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Oggi la Segre a Milano in ricordo dell’Olocausto

Milano, 20 Gennaio – Il “Giorno della Memoria” ricorre esattamente il 27 gennaio c.m., e in tutta Italia vi è fermento per organizzare manifestazioni in ricordo delle crudeltà nazifasciste operate nei confronti dei deportati. Oggi, la senatrice Liliana Segre, ha voluto testimoniare con la sua presenza, la sua contrarietà ad ogni forma di violenza, nel Teatro degli Arcimboldi di Milano.

Al suo arrivo, la superstite di Auschwitz è stata letteralmente inondata dai saluti di giovani studenti provenienti da tantissime scuole di Milano e la stessa, emozionata da tanta vicinanza, ha cercato a distanza di inviare baci e saluti con le mani. La senatrice Segre è nata a Milano da una famiglia ebraica e, dopo la morte della mamma, è vissuta col padre Alberto e i nonni paterni. Con le leggi razziali fasciste del 1938, ebbe la consapevolezza della sua fede e fu espulsa dalla sua scuola. A seguito delle persecuzioni, tentò la fuga col padre e i cugini in Svizzera, ma furono catturati. A tredici anni fu arrestata e condotta al penitenziario S. Vittore di Milano dove scontò 40 giorni di carcere, per poi essere deportata il 30 gennaio 1944, con partenza dal binario 21 della stazione di Milano per giungere al campo di concentramento in Polonia.

Ad Auschwitz fu separata subito dal padre, il quale venne ucciso qualche giorno dopo. L’Armata Rossa la liberò il primo maggio del 1945, insieme ad altri 24 bambini al di sotto dei 14 anni, mentre gli altri 751 bambini italiani della sua stessa età vennero uccisi dai tedeschi prima dell’intervento dei russi. Nel 1951 si sposò a Pesaro ed ebbe tre figli. Per tantissimo tempo non ha voluto ricordare il suo passato di superstite dell’olocausto, ma col tempo, ha realizzato di avere il dovere di tramandare ai posteri la sua memoria, ciò che ha vissuto, le sue sensazioni, le sue sofferenze. Dopo tanti riconoscimenti da parte delle Istituzioni e tantissimi suoi interventi quale testimone dello sterminio nazista, nel 2018 venne insignita della nomina a Senatrice a Vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale.

Ritornando all’incontro milanese, la Ministra dell’Istruzione Dott.ssa Lucia Azzolina, ha voluto rilasciare la seguente dichiarazione: “I ragazzi che sono qui oggi assorbono, reagiscono e le dicono siamo noi la sua scorta. La scuola si onora di essere la sua scorta, senatrice, contro ogni rigurgito negazionista e fascista e nella difesa della Costituzione italiana”. Dopo l’intervento del Ministro, la Segre ha iniziato il suo discorso ai giovani studenti parlando della paura, della disperazione, della separazione, della fame e della pietà. E’ stata proprio la pietà che ha provato da quando è diventata nonna, a convincerla a perdonare e a cominciare a testimoniare gli orrori di quei luoghi di morte. “Da nonna – ha detto durante il suo intervento – capii che ero diversa dai miei carcerieri. Erano persone alle quali sin da bambini era stato insegnato l’odio nei confronti degli appartenenti alle cosiddette razze inferiori. Capii che ero più fortunata io ad essere vittima rispetto a loro che erano carnefici, imparai a provare pena per loro che non sarebbero stati nemmeno in grado di guardare in faccia i loro padri, io che il mio l’ho perso in quei campi…“.

Così ha completato il suo discorso paragonando i suoi carcerieri ai bulli: “Sono loro che vanno curati non le loro vittime. La vittima è più forte del bullo ma deve trovare il coraggio di denunciare”.

Infine ha invitato tutti i presenti ad andare in quei luoghi per vivere sulla pelle quelle emozioni, così da riuscire a sentire qualcosa e fare propria una esperienza veramente formativa.

   

 

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