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Nola, Il Giorno della Memoria: la FIDAPA ricorda le donne che hanno raccontato la Shoah

Nola, 25 Gennaio – Sabato 27 gennaio alle ore 16.30 presso il salone del Museo Storico Archeologico di Nola (via Senatore Cocozza) si terrà un incontro sulla Shoah a cura della sezione locale della FIDAPA BPW Italy. L’appuntamento, fortemente voluto dalle socie e dalla presidente prof.ssa Nensi Romano, avrà per titolo Letteratura femminile della Shoah nell’immediato dopoguerra e proporrà una riflessione della preside Eugenia Daniele e lectio magistralis del prof. Carmine Piscitelli, docente di Italiano e Storia negli Istituti Superiori, da anni impegnato nello studio della letteratura della Shoah.

Il Giorno della Memoria quest’anno ricorre all’indomani della nomina a senatrice a vita di Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti e testimone delle loro atrocità, e coincide con l’ottantesimo anno dalla promulgazione delle Leggi razziali del 1938.

La serata della FIDAPA sarà dedicata alle donne che, una volta libere,  divennero scrittrici, autrici di libri sulla Shoah. Si parlerà, dunque, delle donne che a causa delle Leggi razziali furono discriminate nella professione, che furono deportate nei campi di concentramento, che patirono ingiuste sofferenze, come tutte le vittime dell’Olocausto, ma che, a differenza di chi non tornò mai più a casa propria, riuscirono a rifarsi una vita e trovarono la forza di raccontare. Durante la serata si renderà omaggio a Luciana Nissim Momigliano, che fu amica di Primo Levi, a Frida Misul e ad Alba Valech Capozzi, autrici dei primi libri di memorie dei deportati ebrei italiani reduci dai campi di concentramento. In particolare Saranno ricordate Giuliana Fiorentino Tedeschi e Eliana Millu, dalle cui operei verranno letti alcuni brani.

Nata a Milano nel 1914 e vissuta tra Napoli e Milano, dove si laureò in Glottologia, Giuliana Fiorentino sposò l’architetto Giorgio Tedeschi, da cui ebbe due figlie. L’8 marzo 1944, con il marito e la suocera (le bambine riuscirono a mettersi in salvo), fu arrestata e deportata prima ad Auschwitz e poi a Birkenau. La suocera fu sterminata in una camera a gas, mentre il marito morì per sfinimento durante una marcia. Solo Giuliana riuscì a ritornare in Italia e a ritrovare le figlie. Nel 1946 pubblicò il memoriale dal titolo Questo povero corpo. È deceduta nel 2010, a Torino, dopo una vita intensamente dedicata al lavoro di filologa e alla testimonianza della tragedia della Shoah.

L’altra scrittrice che di cui si parlerà diffusamente nella lectio magistralis è Eliana Millu, nata a Pisa nel 1914. Aveva intrapreso una carriera da giornalista e insegnante, ma il destino le riservò la l’esperienza dei campi di concentramento. La sua prigionia, iniziata nel 1943, fu segnata dalla peregrinazione nei campi di Fossoli, di Auschwitz, di Birkenau, di Ravensbrück e di Malkow, presso Stettino, dove fu costretta a lavorare duramente in una fabbrica di armamenti. Fu liberata nel maggio del 1945, dopo un anno di prigionia, e fece rientro in Italia. Nel 1947, profondamente provata ma decisa a raccontare le crudeltà che aveva visto, scrisse Il fumo di Birkenau, elaborazione letteraria in cui raccontò le vicende di sei donne, sue compagne di prigionia a Birkenau. La sua esistenza terrena è terminata a Genova, nel 2005, ma, come per le altre autrici, la Millu lascia un’opera letteraria che rappresenta un documento di grande importanza per la difesa della Memoria della Shoah.

Appuntamento il 27 gennaio al Museo Storico Archelogico di Nola alle 16.30, dunque, per non dimenticare le vittime di una delle grandi tragedie che l’umanità abbia subito.

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