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Palma Campania, dentro la quadriglia: quattro chiacchiere con il gruppo storico degli Studenti

Palma Campania, 4 Marzo – Tra le quadriglie palmesi ce n’è una che partecipa con continuità al Carnevale palmese da oltre cinquant’anni: è il gruppo storico degli Studenti. Ne parliamo con Umberto Bonagura e Rosario Bruzzano, due generazioni diverse, che rappresentano la nascita e l’evoluzione della quadriglia.

Umberto Bonagura ci affabula con il suo racconto. Ci spiega che, dopo un periodo di presenza discontinua nel Carnevale degli anni   1951,   1958   e   1960, nell’autunno del 1965 quei ragazzi goliardici di allora organizzarono una quadriglia tutta loro. Nel progetto fu subito coinvolto un altro giovane palmese, Crescenzo Allocca, il quale, forte dell’esperienza acquisita collaborando con il maestro Antonio Ferrara detto Vocca ’e vecchia, avrebbe provveduto a risolvere un problema non da poco: contattare i “musicanti”. Fu quindi necessario provvedere a un fondo cassa per le spese e, tanto per cominciare, ogni quadrigliante mise a disposizione della collettività mille lire, alle quali furono aggiunti i proventi di una questua aperta ad amici e parenti.

Il maestro scelto per la prima quadriglia degli Studenti fu Gregorio Mascia, che aveva la verve e la faccia tosta del maestro. Fu quindi scelto il tema, o, secondo la consuetudine di allora, l’oggetto o l’idea da rappresentare. L’ideale sarebbe stato il cappello universitario, la feluca, ma costava circa tremila lire ed era troppo dispendioso. Si optò quindi per i grembiulini delle scuole elementari. Per fortuna quei quadriglianti-studenti frequentavano ancora il locale liceo e si rivolsero alle compagne di classe per trovare il costume di Carnevale, visto che a quei tempi le ragazze indossavano ancora grembiuli neri come divisa.

I canzonieri dell’epoca erano costituiti da marce, arrangiate con una sola battuta, da valzer, con due battute, e tango, beguine e rumba, con tre battute. Data la discreta cultura musicale degli Studenti, il loro canzoniere fu preparato su una varietà più ricca di ritmi, il che appresentò un’innovazione. Completato alla fine di gennaio in concomitanza con la fine del Festival di Sanremo, il repertorio degli Studenti vantò pezzi di successo come Nessuno mi può giudicare e Così come viene.

Per gli strumenti tipici si provvide in economia: per le tammurrelle ci si rivolse a uno stagnino che aveva bottega in paese, per i triccabballacchi e gli scetavajasse provvide il padre di un quadrigliante, mentre i due putipù, più complicati da realizzare, furono acquistati a Napoli. Una settimana di prove e l’allestimento del carro completarono l’opera. Il carro fu camion ornato con festoni e una grossa testa d’asino in cartapesta, che aveva lo scopo di rappresentare sia la mascotte del Calcio Napoli, sia lo studente fannullone di collodiana memoria. Nel 1965, dunque, nacque una quadriglia destinata a rimanere nella storia del Carnevale palmese: gli Studenti.

La semplicità di allora sembra lontana anni luce dalla varietà di costumi e dalla contaminazione di elementi del Carnevale di oggi, dal momento che la tecnologia e l’arte dello spettacolo, unitamente a una maggiore propensione alla spesa per costumi, scenografia e dintorni contribuiscono a fare del Carnevale palmese un vero e proprio spettacolo al quale la quadriglia degli Studenti partecipa da grande protagonista. Con Rosario Bruzzano sveliamo alcuni segreti dell’organizzazione della quadriglia contemporanea, che si distingue soprattutto l’eleganza e la cura dei suoi abiti.

Rosario ci conferma che il modus operandi è cambiato e che la semplicità di un tempo non basta più, anzi non sarebbe solo anacronistica, ma addirittura pericolosa per la buona riuscita della quadriglia. Inutile essere nostalgici: oggi la quadriglia è cambiata. È diverso anche il ruolo del maestro, visto che in passato tutto ruotava intorno a questa figura carismatica capace di comandare la banda e la quadriglia tutta, con relativi strumenti tipici. Oggi è l’inverso: non si parte dal maestro, ma dal tema, che talvolta condiziona proprio la scelta del maestro da designare. “Una volta scelti tema e maestro si parte con i gruppi di lavoro. In primis si contatta la banda musicale professionista, reclutata per un lungo periodo: prove a porte chiuse, prove con tutta la quadriglia, due sfilate domenicali, passo del lunedì grasso e martedì di Carnevale. Contestualmente alla scelta del tema e del maestro partono i gruppi di lavoro, diversi a seconda dei compiti da svolgere. Uno sceglie il canzoniere, passa l’elenco dei brani alla banda e per scrivere le partiture con le armonie. Un altro si occupa dei costumi. Per gli Studenti il motore di questo gruppo è l’esperto Alfredo Annunziata, che fin dall’estate disegna i modelli, coadiuvato dagli altri esperti dello staff.

Vi è poi il gruppo che si occupa della scenografia e della messinscena da rappresentare nella seconda domenica di festa. Musica e messinscena viaggiano alla stessa velocità: se s’investe per la banda si deve avere la stessa cura per la messinscena. Occorrono professionisti anche per la scenografia, perché non basta più essere creativi: le forze interne alla quadriglia non sono sufficienti. Altri dettagli –e altra spesa- sono gli acquisti accessori: abiti e cappelli per i musicanti, cappelli del passo, coccarde per il Ratto del Gagliardetto. Per quanto riguarda i tempi, tutto comincia dopo l’estate, mentre i percorsi dei vari gruppi si ricongiungono al momento dell’apertura della sede operativa, dopo Natale. Invariato rispetto al passato è l’aspetto goliardico della quadriglia, caratterizzato dalle cene nella settimana delle prove e dai momenti di allegria e condivisione”.

Cosa dire ai nostalgici che rimpiangono il Carnevale palmese di una volta? Quale spartiacque prendere in considerazione tra ciò che era il Carnevale di ieri e quello di oggi? È ancora Rosario che ci illustra il punto di vista di un quadrigliante. “Forse lo spartiacque tra ieri e oggi è la nascita della competizione. Finché non c’era gara e non si vinceva niente, tutto era più semplice e ci si divertiva senza pensare a fare spettacolo. Per gli Studenti, che hanno sempre curato i dettagli della quadriglia, anche in origine, quando i costumi erano tutti uguali, la cura è la stessa, ma variano la complessità e la varietà degli abiti. Oggi comunque anche gli Studenti s’impegnano per essere competitivi, questo è ovvio”.

La quadriglia degli Studenti 2019 rappresenta il tema “Mary Poppins”. Vale la pena di seguirla, di lasciarsi conquistare dall’esibizione e dalle note del suo canzoniere. E in fondo proprio Mary Poppins, beniamina di ieri e di oggi, rappresenta quella continuità tra le due epoche apparentemente così diverse di cui abbiamo parlato con Umberto e Rosario, perché è espressione di fantasia e di creatività, proprio come la quadriglia del Carnevale palmese.

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