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Palma Campania, Felice Mauro: “Una vita per la scuola” raccontata in due libri

Palma Campania, 26 Novembre – Nella sala teatrale dell’Istituto Comprensivo “Antonio De Curtis” di Palma Campania, vengono presentati – nella giornata di martedì 27 novembre, alle ore 16:30 – i due libri Scuola dell’Infanzia e Sistema Formativo di Base e Storia di una vita. Ricordi, testimonianze, documenti, ed. Sinestesie, 2018.

Due opere scritte dal professore Felice Mauro, già Direttore Didattico, che oggi vive a San Paolo Bel Sito. Laureato in Pedagogia e con un diploma in Vigilanza Didattica, è stato maestro di scuole Elementari dal 1959 al 1970, in ‘missione’ per due anni all’Università degli Studi di Salerno e per quattro anni all’Istituto Magistrale di Pomigliano d’Arco per le esercitazioni didattiche. Dal 1974 al 1998 ha esercitato la funzione di Direttore Didattico. Leader di iniziative culturali, soprattutto come presidente del 30° Distretto Scolastico di Nola. Uomo di profonda intelligenza, cultura, preparazione professionale. Dirigente amatissimo dai docenti di ogni ordine e grado, cui ha saputo trasmettere le sue esperienze e l’amore per la scuola e per la cultura.

Dal 1979 al 1998, è stato dirigente a Palma Campania, rimasto ininterrottamente fino al 1° settembre 1998, anno in cui ha terminato la sua carriera scolastica, per raggiunti limiti di età e di servizio. L’allora 1° Circolo Didattico è stato la sua casa. Promotore della partecipazione al Carnevale Palmese di tutti gli alunni, della scuola dell’Infanzia ed Elementare, voluta fortemente dal sindaco di allora, dottor Giuseppe D’Antonio, il Carnevale si vestì di una nuova dimensione culturale e ha costituito una tradizione che continua ancora oggi.

Nessuno può mettere in dubbio l’onestà intellettuale di Felice Mauro, lo spirito di sacrificio e la sua continuazione ideale con la comunità scolastica e civile di Palma Campania, con la quale ha vissuto 20 anni, dandole gli anni migliori della sua vita di uomo di scuola e della quale si sente ancora parte integrante.

L’autore chiarisce il perché della sua fatica “Scuola dell’Infanzia e sistema formativo di base”: «Per accreditare l’immagine di una scuola vera con finalità e obiettivi stabiliti per legge (la 444 del 18 marzo 1968) e per eliminare dalla mente dei genitori e dell’opinione pubblica la concezione di una scuola ancora custodiale e assistenziale, nata nella seconda metà del ‘700. Nel suo percorso, la scuola si è avvalsa di personalità straordinarie come Froebel, le sorelle Agazzi e soprattutto Maria Montessori, per la quale l’educazione deve servire a ‘risvegliare l’uomo che dorme nell’animo del bambino’. Il problema della scuola dell’Infanzia è che paga ancora lo scotto di non essere obbligatoria, per cui non viene considerato il ruolo che riveste nell’attuale società e nel sistema formativo di base. L’auspicio è che il bambino diventi problema di tutti, non solo della famiglia, della scuola, ma anche delle agenzie educative del territorio e dei contesti di vita del bambino».

Continua il suo colloquiare a toni pacati, non senza soffermarsi con un velo negli occhi, ai ricordi di una intensa vita trascorsa tra affetti famigliari e di scuola, tra gli stenti, i sacrifici, le soddisfazioni e gli encomi. Il libro “Storia di una vita. Ricordi, testimonianze, documenti” presenta la prima parte che è un ampliamento ai dettagli e alle considerazioni contenute nel primo libro scritto: “Diario di una vita familiare, culturale e professionale” edito da L’Arca e L’Arco, Nola 2013. «La seconda parte del testo, riguarda la crisi della scuola e i processi di rinnovamento, periodo in cui la storia personale si è coniugata con la storia della scuola negli ultimi 50 anni. Particolarmente rilevante è stata la sua azione espressa soprattutto nell’organizzazione modulare del 5 giugno 1990. Fu attuata l’apertura delle classi e la costituzione dei gruppi sulla base di quanto disposto dalla L. 517 del 1977. La legge consentì di sdrammatizzare lo sconforto che i programmi del 1985, per l’aspetto cognitivo e le implicanze metodologiche e didattiche avevano generato negli insegnanti».

Ancora adesso l’autore, malgrado gli anni, vive con partecipazione attiva i problemi della scuola e soffre quando lo Stato adotta provvedimenti che non considerano le esigenze degli alunni. A lui va offerto solo un ‘grazie infinite’ per ciò che ha dato al corpo docente tutto e alla scuola, ‘O Palazzo, così come ancora oggi viene denominato l’istituto De Curtis di via Municipio, a Palma Campania.

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