazione per giudicare in modo asettico, senza alcun condizionamento.

Quali sono le principali novità che ci riserverà l’edizione del 2019?

“Quest’anno, per la prima volta, ci sarà l’edizione estiva, molto probabilmente a giugno. Le condizioni metereologiche ci hanno sempre condizionato. Carnevale cade tra febbraio e inizio marzo e il tempo è quasi sempre poco clemente. Quest’anno, per la prima volta, faremo questa prova in modo da poter sfruttare condizioni climatiche migliori per fare sfoggio dei nostri vestiti, del Canzoniere e di tutte le nostre peculiarità.

Ci doteremo, inoltre, di una “Quadriglia stabile”, ossia un gruppo stabile, formato da persone appartenenti alle varie quadriglie, che avrà un proprio tema, diverso dagli altri ma che rimarrà sempre fisso, e un proprio Canzoniere. Un gruppo che rappresenterà Palma e la nostra tradizione oltre confine, ai vari eventi in cui se ne richiede la presenza”.

 

 In cosa consisterà l’edizione estiva, in una sorta di replica di quello invernale?

“Si, una sorta di replica che si concentrerà in una sola giornata, in cui tutte e nove le quadriglie di quest’anno eseguiranno il Canzoniere, musica live accompagnata da strumenti tipici napoletani”.

 

Tra i palmesi, c’è una piccolissima fetta di nostalgici del Carnevale di tanti anni fa, quello che veniva fatto con pochissimi mezzi. Cosa ha da dire a riguardo?

“L’evoluzione tecnologica e l’ammodernamento dei tempi hanno portato per forza di cose a un’evoluzione delle quadriglie, che sono diventate più “spettacolari”. Noi non abbiamo, però, mai messo da parte la tradizione: il nostro folklore, il sistema, è rimasto quasi intatto. Rispetto a tanti anni fa, forse c’è meno improvvisazione dal punto di vista organizzativo ma dal punto di vista tecnico permangono una fantasia e una creatività senza eguali. Di contro, ai tempi dei tempi si tirava ancora lo spray, la polvere… Nel periodo di Carnevale, negli ultimi anni, Palma Campania è invece diventata sinonimo di civiltà. Di questo sono molto contento”.

 

Il sindaco Nello Donnarumma ha più volte affermato che il Carnevale può salvare Palma Campania. Lei cosa ne pensa?

“Ha perfettamente ragione. Sono all’unisono con il pensiero del Sindaco. Sto portando questo discorso avanti già da due anni. Sto cercando di dare una mano all’indotto, perché Carnevale significa anche ricchezza per il paese. Devono nascere altre sartorie, altri laboratori che creano cartapesta, spugna, mini carri allegorici, per far sì che il paese possa beneficiare economicamente di questo.

Il Carnevale ci porta poi una visibilità enorme. La Città Metropolitana, due anni fa, ci ha comunicato che in soli tre giorni avevamo avuto circa 100.000 visitatori. Quindi è un successo per Palma. Arrivano persone da quasi tutta Italia. Stiamo già ricevendo chiamate per pullman che arrivano da Empoli, da L’Aquila, da Lecce, da alcune città della Sicilia. Ci stiamo organizzando con tre aree parcheggio in modo da portare i visitatori al centro con delle navette e non creare scompensi”.

 

A che punto siamo con il riconoscimento del Carnevale Palmese come patrimonio UNESCO?

“È un iter lunghissimo, stiamo partendo. Si sta formando un gruppo di Carnevali che richiederà all’UNESCO di essere riconosciuto come patrimonio immateriale. Non riguarda, quindi, solo Palma Campania ma una ventina di Carnevali tra i più importanti d’Italia e di cui ci fregiamo di far parte. In pratica, stiamo seguendo a grandi linee il percorso che è stato già fatto dalla “Rete delle grandi macchine a spalla italiane”, di cui fa parte anche la Festa dei Gigli di Nola. Non sappiamo se la “macchina dei Carnevali” sarà effettivamente riconosciuta. Per il momento se ne sta discutendo. A breve avremo una riunione e magari più in là potremo essere più precisi. Sappiamo però che non è una cosa semplice”.

 

Ha qualche altra cosa da aggiungere?

“Aspettiamo tutti a Palma Campania a braccia aperte. Invito tutti i lettori di Scisciano Notizie a vivere il Carnevale Palmese. Posso assicurare che non se ne andranno via scontenti”.

 

 

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