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Ottaviano, intervista esclusiva al sindaco Luca Capasso: «Candidarmi alla Regione? Non lo escludo…»

Ottaviano, 17 Novembre ­– In carica dal 28 maggio 2013, rieletto a pieni voti a giugno del 2018, Luca Capasso, avvocato penalista e sindaco di Ottaviano, a 5 mesi dalle elezioni ci spiega in un’intervista esclusiva quali sono gli impegni che ha intrapreso per la città.

«Chi mi ha votato lo ha fatto per darmi la possibilità di gestire bene il paese ed io lo ringrazio».

 

FRA IL PRIMO MANDATO E QUELLO ATTUALE C’E’ QUALCHE DIFFERENZA?

«Ce ne sono tante, nel senso che comunque hai una responsabilità in più. Dopo 5 anni e dopo aver lanciato basi per migliorare un paese che avevamo trovato disastrato, oggi dobbiamo completare l’opera e ci vuole uno spirito d’impegno maggiore; in 5 anni l’impegno è stato tanto, visto anche il risultato elettorale e credo che bisogna ringraziare il popolo, facendo di più rispetto agli anni precedenti».

DOPO I PRIMI 5 MESI QUALI SONO LE PRIORITA’ CHE SI E’ PREDISPOSTO?

«Le tre priorità fondamentali in ordine sono: la messa in sicurezza di tutte le scuole, il POC (Piano Operativo Comunale) e la metanizzazione, gestendo nel frattempo l’ordinario e – dove è possibile con i bilanci – riqualificare le strade. Per alcune è stato già rifatto il manto d’asfalto, che causava un danno economico per la città, per via di tutti i sinistri stradali, ora in forte diminuzione. Abbiamo presentato i progetti anche a livello regionale con fondi europei per riqualificare marciapiedi e strade».

SECONDO LEI OTTAVIANO DI COSA AVREBBE BISOGNO?

«Ottaviano in questo momento ha bisogno di far ripartire un po’ la vita, il famoso “struscio” che caratterizzava la città fino a 15 anni fa e portava tanta gente. Oggi ci troviamo un paese che alla sera è spento. Ci sono investitori pronti all’apertura di nuovi esercizi a cui ne seguiranno certamente altri e, com’è noto, quando inizia a girare l’economia comincia la ripresa a 360 gradi della città. Noi l’abbiamo fatto anche attraverso il piano regolatore, il PUC (Piano Urbanistico Comunale), il primo in tutta l’area vesuviana redatto dalla città metropolitana, grazie al quale ci sono stati dei miglioramenti a livello economico; ora con il POC nell’area industriale ci saranno nuovi insediamenti produttivi e maggiore ripresa».

LEI STA PUNTANDO MOLTO ANCHE SUL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO.

«Abbiamo delle bellezze invidiate in tutto il mondo, il Vesuvio attira un milione di visitatori all’anno, noi non abbiamo turisti, ma abbiamo escursionisti, gente che viene tocca e fugge. Occorre riqualificare i sentieri che forse sono i più belli di tutta l’area vesuviana e dare la possibilità soprattutto ai giovani di inventarsi delle attività. Quando l’economia si ferma, ritornare un po’ al passato sarebbe una buona soluzione, puntando sull’agricoltura e sulle nostre eccellenze quali i pomodorini del piennolo, le albicocche, il vino e parecchi giovani oggi stanno ricominciando a investire sull’agricoltura. Insieme ad altri Comuni abbiamo inaugurato il GAL (gruppo di azione locale), allo scopo di favorire lo sviluppo locale e abbiamo ottenuto un finanziamento di 8 milioni e 300 mila euro per dare aiuto agli imprenditori, alle iniziative sul Parco Nazionale del Vesuvio e sull’area vesuviana. C’è una voglia di riscatto, un desiderio di fare emergere questo territorio che non è soltanto immondizia, non è soltanto camorra, ma tanta brava gente operosa e con voglia di fare, è un’area eccezionale, ha una potenzialità enorme e con gli anni mostrerà i risultati ottenuti alle prossime generazioni che ne raccoglieranno i frutti».

LE CAPITA DI PRENDERE COME MODELLO QUALCHE ALTRO COMUNE?

«Sicuramente. Meglio adottare un progetto esistente, funzionale e fatto bene che un originale pessimo. Porto come esempio il reddito di cittadinanza su cui sono d’accordo, ma se attuato sul sistema tedesco, che noi in Italia non siamo pronti a fare perché i nostri centri d’impiego non funzionano bene; non c’è un’offerta di lavoro enorme alla quale io posso attingere per dare possibilità al cittadino di lavorare. Ritornando alla domanda, senza presunzione non mi sono mai affacciato sull’operato e sulle iniziative degli altri, casomai è accaduto il contrario».

LEI SI SENTE IL SINDACO GIUSTO PER OTTAVIANO?

«Questo non posso dirlo io ma gli elettori e, dopo 5 anni, hanno detto sì. Quando si partecipa a una tornata elettorale e hai questa spinta da parte della cittadinanza ti rendi conto che hanno capito come ti sei dedicato alla città, sacrificando tutto, vita familiare, lavoro personale e non ti puoi cullare ma devi spingere ancora di più rispetto agli anni precedenti».

OTTAVIANO A LIVELLO AMBIENTALE CHE PROBLEMATICHE AFFRONTA?

«Siamo quasi all’80% di raccolta differenziata e cerchiamo di mantenere sempre lo stesso standard, anche perché oggi fare la raccolta non costa nulla. Basta un po’ di sensibilità e capire che serve per il futuro. I punti critici sono dovuti all’ignoranza di persone che scaricano rifiuti in strade isolate. Il paese è sempre pulito, anche nei giorni in cui c’è stata l’allerta meteo siamo stati previdenti nel pulire le caditoie. Abbiamo alcuni problemi alle vasche di contenimento che non possiamo risolvere perché la rete fognaria di Ottaviano dev’essere messa in collegamento e quando la Regione Campania risolverà il problema al collettore fognario Medio Sarno saranno bonificate le vasche».

DAL PUNTO DI VISTA DELLA CARRIERA POLITICA A COSA ASPIRA? CI SARA’ UNA CANDIDATURA ALLA REGIONE?

«Io credo che ci sia la necessità che qualcuno si impegni anche sul territorio avendo un punto di riferimento regionale. Tutti i consiglieri regionali della nostra area parecchie volte hanno dimenticato il territorio, almeno per quello che ricordo io, poi invito a smentire quello che sto dicendo. Non dico che mi voglio candidare e non so se le persone lo capirebbero anche perché mi dovrei dimettere da sindaco dopo 2 anni. A me piace fare il sindaco e credo di farlo degnamente e soprattutto con tanta passione. C’è un’enorme responsabilità su tutto. Oggi un sindaco lo può fare un dipendente statale che si mette in aspettativa, finisce il mandato, dopodiché ritorna al suo lavoro che è lì ad aspettare; un libero professionista come me mette in gioco molto con questa scelta, però è una cosa che mi piace e nella vita bisogna fare le cose che piacciono. Se cambia la legge elettorale e non c’è incompatibilità tra fare il sindaco e la candidatura regionale, il pensiero lo faccio ma senza questa possibilità e con l’obbligo di dimettermi non mi dimetterò mai, lo farei soltanto per ricandidarmi a sindaco, nel senso che mi dimetto per poi potermi ricandidare non completando il mandato. Bisogna rifletterci, è una cosa da studiare perché potrebbero esserci delle perplessità per i cittadini».

LEI E’ NOTO PER IL SUO MODO DI APPROCCIARSI AI CITTADINI, SEMPRE PRESENTE E SEMPRE PRONTO AL CONFRONTO…

«Io penso che oggi non hanno sdoganato i 5 stelle il modo di fare avvicinare i cittadini e la politica, perché farlo dal lato della critica è facile. Ci sono politici che fanno tanto, si mettono in prima linea e si confrontano con i cittadini, io ricevo chiunque, il martedì e il giovedì le porte del mio ufficio sono aperte e non ho paura di dare spiegazioni, poi sono il tipo che porta sempre a termine una cosa intrapresa anche se ci dovesse volere un po’ di tempo in più e quando per forze maggiori non siamo riusciti a raggiungere un obiettivo non sono mai venuto meno alle mie responsabilità. Sono di passaggio e lasciare un segno per me è davvero importante, ho una responsabilità verso i cittadini».

 

 

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